• Ven. Apr 19th, 2024

Calvi Risorta. Marrocco: “Gli uomini della provvidenza, tre anni per una determina sbagliata e il dissesto”

Nota del Consigliere comunale Giovanni Marrocco

CALVI RISORTA. Con deliberazione del commissario prefettizio n. 5 del 13 giugno 2016, assunta con i poteri del consiglio comunale, veniva approvato il rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2015. I residui finali al 31 dicembre 2015, venivano quantificati nell’importo di € 10.377.832,66 per quelli attivi e di € 7.337.761,57 per quelli passivi.

Con determina n. 19 del 6 febbraio 2020, il responsabile finanziario, dopo 3 anni di inviti, solleciti e diffide da parte dell’opposizione, dei revisori e dell’Organo Straordinario di Liquidazione (O.S.L.), avvia la procedura di trasferimento dei residui, attivi e passivi, risultanti alla data del 31 dicembre 2015, in favore della gestione straordinaria.

“Magicamente”, però, i residui passivi raddoppiano quasi ed arrivano all’importo di 13.758.805,60 €. Quelli attivi scendono invece ad € 8.812.962,24.

“Ovviamente”, nessuno dei tanti supporti tecnici incaricati si è accorto di questo macroscopico errore, di circa 8 milioni di €.

Spendiamo decine di migliaia di euro per funzionari e supporti tecnici e loro, con 3 anni di ritardo, trasferiscono all’O.S.L. i residui così come li trovano in procedura, senza alcuna verifica e senza preoccuparsi delle ragioni di questa differenza rispetto ai dati ufficiali accertati nel rendiconto 2015.

Le ragioni emergono da questa dichiarazione del Sindaco, allegata alla delibera di consiglio n. 44 del 25/09/2018:

“…Preme evidenziare che nel passaggio da un sistema operativo all’altro avvenuto nel 2016,  non è stata fatta la prevista “bonifica dei dati” per cui, in alcuni casi, risultavano impegni di spesa registrati due volte, in altri mai registrati. Al momento, grazie alla nostra gestione, buona parte dei dati risultano regolarizzati ma ovviamente la procedura di bonifica è tuttora in corso“.

La duplicazione dei residui attivi e passivi, derivante dal passaggio al nuovo applicativo contabile, tuttavia, non è mai stata corretta. Basta dare un’occhiata agli allegati alla determina n. 19/2020, pubblicati sul sito istituzionale, per rendersene conto.

Il guaio compiuto durante la gestione commissariale (uno dei tanti), non è stato affatto sistemato, contrariamente a quanto dichiarava il sindaco il 25 settembre 2018, e questo rallenterà ulteriormente il lavoro dell’Organo straordinario di liquidazione.

Il problema di fondo però è che, negli ultimi 4 anni, sono stati incaricati almeno una decina di funzionari e supporti tecnici, ma nessuno di questi ha mai avuto piena consapevolezza dei conti del comune. Gli episodi che lo dimostrano, al di là di quello che abbiamo ora documentato, sono innumerevoli:

  • Mancato impegno di spesa per lo scoperto di tesoreria del 2015, da parte dei tecnici del commissario;
  • Mancato invio dei questionari dei fabbisogni standard, con sospensione dei trasferimenti erariali;
  • Mancato invio dei rendiconti dei bonus energetici;
  • Mancato riaccertamento (reale) dei residui dal 2016 in avanti;
  • Pagamento non regolare degli stipendi dei dipendenti per alcuni mesi, come conseguenza dell’affidamento del servizio di tesoreria in corso d’anno anziché al 1° gennaio;
  • Mancato invio delle dichiarazioni contributive mensili dei dipendenti;
  • Mancato invio delle dichiarazioni fiscali annuali, con il rischio di perdere più di 200.000,00 € di credito I.V.A.;
  • Non conoscenza delle fatture pagate o inevase, con la conseguenza di pagare due volte le stesse fatture in favore del gestore del servizio di igiene urbana;
  • Mancato riconoscimento dei debiti fuori bilancio;
  • Predisposizione di ipotesi di bilancio riequilibrato bocciate più volte dal revisore e dal Ministero, per approvarne poi una che ci ha condotti ad un disavanzo milionario;
  • Mancato invio di rendicontazioni varie alla Regione;
  • Mancato aggiornamento della sezione “Amministrazione trasparente” del sito;
  • Mancata certificazione dei crediti sulla piattaforma ministeriale;
  • Disallineamento tra il conto del tesoriere e la contabilità del comune;
  • Mancata regolarizzazione delle carte contabili;
  • Mancata compilazione dei dati obbligatori del DUP;
  • Mancata predisposizione della relazione di inizio mandato;
  • Mancata collaborazione con l’organo di liquidazione nella determinazione della massa passiva;
  • Messa in riscossione (senza una contabilizzazione separata) di entrate di competenza O.S.L.;
  • Mancato riversamento all’O.S.L. degli incassi su residui anteriori al 2016;
  • Elencazione di fatture già pagate nella dichiarazione di dissesto;
  • Perdita di scritture contabili e duplicazione di altre nel passaggio ad un nuovo software;
  • Mancata contabilizzazione dell’aggio dovuto al concessionario della riscossione delle entrate;
  • Venticinque pareri non favorevoli di revisori vari.

L’elenco potrebbe continuare a lungo, ma il dato che se ne ricava è sempre lo stesso. Questi amministratori non sono in grado di risanare alcunché, perché sono come “asini in mezzo ai suoni”. Vivono soltanto di comunicati su Facebook, senza rendersi conto di quanto gravi siano le irregolarità presenti negli atti (deliberativi e dirigenziali) adottati. Il secondo dissesto finanziario, che verrà approvato il 18 febbraio prossimo, chiude ogni discorso e sta a dimostrare tutto ciò.

Il Consigliere dott. Giovanni Marrocco

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