• Mar. Apr 16th, 2024

ACEA e scandali romani, si parte da Vairano. Gli inquirenti studiano il "sistema Scorpio"

Scandalo De Vito, ecco l’inchiesta segreta. Tangenti e Acea, spunta il “sistema Scorpio”. Al centro dell’inchiesta la donna nata a Vairano.

L’ad dell’azienda elettrica Donnarumma avrebbe pagato il grillino e Mezzacapo tramite sponsorizzazioni fasulle. Stesso metodo corruttivo usato da Giulio Gravina di Italpol e Davide Zanchi, interessato alla speculazione degli ex Mercati Generali. Ruolo-chiave per Stefania Scorpio, la donna che organizza il “Concerto di Natale in Vaticano”

VAIRANO PATENORA – Come anticipato dal l’Espresso, al centro dello scandalo ci sarebbe il “Sistema Scorpio”, nativa di Vairano.

Un filone che dimostra – almeno a leggere le carte – come il sistema messo in piedi dal presidente dell’Assemblea capitolina e dal suo sodale Camillo Mezzacapo, avvocato e “mediatore” del politico, era assai più ramificato e complesso di quanto immaginato inizialmente dagli inquirenti.

Il lavoro della procura di Roma, scopre ora l’Espresso, evidenzia pure che il Comune guidato da Virginia Raggi sarebbe stato “infiltrato” nelle società municipali e nei suoi manager di punta. Che avrebbero usato soldi pubblici per ricompensare amici e sodali. A partire da Acea, la multiutility dell’energia che due anni fa la sindaca ha affidato all’ex presidente Luca Lanzalone (arrestato nel giugno 2018 per possibili mazzette intascate dal costruttore Luca Parnasi) e all’amministratore delegato Stefano Donnarumma, rimasto il vero uomo forte dell’azienda da quando il Mr Wolf vicino ai ministri Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro è uscito di scena.

DONNARUMMA, L’AMICO DEL M5S

La notizia che l’ad Donnarumma è indagato per corruzione è uscita su “La Stampa” due giorni fa. Ma la sua iscrizione non è legata – a spulciare le nuove accuse dei pm di Piazzale Clodio e dei carabinieri del Nucleo investigativo – né al progetto di spostare la sede dell’Acea nel cosiddetto “Business Park” del nuovo Stadio della Roma, né al contenzioso economico tra Acea e una spa di Parnasi di cui si parla diffusamente nell’ordinanza di mercoledì scorso.

Donnarumma, nominato dalla Raggi ma molto vicino a De Vito e Mezzacapo, è infatti indagato perché «tra giugno 2018 e gennaio 2019» avrebbe girato 50 mila euro proprio a favore dell’ex numero due dei Cinque Stelle romano e del suo sodale.
Secondo i carabinieri, Acea avrebbe girato la presunta tangente di Donnarumma non direttamente alla coppia, ma attraverso la società Prime Time Promotions di Stefania Scorpio, l’imprenditrice che organizza tutti gli anni, attraverso la srl di cui controlla il 51 per cento delle quote, il “Concerto di Natale in Vaticano”, la grande kermesse musicale della Santa Sede

Acea avrebbe sottoscritto con la Scorpio più «contratti di sponsorizzazione» per un valore complessivo di 50 mila euro, poi i soldi alla fine sarebbero finiti (in parte o in tutto) nella disponibilità del presidente del Consiglio comunale e del suo sodale. Sia attraverso bonifici della Scorpio a favore della società MDL srl (secondo gli inquirenti riferibile ai due). Sia attraverso “accordi economici” ad hoc tra la Scorpio e Mezzacapo, che hanno permesso all’avvocato di ottenere ulteriori guadagni illeciti nel 2018 e nel 2019.

