• Gio. Mar 28th, 2024

Calvi Risorta. Area ex Pozzi e questione ambientale, Marrocco: "L'incompetenza della banda Lombardi"

Giovanni Lombardi e Giovanni Marrocco

CALVI RISORTA. Nel consiglio comunale del prossimo 25 febbraio si discuterà nuovamente di area ex Pozzi, questa volta per approvare una mozione di contrarietà all’insediamento, nella stessa area, di un nuovo impianto per il trattamento della frazione umida dei rifiuti.

Una proposta senz’altro condivisibile, annunciata con toni trionfali dalla “banda” Lombardi, che ne ha approfittato per auto-proclamarsi come l’amministrazione che tutela, con la massima priorità, il territorio e la salute pubblica!

Un cittadino caleno, con simpatie per il gruppo di “Orizzonte Comune”, faceva notare su Facebook che iniziative del genere, se restano confinate solo sulla carta, servono a ben poco, portando ad esempio i 50.000,00 € finanziati dalla Regione per la messa in sicurezza dell’area ex Pozzi, mai utilizzati da Lombardi.

Il Sindaco, in tutta risposta, attribuisce la paternità di un’opinione legittima di un cittadino all’opposizione stessa, “sempre e solo una parte” come ama dire, affermando che per disinformazione o malafede questa cerchi di insinuare cose non vere. Annuncia quindi che la gara per i primi interventi di bonifica dell’area è stata aggiudicata, che a breve verranno date informazioni in merito e che mai nessuno aveva intrapreso un’azione così forte. Conclude definendo l’opposizione “nemica del popolo”!

Caro Sindaco, “venditore di fumo” che non sei altro, quando l’opposizione, “sempre e solo una parte”, vuole fare un comunicato ufficiale, ci mette la faccia, “Orizzonte Comune” o Giovanni Marrocco che sia.

Ma visto che ci hai tirato in ballo, ti dico serenamente che l’unico nemico del popolo è soltanto la vostra incompetenza politico-amministrativa.

La storia della bonifica dell’area ex Pozzi è chiara, ci sono gli atti a documentarla. Avete cincischiato per mesi, smentito giornali, preso in giro i cittadini, partecipato a cortei, affermando che l’amministrazione intendeva essere parte attiva nella bonifica dell’area come soggetto attuatore, senza delegare in bianco a nessuno la gestione di questa annosa situazione.

Il risultato, però, è che per vostra incompetenza avete perso la possibilità della gestione diretta di un finanziamento da 15 milioni di €, per gli interventi di caratterizzazione e messa in sicurezza  del sito, che verranno attuati dalla società pubblica “Invitalia S.p.a.”, come da D.G.R. n. 510 del 1/8/2017 e D.G.R. n. 166 del 20/03/2018.

Come opposizione costruttiva quale siamo, contrariamente a quanto vai predicando, vi avevamo anche dato indicazioni (interrogazione prot. 8363 del 17/08/2017) su come sopperire alla mancanza di professionalità adeguate presso gli uffici comunali, vale a dire affidare alla Stazione Unica Appaltante le cosiddette “attività di committenza ausiliarie”, ma voi avete preferito abdicare e cercare un contentino politico per continuare con la vostra pantomima.

Ed infatti, per mitigare i danni della brutta figura rimediata, avete ottenuto la possibilità, da parte della Regione, di gestire per conto della stessa un finanziamento da 50.000,00 €, per la realizzazione dei primi interventi di messa in sicurezza dell’area, approvando con la deliberazione di giunta comunale n. 41 del 10/11/2017, lo schema di accordo tra la Regione Campania ed il comune di Calvi Risorta.

Nella sostanza, durante le attività investigative svolte dall’autorità giudiziaria sull’ex area industriale, sono state scavate nel terreno e negli abbancamenti di rifiuti delle trincee di indagine che allo stato risultano aperte, senza delimitazione, protezione o segnalazione; vi è pertanto la necessità di effettuare primi interventi di messa in sicurezza dell’area, anche mediante rimozione dei rifiuti pericolosi individuati, nel corso dei sopralluoghi effettuati dall’ARPAC, nei terreni annessi alla suddetta area industriale.

Tale intervento è propedeutico alla successiva attività di caratterizzazione ambientale del sito e conseguente messa in sicurezza/bonifica dello stesso, da parte di “Invitalia S.p.A.”, mediante l’intervento programmato da 15 milioni di €.

Poiché il tutto è assolutamente fermo da allora ed i rifiuti pericolosi dissotterrati sono ancora in bella vista, abbiamo ben pensato di presentare una nuova interrogazione al Sindaco, con la nota prot. 2154 del 22/02/2018 (giusto un anno fa!), per conoscere:

  1. in che data è stato sottoscritto l’accordo con la Regione per la realizzazione dei primi interventi di messa in sicurezza dell’area “ex Pozzi-Ginori”, secondo lo schema approvato con deliberazione di giunta comunale n. 41 del 10/11/2017;
  2. quali attività siano state sinora concretamente poste in essere in attuazione dello stesso e quali tempi sono previsti nel cronoprogramma degli interventi che il comune avrebbe già dovuto approvare;
  3. se sia intenzione dell’amministrazione agire legalmente nei confronti del Fallimento della Vernici-Iplave e di tutte le altre aziende coinvolte e responsabili, direttamente o indirettamente, del disastro ambientale, costituendosi anche parte civile per i danni causati alla collettività, visto che la Regione ha chiaramente escluso un proprio intervento in tal senso.

