La facoltà di Medicina e Chirurgia di Fisciano sospende le attività in segno di lutto
Non ce l’ha fatta Eva Della Calce, trasportata all’ospedale Ruggi di Salerno per ferite gravi all’ addome e alla gola
“La vita non è giusta, è solo più giusta della morte, questo è tutto.”
William Goldman
Eva Della Calce non c’è più. La giovane studentessa di Medicina è deceduta ieri mattina all’ Ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno in cui ha trascorso gli ultimi giorni della sua vita, dopo il tentato suicidio dello scorso 1° Maggio.
Dopo l’arrivo nella struttura tramite il 118 e l’intervento delicato a cui è stata sottoposta, non ce l’ha fatta. Eva era in Rianimazione ed ha combattuto ma le sue condizioni erano troppo gravi.
E’ morta all’età di 25 anni per motivi ancora sconosciuti.
Non aveva lasciato nessun biglietto, non aveva lasciato trapelare nulla se non episodi sporadici di tristezza che hanno accompagnato la sua giovinezza ma, forse c’era qualcosa che le turbava profondamente l’animo e che ha divorato il suo essere tanto da spingerla ad un gesto così estremo.
Nessuno sa il perché e il come di tale gesto. Gli amici e compagni di studi la descrivono come una ragazza dolce,sorridente e solare ed anche abbastanza schietta, tanto da non lasciar trapelare nessuna forma di malessere.
Tante domande e nessuna risposta, Eva ha lasciato una famiglia distrutta dal dolore ed amici senza parole.
L’Università di Salerno ed il Dipartimento di Medicina,Chirurgia ed Odontoiatria in segno di cordoglio hanno sospeso le attività in segno di lutto.
Sempre più frequenti casi di suicidio negli ultimi anni in una fascia d’età molto giovane. Cosa spinge un ragazzo ad interrompere la sua giovane vita?
Molti potrebbero essere i motivi ed a spronare le famiglie ad intervenire ,negli ultimi due anni, è stata la famosa serie tv “13 Reasons Why” in cui si racconta di una giovane ragazza che si toglie la vita raccontando il perché in tredici audiocassette.
Questa serie ha denunciato la negligenza delle scuole, Istituzioni ed anche la poca attenzione che le famiglie e gli adulti dedicano ai giovani tanto da non accorgersi che qualcosa non va e che bisogna intervenire.
Dopo il grande successo che questi episodi hanno riscontrato molti sono stati i centri d’ascolto nati in poco tempo e le campagne di sensibilizzazione rivolte a chi ne avesse bisogno.
Anche le scuole hanno creato degli “Sportelli d’ascolto” per aiutare gli studenti ad esternare ogni forma di malessere ma a quanto pare la strada è ancora lunga.
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