• Lun. Set 16th, 2024

Angri: ‘Antologia dei grandi artisti del XIX° secolo’ al Castello Doria

Una mostra innovativa quella di Salvatore Capriglione, dal simbolismo al figurativo. Un evento affasciante che ha attirato un vasto pubblico nel Castello Doria di Angri

Angri- Castello Doria, L’autore:” Non c’è viaggio più avvincente di quello che ognuno può fare alla scoperta di sé

L’arte è per consolare quelli che sono stati spezzati dalla vita

Vincent Van Gogh

Angri. Dal 30 Giugno al 2 Luglio il Castello Doria ha accolto una mostra di un artista locale, Salvatore Capriglione.

L’evento ha attirato un vasto numero di cittadini che sono stati attratti dalla nuova arte figurativa proposta dall’artista. Una mostra che racchiude la fusione di epoche diverse in cui il vecchio si unisce con il nuovo, i colori prendono vita e le emozioni dell’artista si mescolano a quelle del predecessore.

Infatti, il titolo è Antologia dei Grandi Maestri del XIX° secolo perché Capriglione ha rielaborato in maniera del tutto passionale ed innovativo le grandi opere come la Donna che piange di Picasso, la notte stellata di Van Gogh, Il Bacio di Klimt, Cocteau di Modigliani, per poi regalarci dei disegni ispirati al suo libero arbitrio.

Chi è Salvatore Capriglione?

È un libero professionista originario della provincia di Salerno che da sempre è dedito all’arte sin dall’infanzia. Inizia la sua attività con il Figurativo Concettuale, affrontando temi fondamentali dell’uomo ed avvicinandosi al linguaggio Simbolico.

Si può definire un perfetto Decadentista per la sua ispirata voglia di voler trasmettere emozioni che solo un animo nobile quale è l’artista può comprendere.

I suoi viaggi lo hanno portato ad acquisire la tecnica e la consapevolezza per far sì che potesse creare, da amatoriale talentuoso, opere coinvolgenti.

E’ un mescolarsi di tecnica, emozioni e colori. Infatti, Capriglione ha cercato di estrapolare l’essenza del pittore originario, studiandone le caratteristiche e gli stati d’animo, per poi rielaborarle e farle sue.

Non è stato un lavoro semplice ma uno studio perseverante ha fatto sì che questa mostra abbia riscontrato un forte gradimento del pubblico che si è posto in maniera propositiva verso la mostra.

Durante l’evento, inoltre, ogni ospite ha ricevuto in regalo una copia del suo secondo libro ‘Diario di un artista’, una guida realizzata in seguito ai viaggi che hanno portato all’acquisizione e alla conoscenza di sé stesso, tra Petra, Qumran, Gerusalemme e Betlemme.

Luoghi magici, mistici, in cui una persona dall’animo sensibile resta in meditazione per trarne benefici a noi nascosti. Luoghi sacri, per coloro che professano la fede di Cristo ma affascinanti per i giochi di colore che le rocce regalano al tramonto ed all’alba e per i profumi che ricordano ‘Le mille e una notte’.

Da ogni viaggio si ritorna sempre diversi” e Salvatore Capriglione lo ha dimostrato attraverso l’arte e la scrittura.

 Da persona garbata ci ha concesso del tempo per rispondere a delle domande:

Signor Capriglione, la ringraziamo per il tempo che ci sta dedicando. Ci parlerebbe di questo viaggio mistico che ha ispirato la mostra da lei proposta ed ha convinto anche noi nel preparare le valigie e partire?

 “Viaggiare è una scoperta di sé stessi. Mi auguro che questa mia esperienza possa essere utile a coloro che amano viaggiare o che vorrebbero farlo. In questo caso Petra, la settima meraviglia del mondo. E’ un libro diretto e semplice nel linguaggio, è come essere trasportati in quei luoghi così che chi lo leggesse provasse le mie stesse emozioni.

Non è un libro storico, ma un racconto di un artista che ha ammirato la città rosa ed è come se tutti fossero trasportati in un’epoca remota, sublime, fatta di misteri e colori.

Vi auguro di visitarla, insieme al Mar Morto, ai rotoli di Qumran in cui ci sono tante verità. E’ un viaggio alla scoperta di San Giovanni Battista, alle origine del Cristianesimo. Gerusalemme poi, è un viaggio che va fatto almeno una volta nella vita, i luoghi sacri cari a Gesù, il Sepolcro, le Grotte di San Girolamo, Betlemme, il tutto ha un fascino inestimabile”.

Ci parli della mostra di stasera, un miscuglio di colori ed emozioni che arriva in seguito ad un’elaborazione di grandi opere che hanno fatto la Storia dell’arte.

