• Sab. Dic 7th, 2024

V-news.it

Quotidiano IN-formazione

Al Giardino della Pace di Alife il ricordo di Hiroshima e Nagasaki e di Gino Strada

Alife(Ce)- Il Movimento Internazionale per la Pace e la Salvaguardia del Creato III Millennio, nell’ambito dei percorsi della memoria storica iniziati con il  progetto educativo della “Fiaccola della Pace”,  in collegamento con le iniziative promosse dalla rete nazionale, ha fatto memoriale di quanto accadde durante la 2° guerra mondiale, ricordando l’anniversario dello scoppio della 1° bomba atomica  sganciata sulle due città simbolo “Hiroshima e Nagasaki”. La mattina del 6 agosto 1945, alle ore 8:15, l’aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica Little Boy sulla città di Hiroshima, a cui fece seguito, tre giorni dopo, ossia il 9 Agosto,  un altro sgancio atomico con la bomba Fat Man su Nagasaki, causando in totale un numero di vittime dirette stimato fra le 150 000 e le 220 000 persone, quasi esclusivamente civili.

  “In questo momento così cruciale, mentre il conflitto russo – ucraino alle porte della nostra Europa non accenna a fermarsi, dove i venti di guerra e il ritorno al pericolo nucleare mette seriamente in pericolo l’equilibrio del nostro Pianeta ed il futuro delle giovani generazioni,  diventa più che necessario da parte nostra ergere il grido “Fuori la guerra dalla storia”, del grande testimone di Pace Gino Strada, medico di guerra e fondatore di Emergency, a due anni dalla dipartita, a cui è stata dedicata questa serata nella seconda parte”. Ha riferito la Presidente del Movimento per la Pace Agnese Ginocchio. Ha introdollo la serata la prof.ssa Anna Cristina Campofreda, socio del Direttivo del Movimento per la Pace e referente della rete nazionale “La mia scuola per la Pace”. L’incontro si è tenuto presso il “Giardino della Pace e della Memoria, presidio permanente e Scuola di Pace e di legalità, dove al centro domina l’Albero della Pace con accanto la grossa scultura in ferro realizzata dall’artista di Letino Angelo Ciarlo, che fu dedicata a Gino Strada e a Teresa Sarti, ai quali anche il “Giardino della Pace” è intitolato, insieme a “Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino”. La Fiaccola della Pace è stata nuovamente accesa per onorare la memoria di tutte le vittime del bombardamento, le vittime delle guerre e la memoria di Gino Strada, ed è stata consegnata al piccolo “Giorgio”  divenuto in questa serata il  “simbolo” dei giovani e dei giovanissimi di Alife.