Il sospetto, leggendo il decreto di perquisizione con cui i magistrati hanno sequestrato documentazione e email nelle sedi di Acea, della Prime Time Promotion e dell’abitazione della Scorpio (indagata come De Vito, Mezzacapo e Donnarumma per concorso in corruzione) è che De Vito anche in questo caso abbia venduto la sua «pubblica funzione in violazione dei doveri di imparzialità e correttezza, e in genere per l’asservimento della stessa agli interessi di Stefano Donnarumma». Quest’ultimo inoltre, secondo i pm, avrebbero pure affidato delle consulenze (sempre attraverso Acea) a Mezzacapo, nel settore del recupero crediti. I contratti a favore dell’avvocato partono proprio quando Donnarumma diventa capo dell’azienda pubblica.

Il più importante dirigente di Acea, scorrendo l’ordinanza d’arresto della scorsa settimana, veniva definito da Mezzacapo – in un messaggio spedito a un suo socio – «un caro amico e un bravo manager, magari una di queste sere organizziamo una cena insieme». Ora, se sappiamo che Luca Lanzalone fu promosso dall’M5S presidente della multiutility quotata in Borsa come “premio” per aver gestito la vicenda dello Stadio della Roma, gli inquirenti ipotizzano che l’ascesa di Donnarumma in azienda possa essere stata favorita proprio grazie ai buoni rapporti con De Vito.

È un fatto che Donnarumma sia un professionista vicinissimo al mondo Cinque Stelle: risulta a chi scrive che De Vito l’avesse presentato, durante la campagna elettorale per le Regionali dell’anno scorso, anche a Roberta Lombardi, e che Di Maio e l’ad di Cassa Depositi e Prestiti Fabrizio Palermo l’avevano recentemente messo in pole position per una promozione in Leonardo. «Donnarumma a Roma ha relazioni importanti, ed è sempre prodigo di buoni consigli. È molto ascoltato anche da Stefano Buffagni, l’uomo che si occupa di nomine per conto del Movimento», raccontano all’Espresso fonti del governo.

Acea, intanto, ha difeso a spada tratta il suo amministratore delegato, spiegando in una nota che le sponsorizzazioni sono appannaggio esclusivo «della presidenza». In seguito all’arresto di Lanzalone, inoltre, la gestione sarebbe finita a «un comitato esecutivo appositamente creato e presieduto da un consigliere espressione della minoranza. Si deduce in maniera incontrovertibile la totale estraneità di Donnarumma: le due sponsorizzazioni sono state decise dall’allora presidente che aveva i poteri in materia».
La sponsorizzazione del Concerto di Natale sarebbe opera del solo Lanzalone? Vedremo.

I SANTI DELLA SCORPIO

Torniamo alla Scorpio, che nel nuovo filone ha un ruolo centrale: le famosi «sponsorizzazioni» di cui parlano Mezzacapo e De Vito senza sapere di essere intercettati («Non toccare i soldi adesso…quando tu finisci il mandato…Ci facciamo mandare solo le sponsorizzazioni di MDL…ma non mo’, ci stanno facendo le sponsorizzazioni..quella, lei, continua a fatturare là…») passerebbero proprio per la sua società.
Nata a Vairano Patenora in provincia di Caserta nel 1957, la Scorpio ha creato la Prime Time, società specializzata in eventi, nel 1990. Nel 1993 è riuscita a organizzare il primo Concerto di Natale in Vaticano grazie all’intraprendenza e ai buoni uffici con il Vicariato di Roma, che approvò – convincendo Giovanni Paolo II – il progetto musicale.

Dopo 26 anni, i rapporti con il clero sono ancora ottimi: se il concerto si tiene nell’Aula Paolo VI ed è appoggiato pure dalle “Scholas Occurrentes” (ideate da Jorge Mario Bergoglio quando era cardinale, il progetto educativo oggi è promosso dalla Pontificia Accademia delle scienze), la Scorpio organizza da due lustri anni anche “La Corsa dei Santi”, manifestazione podistica patrocinata dalla Fondazione Don Bosco.

