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Cannabis alimentare: la rivoluzione culinaria parte dal benessere

DiRedazione V-news.it

Gen 20, 2021
kush in close up photographyPhoto by Sharon McCutcheon on <a href="https://www.pexels.com/photo/kush-in-close-up-photography-3676962/" rel="nofollow">Pexels.com</a>

Una vera e propria rivoluzione, quella inaugurata dalla cannabis. Una rivoluzione che interessa molteplici settori ed è mossa dagli ideali di benessere e sostenibilità, rifiutando gli alimenti dannosi sia alla salute che all’ambiente e promuovendo una nuova coscienza che, partendo dall’agricoltura, interessa anche l’ambito culinario.

Ottenere semi di canapa come i migliori semi autofiorenti su Sensoryseeds o altri shop online rinomati per la propria affidabilità, sta diventano un nuovo trend, destinato a influenzare significativamente anche la cucina alternativa e più audace.

Un processo che parte dalla naturalità dei prodotti e punta alla definizione di un sistema alimentare più equilibrato, ecosostenibile e incentrato sul rispetto dei fabbisogni del proprio organismo.

Sovversione delle tradizioni? Affatto.

L’uso della canapa alimentare (specialmente dei semi, da cui si ricavano olio, latte e farina) punta ad interpretare la tradizione senza proporre una cesura netta e radicale.

Ma perché proprio i semi di cannabis? Perché questa pianta continua ad affascinare un numero sempre maggiore di persone?

Il no al chimico: la salute punta al naturale

Integratori artificiali, pillole, gocce e capsule hanno segnato gran parte degli ultimi 50 anni. Fino a pochi anni fa, infatti, le scienze dell’alimentazione si limitavano a studi statistici e a blandi consigli su come regolamentare l’assunzione degli alimenti.

Alle carenze si sopperiva con integratori prodotti in laboratorio non tenendo conto della più efficace bio-diversità dei rimedi naturali e di alcuni ingredienti in particolare.

Tuttavia l’epoca delle boccettine, bustine e capsule sembra essersi finalmente conclusa, a vantaggio di un approccio decisamente più olistico e rispettoso nei confronti dell’organismo.

Ad essere protagonista è proprio la canapa. Gli studi condotti da numerosi centri di ricerca (un valido esempio è dato da questo report pubblicato dal NIH statunitense) hanno messo in luce come i semi di canapa contengano molti più nutrienti essenziali di quanti non ne possa racchiudere un integratore.

La loro assunzione, dunque, risulterebbe decisamente più efficace a garantire il benessere dell’organismo rispetto ad un cocktail di prodotti concentrati di laboratorio.

Puntare al naturale è anche il motivo per cui gli store online, come il già citato Sensoryseeds, stanno acquisendo sempre maggiori consensi presso i consumatori: garantire al 100% la naturalità del prodotto sta diventando sempre più sinonimo di qualità e bontà.

Ma in che modo i semi di canapa possono venire impiegati in cucina? Riusciranno a soddisfare i palati esigenti degli italiani, abituati ad una delle tradizioni culinarie più apprezzate al mondo?

La cannabis in cucina: fantasia e innovazione

L’inserimento della cannabis nelle cucine italiane ha ancora una volta dimostrato come siano la fantasia, la sperimentazione e l’audacia ad aver reso la gastronomia della penisola l’esempio migliore di varietà, salute e originalità al mondo.

Le ricette di cui gli italiani vanno maggiormente fieri, infatti, affondano le proprie radici nella costante sperimentazione cui è andata incontro la tradizione nel corso dei secoli. Una cucina che affonda le proprie radici nella tradizione povera e in ingredienti poco pregiati ma che sono stati risaltati e trasformati in prodotti unici.

Ebbene, i semi di cannabis entrano nelle cucine italiane inserendosi proprio in questa scia e proponendosi in diverse forme e utilizzi.

A seguire i principali:

Semi di cannabis decorticati: tra salse e pesti salutari

Al primo posto vi sono i semi di cannabis decorticati, in modo da risultare più facilmente digeribili e meno coriacei.

Questi possono venir trasformati in elementi decorativi per rustici e dolci (inseriti nel pane per arricchirlo ulteriormente di elementi aromatici o sui dolci per inserire note croccanti su composti cremosi o altrimenti eccessivamente dolci).

La natura particolarmente oleosa dei semi di cannabis, inoltre, li rende anche particolarmente indicati all’interno di salse e pesti, spesso abbinati a pepe e peperoncino per garantire un effetto speziato agli alimenti.

Similmente a noci e pinoli (spesso di importazione, con la massiccia presenza di conservanti o additivi chimici), i semi di cannabis naturali possono amalgamare tra loro spezie e i vari sapori delle pietanze, contribuendo nel mentre ad approfondire la complessità aromatica.

Farina e latte di cannabis: preparazioni originali

Sebbene sia sconsigliato impiegare la farina di cannabis assoluta per la produzione di pagnotte o dolci, essa risulta essere estremamente interessante laddove miscelata con farine di frumento (meglio se non raffinate).

Difatti l’oleosità dei semi e il basso contenuto di carboidrati (su 100g i carboidrati sono 8,67g, di contro ai 62,5g del grano) impediscono una piena lievitazione di una pasta ottenuta con sola farina di cannabis. Se miscelata con la farina di grano si può ottenere comunque una pasta morbida e soffice garantendosi tutti i benefici dei semi di cannabis.

La proporzione ideale è di 3:1: per ogni 50g di farina di cannabis, aggiungere 150g di farina di frumento a propria scelta (grano, farro, orzo, segale, grano saraceno, etc.).

Per la preparazione dei dolci, inoltre, il latte di cannabis permette un approccio innovativo a tutti coloro che hanno abbracciato la filosofia vegana o sono intolleranti al lattosio: leggero e gradevole, dal retrogusto di nocciola, il latte di cannabis non è solo un’ottima bevanda ma anche un valido ingrediente per la preparazione di dolci.

Hemp-fu: il tofu di cannabis

Infine una menzione onorevole la merita l’hemp-fu, il tofu ottenuto dai semi di cannabis.

Alimento versatile, sta registrando numerosi apprezzamenti da tutti coloro che cercano varietà nella propria dieta e sono stanchi della ridondanza della carne nei secondi piatti.

Versatile e capace di integrarsi alla perfezione con varie preparazioni e contorni, l’hemp-fu può costituire sia una portata autonoma, accompagnata da vari condimenti e salse, sia inserito nelle preparazioni. Il sapore e la consistenza, infatti, lo rendono adatto a supportare qualsiasi tipo di ortaggio e a donare spessore aromatico alle portate.

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