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Capua. Inaugurazione del nuovo anno accademico 2022-2023 dell’Issr Interdiocesano

Inaugurazione del nuovo anno accademico 2022-2023 dell’Issr Interdiocesano di Capua

CAPUA – «All’integralismo religioso, la risposta del cristiano non è la violenza, ma il mettersi ai piedi della croce e testimoniare con la vita il Vangelo». Con queste parole mons. Massimiliano Palinuro, vicario apostolico ad Istanbul, ha esortato la platea caratterizzata da studenti, docenti universitari, insegnanti di Religione Cattolica e dagli alti ufficiali delle forze dell’ordine e delle forze armate, accorsi alla kermesse inerente l’inaugurazione del nuovo anno accademico 2022-2023 dell’Issr Interdiocesano, Area Casertana, Santi Apostoli Pietro e Paolo di Capua, a prendere coscienza del valore culturale autentico della proposta di vita cristiana. Nella sua intensa e profonda Lectio magistralis intrisa delle categorie del dialogo interreligioso proposti in contesti difficili, come quelli del Medioriente, è stato presentato ai futuri educatori cattolici il senso della missione della Chiesa, chiamata, oggi, a sopperire alla profonda crisi di testimoni credibili, che ormai sta caratterizzando un Occidente «non più in grado di offrire martiri della fede contro le barbarie delle guerre, del traffico di armi, e delle stragi impunite». L’intervento di mons. Palinuro è stato preceduto dai saluti del vescovo di Capua, mons. Salvatore Visco, che ha aperto i lavori della suddetta manifestazione tenutasi presso la chiesa Cattedrale. Con lui hanno preso parte all’inaugurazione dell’anno accademico anche i vescovi: di Caserta, mons. Pietro Lagnese; di Aversa, mons. Angelo Spinillo; di Alife-Caiazzo e Teano-Calvi, mons. Giacomo Cirulli, nonché don Gianni Branco. Tra gli alti ufficiali delle forze armate partecipanti all’incontro, va menzionato il generale di divisione, Francesco Bruno.  Inoltre, il direttore dell’Issr di Capua, don Guido Cumerlato, dopo un momento di preghiera iniziale e la tradizionale professione di fede, con la recita del Credo, nonché il giuramento dei docenti della realtà accademica sopra citata, ha prima annunciato all’assemblea le nomine, come docente stabile del professore di Sacramentaria, don Agostino Porreca e come vicario foraneo Capua-Bellona, del professore di Arte e Teologia, don Francesco Duonnolo, per poi passare a presentare l’ospite della kermesse inaugurale, ponendo una domanda: perché lasciare la docenza universitaria e l’Italia per andare in missione in Turchia, in contesti difficili per i cristiani? Sotto i colonnati della maestosa cattedrale di Capua, a questo punto, l’eco degli inviti rivolto ai giovani studenti di Scienze Religiose è stato incentrato sul «rendersi baluardi e alfieri di una battaglia culturale per salvare l’Europa dalla deriva e dalla povertà delle bellicose ideologie, che a loro volta hanno leso la dignità della persona umana». Lo stesso ha assunto i contorni di un sussulto silenzioso e di un lampo a ciel sereno nel momento in cui è stato sottolineato di proporre Cristo e non crociate in nome di un dio; di seguire la via della croce e non quella dell’eresia del sincretismo religioso proposta dal relativismo in cui è sprofondata la società che ha vestito l’abito di un pluralismo senza identità. «Non fatevi sedurre dall’idea di dichiarare o proporre il cristianesimo come una religione, perché le religioni spesso hanno disumanizzato l’umano. Vedi il caso dell’Islam radicale. Il cristianesimo è prima di tutto – ha sottolineato mons. Massimiliano Palinuro – una proposta di vita che ha in sé un antidoto alle ombre di un mondo che appare ogni giorno sempre più intriso dall’aggressività e dalla violenza. Occorre pertanto tornare ad una testimonianza fuori dalle sagrestie delle chiese, e concedere, poi, all’integralismo una risposta attraverso i valori del Vangeloprendendo ad esempio ciò che fecero i padri della Chiesa».  A questo punto l’intervento è stato contraddistinto da una serie di testimonianze della vita dei cristiani che operano nelle diocesi turche, in un mondo dove diffondere il Vangelo e mettere in cantiere un’azione pastorale è davvero ostico, ma non mancano per questo vocazioni autentiche. Alla fine della Lectio magistralis, lungo e assordante è stato l’applauso ricevuto da mons. Palinuro, il quale si è reso disponibile ad una foto di gruppo prima con i docenti rappresentati dal vicedirettore dell’Issr, il professore Antonio Romano, poi con gli studenti ed infine con i rappresentanti delle forze armate, nonché ricevuto i saluti di tutti i presenti. 

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