Ho fatto vari passaggi di sperimentazione negli anni in cui ho conosciuto anche i grandi nomi dei critici dell’arte come Vittorio Sgarbi, Bonita, Paolo Levi. Negli anni ho partecipato ad eventi, mostre e quella di stasera è un nuovo prodotto, un nuovo linguaggio e lo scopo è quello di portare alla vostra attenzione una rivisitazione di grandi opere come Picasso, De Pisis, Klimt, Modigliani.

E’ un passaggio dal passato al nuovo con una nuova rielaborazione e giochi di colori, un nuovo concetto di libertà artistica.”

Nel suo libro ha espresso un concetto di libertà :” Non è soltanto fare ciò che si piace ma è qualcosa di sublime”

“Il concetto di libertà è particolare. Noi artistici spogliamo dalla dottrina dell’arte, come Picasso ad esempio, era un figurativo.  Poi, si è tolto questa maschera ed ha tirato fuori le sue sensazioni sensoriali ed extra sensoriale. L’artista non è più colui che fa l’opera ma è parte integrante del quadro.

In questo concetto ho voluto essere trasportato anche io da un impulso sensoriale e riprodurlo.”

Si nota un voler far emergere un lato oscuro dell’artista

Ho voluto riportare su tela quello che era l’animo degli artisti a noi conosciuti mescolato a ciò che ho provato io nel dipingere l’opera a modo mio. Ciò che mi ha portato piacere è stato anche il veder tanti giovani venir qui ad ammirare i miei lavori e ciò mi fa capire che non sono lontani dall’arte e che anche loro con un metodo diverso, hanno voglia di comunicare.”

Come la definirebbe questa nuova corrente artistica?

“Non darei un nome ma inviterei gli artisti ad essere portatori di emozioni ed interpreti di tutto ciò che stiamo vivendo”

Bansky potrebbe essere considerato un artista capace di interpretare il messaggio sociale?

“Assolutamente sì. Il suo modo innovativo ha colpito i giovani e questa sua voglia di trasmettere e di far denuncia sociale è spettacolare. Ha dato vita a quello che è una nuova forma di Street Art.

Potrebbe essere un seguito di quello che è il lavoro di Picasso. Basti pensare alla Guernica e la Donna che piange, io ad esempio ne ho fatto varie versioni perché ognuna mi trasmette un qualcosa. Siamo in un’epoca di forti sofferenze anche dovute alla Guerra e i grandi maestri ci insegnano a modo loro come essere portatori alla luce di chi ci segue e guarda del dolore sociale.”

Del malessere interiore di Van Gogh cosa ne pensa?

“Il voler trasmettere un malessere attraverso le forme ed i colori in un’epoca in cui non si sentiva sé stesso e non poteva far emergere ciò che provava perché non capito dalla società ha fatto sì però che diventasse un grande artista. Nella ‘Notte stellata’ c’è la sua inquietudine in cui il pennello è padrone ed i colori non sono controllati. Deve essere così per poter trasmettere emozioni”

Un altro viaggio che consiglierebbe per una crescita artistica?

Sicuramente la Turchia. E’ un Paese ricco di sfumature e giochi di colori, con una Storia non da sottovalutare.”

L’arte in quest’epoca difficile in cui si ha voglia di tirar fuori tutto ciò che si prova, potrebbe essere una cura anche per gli animi passionali ma feriti delle nuove generazioni, che persi nei meandri di ideologie utopistiche, non riescono a trasmettere spesso ciò che di bello hanno da dire.

È questo il messaggio dell’autore, Salvatore Capriglione. Tra gli ospiti presenti, anche un volto noto al pubblico angrese, il docente Bernardo Spera, che nell’ammirar le varie opere dell’artista concittadino per adozione, ha espresso egli stesso il desiderio di ricreare eventi che portino all’esposizione cultura di ‘chi sa fare’ e ‘può fare’ al servizio degli altri.

In fondo, l’arte è proprio questo :”Una luce che può illuminare un momento buio”, una via di comunicazione verso coloro che fanno fatica a venir fuori, o semplicemente, per i cultori del genere, è e sarà sempre un momento di emozioni da assaporare semplicemente nell’osservare un’opera d’arte.

Questa mostra, accompagnata da un diario di un viaggio, potrebbe essere l’inizio di una serie di eventi che riporterebbe la cittadina agli antichi splendori.

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Di Marianna D’Antonio

Classe '85. Attivista per la tutela degli animali, avida lettrice ed amante delle serie tv e film d'autore. "Il problema della razza umana e' che gli idioti sono assolutamente sicuri,mentre le persone intelligenti sono piene di dubbi." Bertrand Russell

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