Hanno preso parte autorevoli amici e rappresentanti di associazioni, portando il proprio contributo con importanti riflessioni da loro composte e declamando le citazioni più significative tratte dalle parole di Gino Strada: i Custodi dell’Albero della Pace ( e dell’ Albero intitolato al caro Nicola D’Angerio) che fu intitolato a Bocca della Selva alcuni anni fa, la famiglia Enrico, Rosa e Luisa D’Angerio – Santangelo, venuti appositamente da Bocca della Selva; le care Caterina Civitillo e Nunzia De Nisio, amiche del cammino della Pace su Monte Miletto e delle marce con la Fiaccola; la nota e affermata artista e pittrice Anna Zulla, Presidente dell’Associazione Papa Francesco di Piedimone Matese; la Guida del Cai Gianni D’Amato e “Guida escursionista per la Pace”, che ha portato la bandiera su Monte Miletto e su altre vette; Carlo Pastore, altra Guida escursionista per la Pace e storico fondatore del Cai P. Matese, che ha declamato un suo testo in tema; il Dott. Pasqualino Simonelli, Presidente Associaz. Storica Medio Volturno e socio del Rotary Matese, che ha declamato un testo da lui scritto evidenziando l’importanza di “lottare per la Pace” ogni giorno; i volontari della Protezione Civile di Alife presenti con il Presidente Mauro Gizzi, Rosa Belletta, che ha declamato una riflessione seguita da una poesia sul tema,  e Gianfelice Vetere; a costoro poi nella parte finale, è stato affidato il compito di accendere le due “lanterne di Pace” dedicate al ricordo di Hiroshima e Nagasaki e al ricordo di Gino Strada. La prof.ssa Campofreda nell’introdurre la serata, ha ricordato la storia di quanto accadde, le cifre dei morti e il Parco della Pace che oggi sorge sul luogo della devastazione, con un invito al disarmo nucleare globale,  “Perché quello che vuole il Giappone è che quanto successo valga da monito affinché tutto questo non accada più”. Poi ha portato a conoscenza dei partecipanti che dal 2021 è entrato in vigore il TPNW – Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, che vieta lo sviluppo, i test, la produzione, l’immagazzinamento, il trasferimento, l’uso e la minaccia delle armi nucleari. “Ci sono attualmente oltre 14.000 bombe nucleari nel mondo, migliaia delle quali sono pronte per essere lanciate in un istante e la potenza di molte di quelle testate è decine di volte maggiore delle armi sganciate su Nagasaki e Hiroshima. Cosa che ha destato molto sconcerto è che nessuna grande potenza nucleare ha firmato il trattato e tra queste: Usa, Gran Bretagna, Francia, Cina e Russia. Inoltre, solo 6 dei 49 stati europei hanno approvato e ratificato il trattato: Austria, Irlanda, Malta, San Marino, Liechtenstein e lo Stato del Vaticano. L’Italia invece, pur essendo uno dei cinque stati europei che ospitano testate nucleari statunitensi nell’ambito di accordi Nato presso le basi aeree di Aviano e di Ghedi, non ha firmato né ratificato il TPNW sulla proibizione delle armi nucleari”. A seguire ha ricordato la storia in breve del grande medico di guerra Gino Strada a cui fu conferito il Premio Nobel per la Pace alternativo. Nel 1994, l’esperienza accumulata negli anni con la Croce Rossa spinge Gino Strada, insieme alla prima moglie Teresa Sarti e alcuni colleghi e amici, a fondare Emergency, Associazione indipendente e neutrale nata per portare cure medico-chirurgiche di elevata qualità e gratuite alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Il primo progetto di Emergency, che vede Gino Strada in prima linea, è in Ruanda durante il genocidio. Poi Iraq e Cambogia. Nel 1998 parte per l’Afghanistan: raggiunge via terra il nord del Paese dove, l’anno dopo, Emergency apre il primo progetto nel Paese, un Centro chirurgico per vittime di guerra ad Anabah, nella Valle del Panshir. Gino Strada rimane in Afghanistan per circa 7 anni, operando migliaia di vittime di guerra e di mine antiuomo e contribuendo all’apertura di altri progetti nel Paese. Oggi Emergency è presente in Afghanistan con 3 ospedali, un Centro di maternità e una rete di oltre 40 Posti di primo soccorso. Dal 2005 inizia a lavorare per l’apertura del Centro Salam di cardiochirurgia, in Sudan, il primo Centro di cardiochirurgia totalmente gratuito in Africa. Nel 2014 si reca in Sierra Leone, dove Emergency è presente dal 2001, per l’emergenza Ebola. Emergency ha curato oltre 12 milioni di persone. Gino Strada, l’uomo che ha insegnato che non c’è Pace senza diritti, aveva una convinzione: “per creare un mondo senza guerra, bisogna prima saperlo immaginare”. Ha speso la sua vita dicendo “no” a tutte le guerre ed è morto nei giorni in cui uno dei Paesi che più aveva a cuore subisce nuovamente l’avanzata dei talebani.  Emergency è l’organizzazione che in 18 Paesi del mondo (tra cui l’Italia) promuove la Pace e combatte la povertà, la malattia e i conflitti in tutto il mondo.

La serata è stata aperta con un momento di silenzio dedicato a tutte le vittime della bomba atomica e alle vittime di guerra, ma sono state ricordate anche due concittadine, “Franca”, di cui proprio in questa giornata si sono svolte le esequie e “Anna”, amica dell’Albero della Pace, vittime della Terra dei fuochi, altra guerra causata dal fattore inquinamento, che sta decimando la popolazione. Poi è seguita l’accensione della Fiaccola della Pace con un omaggio musicale in tema offerto da Agnese Ginocchio, che ha eseguito una parte del brano dedicato alla storia della “Fiaccola della Pace e alle vittime di guerra”.

Al termine, il Movimento per la Pace, nel ringraziare tutti i partecipanti che con la loro presenza e contributo apportato hanno reso onore e rafforzato il messaggio di Pace, ricordando l’importanza della Scuola a farsi promotrice di educazione alla Pace ogni giorno, ha espresso un augurio rivolto al piccolo Giorgio (suo vero nome è Prabhjot): “A te è stato affidato un compito importante, quello di portare tra le mani la “Fiaccola della Pace” per tenere accesa e viva quella fiamma che deve ardere nel cuore dei giovani e nel mondo. Tu rappresenti tutti i bambini e i giovanissimi di Alife, del Matese e del mondo. Sei il protagonista di questa serata.  Avere questa Fiaccola tra le mani è un segno che ti porterà un giorno ad essere “Costruttore di Pace”.  Te lo auguriamo con tutto il cuore, perchè il mondo ha bisogno di “Costruttori di Pace” e per questo motivo continueremo a seguirti”.

Di Comunicato Stampa

I comunicati stampa