Secondo i pm, però, la Scorpio fattura centinaia di migliaia di euro l’anno (861 mila secondo il bilancio 2017) anche attraverso false sponsorizzazioni, in realtà tangenti destinate a pubblici ufficiali e avvocati loro amici. Oltre a quelle di Acea, secondo le accuse Prime Time avrebbe infatti incassato soldi anche da Davide Zanchi, il presidente del cda della società Centro Commerciale Euroma 2 scarl, interessata alla speculazione degli ex Mercati Generali. Il famoso progetto immobiliare sulla Ostiense tanto amato dai Toti, dove anche Zanchi e i suoi referenti vogliono lucrare. È necessario, però, che il Comune approvi il nuovo progetto celermente. Così, se i Toti per accelerare l’iter di approvazione della colata di cemento girano false consulenze direttamente a Mezzacapo e De Vito tramite la cassaforte MDL, Zanchi usa le società della Scorpio: 128 mila euro di false sponsorizzazioni a favore della Prime Time sarebbero in realtà il prezzo pagato da Zanchi per corrompere De Vito, attraverso – si legge nel decreto di perquisizione – la mediazione del solito avvocato e il «concorso consapevole della Scorpio».

Una partita di giro, dunque. Lo stesso schema viene usato anche da Giulio Gravina, imprenditore romano che controlla l’Italpol, grande azienda di vigilanza che ha appalti milionari con il comune di Roma, in primis con l’Atac e la metro. Anche lui (che risulta indagato per corruzione) schermerebbe una tangente a favore del grillino e di Mezzacapo, attraverso lo schermo delle sponsorizzazioni alla Prime Time. In questo caso non conosciamo i motivi per cui Gravina cercherebbe di comprare i favori di De Vito. È certo però che la sua Italpol è in crisi finanziaria da anni, anche a causa di crediti vantati nei confronti della municipalizzata romana.

Gli investigatori ora stanno lavorando al materiale sequestrato lo scorso mercoledì mattina in Area, in Italpol, negli uffici di Zanchi e in quelli della Prime Time. Al vaglio anche la posizione di un altro imprenditore, Vincenzo Silvestrini della società cooperativa Logitech, anche lui indagato in un altro capo d’accusa per corruzione, ancora in concorso con De Vito e Mezzacapo. Il caso Scorpio potrebbe riservare nuove sorprese.

La precisazione di Acea
Caro Direttore, Acea, in merito a quanto scrive Emiliano Fittipaldi nel suo articolo pubblicato poco fa sulla testata on line de L’Espresso, dal titolo “Scandalo De Vito, ecco l’inchiesta segreta. Tangenti Acea, spunta il sistema Scorpio”, ribadisce, ancora una volta, che, quanto il giornalista attribuisce al nostro amministratore delegato, Stefano Donnarumma, è completamente destituito di ogni fondamento. E ciò per varie ragioni. Innanzitutto egli non si è mai occupato di sponsorizzazioni, le cui deleghe sono di competenza della Presidenza, come ripetiamo da giorni. Da qui si deduce, in maniera incontrovertibile, la sua totale estraneità alla concessione delle due sponsorizzazioni di cui si parla nel pezzo. Un dato di fatto che il Gruppo ha portato subito all’attenzione delle Autorità inquirenti attraverso una dettagliata relazione consegnata già nella serata di venerdì 22 marzo 2019 che dimostra la totale estraneità di Stefano Donnarumma: le due sponsorizzazioni sono state decise dall’allora Presidente, che aveva i poteri in materia. Ad onor del vero, in fondo al pezzo, Fittipaldi riporta più o meno quanto scritto da noi. Ci ha spinto però a scrivere il contesto dell’articolo che dà dell’ad un’immagine distorta, non vera. Anche la retorica domanda finale “La sponsorizzazione del Concerto di Natale opera del solo Lanzalone?” lascia intendere scenari che non esistono. Le responsabilità sono evidenti e verranno chiarite al più presto
Ufficio Stampa di Acea

Fonte: espresso.repubblica.it

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Di Thomas Scalera

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