La risposta è arrivata con la deliberazione di consiglio comunale n. 25 del 20/04/2018,  con la quale il Sindaco ci fa sapere che l’accordo con la Regione è stato sottoscritto il 27/11/2017, che in data 2 marzo 2018 la Regione ha chiesto lumi sul cronoprogramma e sulle azioni fino a quel momento poste in essere, e che sarebbe stata “cura di questa amministrazione informare il consiglio comunale (e quindi gli interroganti) in ordine alle comunicazioni che saranno inviate alla Regione Campania al termine dei necessari adempimenti cui sta provvedendo l’ufficio preposto”. L’opportunità di eventuali azioni legali nei confronti dei responsabili del disastro ambientale, invece, sarebbero state valutate “nella circostanza”, espressione sibillina ed evasiva.

Ebbene, il Sindaco, con un post del 21 febbraio 2019, attribuisce all’opposizione un intervento critico mossogli da un cittadino caleno su Facebook, nei termini prima riferiti, annunciando di aver appena aggiudicato la gara da 50.000,00 €, il cui finanziamento era disponibile già dal 27/11/2017. Quattrocentocinquantadue (452) giorni per affidare una gara da 50.000,00 €, essenziale tra l’altro per sbloccare un finanziamento da 15 milioni di €! 452 giorni in cui i rifiuti dissotterrati erano lì ad emettere fumi nocivi (e resteranno esposti ancora per qualche mese), ma ciò nonostante vorrebbero pure un applauso come tutori dell’ambiente e della salute!

Nei nostri 20 mesi di amministrazione, lasciando stare i milioni di € di gare affidate per servizi (tra l’altro per il servizio di igiene urbana e per la riscossione delle entrate), abbiamo appaltato gare per lavori per oltre 12.000.000,00 di €, la maggior parte delle quali realizzate e rendicontate entro il 31/12/2015, mentre la restante parte è bloccata dopo l’avvento del duo Campini-Lombardi.

Con il senno di poi, è stato forse un bene che i 15 milioni di € siano stati sottratti alla gestione diretta della “banda” Lombardi (ci avrebbero messo 50 anni ad impiegarli), ma sarebbe stato ancor meglio se anche questi primi 50.000,00 € li avesse gestiti direttamente la Regione.

Intanto il consiglio comunale non é stato mai informato sulle iniziative poste in essere, come il Sindaco prometteva di fare il 20/04/2018, sul sito istituzionale non pubblicano alcunché circa le procedure di gara, ed il Sindaco si permette pure il lusso di dire che l’opposizione insinua cose non vere, perché disinformata, in mala fede e, addirittura, “nemica del popolo”!

Gli unici che tentano di disinformare e mistificare, operando nella più totale opacità amministrativa, siete voi della maggioranza, caro Sindaco, come ha sancito anche l’ANAC con la delibera n. 57/2019. “Nemica del popolo” è invece la vostra incompetenza, che vi ha portato ad aggiudicare una gara fondamentale in 452 giorni!

Scendete dal piedistallo e toglietevi quella medaglia di “difensori della salute pubblica e dell’ambiente” che vi siete appuntati da soli al petto. Non la meritate.

Vi abbiamo segnalato per più di 15 mesi la presenza di discariche di amianto e di rifiuti speciali in diversi siti, sparsi sul territorio, e persino nei corsi d’acqua. Soltanto il 1/6/2018 avete adottato una determina di affidamento per alcuni micro-interventi, per il resto non c’è un centesimo stanziato nell’ipotesi di bilancio riequilibrato dal 2016 al 2020, per le attività di bonifica e smaltimento di aree inquinate.

I rifiuti ingombranti presenti dinanzi all’isola ecologica, chiusa per negligenza vostra e del commissario, così come nel “Parco Caleno” sono un’altra bella testimonianza di come tuteliate l’ambiente.

La sospensione dei lavori per il completamento del depuratore dal 20/10/2016, mentre le acque reflue non trattate vengono sversate direttamente nel Rio Lanzi, sono un esempio lampante del vostro concetto di tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Ma a voi basta ordinare ai cittadini di Petrulo di non espletare più i propri bisogni fisiologici, e a tutti gli altri di spendere oltre 1.000,00 € per dotarsi di una fossa imhoff, e siete a posto con la coscienza! A proposito, caro Sindaco, hai mai verificato quanti controlli sono stati effettuati dalla P.M., in più di due mesi, sulla base della tua ordinanza sindacale? O ciò non ti interessa, perché magari quell’ordinanza deve rimanere, per te, soltanto un provvedimento di facciata?

Vogliamo parlare dei cani randagi che girano indisturbati, spesso in pericolosi branchi, per le vie del paese? È normale quando il servizio di accalappiamento e custodia non viene più affidato dal 30/09/2016. Lo sai, caro Sindaco, che è una tua precisa responsabilità provvedere in merito all’istituzione di questo servizio?

Ma la cosa più grave, che dovrebbe farvi vergognare quando vi definite paladini della salute pubblica, è senz’altro il mancato affidamento del servizio di analisi microbiologica delle acque destinate al consumo umano. Il comune, per legge, deve provvedere in autonomia a far analizzare periodicamente, da laboratori specializzati, la qualità dell’acqua che arriva nei rubinetti delle nostre case. Ed invece ci si affida soltanto ai controlli saltuari dell’A.S.L. e quando viene emessa una ordinanza di non potabilità (raramente revocata con altra ordinanza), il cittadino non è più in grado di sapere da quanto tempo prima l’acqua era già non potabile. Potrebbe averne fatto uso per diversi mesi!

Caro Sindaco, “amico del popolo” e “difensore dell’ambiente e della salute pubblica”, vai a prendere in giro qualcun altro.

F.to Il Consigliere Dott. Giovanni Marrocco

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