53 anni fa Antonio De Curtis, in arte Totò, ci lasciava a causa di un infarto
L’ignorante parla a vanvera,
l’intelligente parla poco,
‘o fess parla sempre.
Totò
Roma. Sono passati cinquantatre anni da quel giorno. Il principe della risata, in arte Totò ci lasciava a causa di un malore. Da quanto rilasciato dalla figlia Liliana, le sue ultime parole furono “Ricordatevi che sono cattolico,apostolico e romano”.
Le persone più intime dicono di lui che voleva morire a Napoli. Non era felice di vivere a Roma, gli mancava Posillipo, la sua gente e lui,avrebbe voluto ritornare lì, anche in punto di morte. Il 17 aprile la sua salma fu portata a Napoli, nella Basilica del Carmine Maggiore dove ad attenderlo c’erano più di tremila persone. Nino Taranto fece un’orazione in suo onore prima che la salma venisse portata nella cappella della famiglia De Curtis
Un infarto l’ha portato via,ma noi lo ricordiamo così:
Un po’ di Storia
Chi era Antonio de Curtis alias Totò? Totò nacque il 15 febbraio 1898 nel rione Sanità. La sua infanzia fu molto semplice ed umile. Non brillava come studente, ma amava intrattenere i suoi amici con piccole recite improvvisate.
Frequentò un collegio con la speranza di riuscire a completare gli studi ma così non fu. Un precettore poi, lo colpì involontariamente con un pugno e per questo il suo volto subì dei forti cambiamenti ai connotati.
Lasciato il collegio si dedicò al teatro, sua fonte di ispirazione fu Gustavo De Marco, grande mimico che riusciva a muoversi in modo snodato e proprio in questi contesti conobbe attori come Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo e i musicisti Cesare Andrea Bixio e Armando Fragna
Prese parte alla vita militare ma le varie umiliazioni subite lo portarono poi al celebre motto “Siamo uomini o caporali?”
I primi esordi
Agli inizi degli anni venti suo padre, Giuseppe De Curtis lo riconobbe e sposò sua madre, si trasferirono a Roma dove Totò cominciò a bazzicare i teatri ma con scarsi risultati
Anche se non aveva avuto grandi soddisfazioni lavorative in campo amoroso Totò faceva faville. Rubò il cuore della stupenda Liliana Castagnola, una sciantosa che aveva rubato i cuori di molti e che per amore di –Totò si tolse la vita. Egli, per ricordarla diede il suo nome alla figlia, Liliana De Curtis.
Liliana Castagnola in abito di scena, fu una delle foto che provocarono la gelosia di Totò[57]
Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1945 si dedicò al lavoro, ottenendo i primi grandi successi agli inizi degli anni cinquanta. Il suo grande amore divenne il cinema, infatti è lunga la lista delle sue partecipazioni, ad iniziare da ‘Napoli Milionaria’ accanto al grande Eduardo De Filippo, poi collaborò con Nino Taranto, Peppino De Filippo e tanti attori che poi hanno fatto la storia del cinema. Tanti i film in cui è stato protagonista come ‘Totò Truffa 64’, ’47 il morto che parla’, ‘Un turco napoletano’,’la banda degli onesti’, ‘Totò, Peppino e la dolce vita’ ,’Miseria e Nobiltà’ e tanti altri successi.
La sua vita privata,invece non fu esemplare, varie compagne nella sua vita, fino all’ultima, Franca Faldini che gli è stata vicina fino alla fine.
Era un appassionato dei titoli nobiliari tanto da collezionarne molti, ma per tutti resterà ‘Il Principe’.
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