L’impianto raccoglie i reflui urbani dei Comuni di Grazzanise, Santa Maria la Fossa e Cancello ed Arnone

CANCELLO ED ARNONE. Su richiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, il GIP del Tribunale ha emesso il decreto di sequestro preventivo della condotta fognaria di Cancello ed Arnone, a causa dell’omessa manutenzione ed esecuzione di lavori necessari ad assicurare l’adeguato funzionamento dell’impianto di collettamento dei reflui urbani dei Comuni di Grazzanise, Santa Maria la Fossa e Cancello ed Arnone con conseguente collassamento del collettore in più tratti e compromissione e deterioramento delle acque, del suolo e del sottosuolo causati dalla dispersione dei reflui urbani. 

Nella giornata del 6 luglio, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Caserta hanno dato esecuzione al decreto e contestuale nomina dei custodi giudiziari, individuati nelle persone dei sindaci dei comuni di Cancello ed Arnone, Grazzanise e Santa Maria la Fossa.

L’odierno provvedimento trae origine dalle indagini coordinate dalla Procura ed incentrate sulle criticità ambientali, ormai annose, causate nel comune di Cancello ed Arnone e nelle zone limitrofe dal collassamento del collettore fognario (che si snoda su di un percorso rettilineo di circa 6 chilometri lungo la strada provinciale di Santa Maria a Cubito nel comune di Cancello ed Arnone, connettendo la rete fognaria con il depuratore di Villa Literno). 

Quest’ultimo era stato concepito allo scopo di canalizzare i reflui provenienti oltre dal comune (articolato su due macro aree urbane, Cancello ed Arnone poste rispettivamente sul lato destro e sinistro del fiume Volturno) anche da quelli di Grazzanise e Santa Maria la Fossa, tramite un sistema di pompe di sollevamento che, convogliandoli nella condotta, li avrebbe dovuti spingere verso l’impianto di depurazione Regi Lagni nel comune di Villa Literno.

Le investigazioni hanno consentito di accertare che, causa il collassamento del collettore fognario, i reflui dei citati comuni confluivano in canali di bonifica, affluendo, senza alcuna depurazione, nel corpo idrico dei Regi Lagni e da lì in mare, con grave nocumento per l’ambiente e pericolo per la salute pubblica.

Le analisi di laboratorio eseguite dall’ARPAC – Dipartimento di Caserta a seguito dei campionamenti operati con i carabinieri del NOE ed effettuati nei punti di fuoriuscita dei reflui fognari lungo la condotta collassata ed in particolare presso i pozzetti insistenti nel comune di Cancello e Amone, hanno evidenziato la presenza di agenti inquinanti, tra i quali BOD5, COD, TENSIOATTIVI, AZOTO, FOSFORO ED ESCHERICHIA COLI, in concentrazione superiore ai valori limite di emissione.

Da Andrea De Luca

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