Di tutto arrivava nella cella dei boss, scoperti sul fatto i due agenti sammaritani coinvolti nell’operazione
SANTA MARIA CAPUA VETERE. Un vero è proprio traffico illegale di merce richiesta per accontentare i boss in carcere. Secondo il collaboratore di giustizia Ferdinando Puca, storico boss della camorra di Sant’Antimo, i due agenti di custodia arrestati ieri per peculato, avrebbero introdotto nel reparto Ionio del carcere di Secondigliano, oggetti non consentiti in cambio di somme di denaro, come ha riportato ieri i siti online di informazione casertana, “Telefono cellulare, sim card, macchina fotografica, cd contraffatti e cibo vietato come pesce crudo, come astice, gamberi e frutti di mare. Il tutto veniva consegnato nel pacco settimanale dalle parenti del capo di Sant’Antimo Rosa Puca o Assia Mazzarella“. Una situazione che rischia di compromettere ancora di più l’immagine lavorativa dei due agenti di custodia cautelare di Santa Maria Capua Vetere, L.F. e G.F entrambi finiti ieri ai domiciliari per peculato. I due prestavano servizio nel penitenziario di Secondigliano . Indagati anche altri detenuti del carcere. Si attendono in giornata novità investigative sugli interrogatori di stamattina.
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