Almeno 100 morti e 4mila feriti. Tre ospedali distrutti. Il ministro della Salute: “Aria tossica, chi può lasci la città”
Il ministro della Salute libanese Hamad Hasan ha consigliato a chiunque possa di andare via da Beirut. La città è stata devastata da due potenti esplosioni che hanno causato oltre cento morti e 4.000 feriti (bilancio ancora provvisorio). Hasan – citato dai media locali – ha affermato che i materiali pericolosi che si sono sprigionati nell’aria dopo le deflagrazioni potrebbero avere effetti mortali a lungo termine.
Il ministro degli interni Mohammed Fahmi ha riferito che da una prima ricostruzione il nitrato di ammonio sarebbe stato posizionato nel magazzino dopo esser stato sequestrato da una nave mercantile nel 2014.
Sono oltre 100 i morti provocati dalle esplosioni. Lo rende noto la Croce Rossa libanese. I feriti sono oltre 4.000. Ma è purtroppo ancora un bilancio provvisorio.
Il governatore di Beirut, Marwan Abboud, lancia l’allarme: “oltre 300 mila persone sono rimaste senza casa a seguito delle esplosioni. Ho fatto un giro per la città, quasi metà è distrutta o danneggiata”. Secondo una prima stima, i danni materiali ammontano a oltre tre miliardi di dollari.
Sono almeno tre, secondo l’emittente Al Jazeera, gli ospedali distrutti dalle esplosioni e due quelli gravemente danneggiati.
Il primo ministro libanese Hassan Diab ha fatto appello a tutti i Paesi per chiedere aiuto dopo le esplosioni al porto. “Stiamo assistendo a una vera catastrofe”, ha detto, ribadendo la promessa che “i responsabili pagheranno”, senza però commentare la causa di quanto successo.
L’Ue attiva la protezione civile. Lo annuncia il commissario alla gestione delle crisi, Janez Lenarcic. “Olanda, Grecia e Repubblica Ceca hanno già confermato la loro partecipazione, Francia, Polonia e Germania hanno già offerto assistenza”.
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