• Gio. Mar 28th, 2024

Casagiove. Incontro con Sandro Ruotolo presso la parrocchia di San Michele

Sandro Ruotolo

Un bell’incontro di legalità nel cuore del comune casertano

CASAGIOVE. Si è svolto lunedì 6 luglio il secondo incontro del ciclo “La memoria diventa impegno”, promosso dalla Chiesa di San Michele Arcangelo di Casagiove e dal parroco don Stefano Giaquinto, a seguito del primo avvenuto sabato 4 luglio con ospite Raffaele Piccirillo. A intervenire stavolta il senatore Sandro Ruotolo, da poco eletto durante le scorse suppletive nella circoscrizione di Napoli 7.

Ruotolo, a seguito dell’elezione come Senatore, si è momentaneamente autosospeso dal ruolo di giornalista a fronte della scelta di rappresentare la fetta di popolazione che lo ha eletto. “A seguito della mia elezione ho potuto portare in Senato tutte le battaglie delle quali mi sento rappresentante, in modo particolare quelle delle periferie e delle zone più disagiate di Napoli” ha detto il Senatore. “Sono stato eletto in una coalizione apartitica, sostenuta da varie forze politiche di sinistra, e proprio per questo ho deciso di iscrivermi al gruppo misto in Senato, in modo da non fare un torto a nessuno”. L’intervento di Ruotolo si è poi concentrato sulla necessità di investire in cultura e formazione. “L’informazione di oggi deve svilupparsi soprattutto tra i giovani, deve essere un giornalismo d’inchiesta, e non un giornalismo fatto di pettegolezzi. In Italia esistono i giornalisti sotto scorta perchè solo chi dà fastidio alla criminalità organizzata viene successivamente minacciato. Se fossimo di più a denunciare tutto il marcio all’interno del sistema, giovani compresi, in Italia non esisterebbero giornalisti sotto scorta”. Interventi importanti sono arrivati anche dal pubblico accorso; conclusioni affidate a padre Jorge che ha ricalcato il discorso del Senatore introducendo anche alcuni passi del Vangelo.

Sandro Ruotolo è nato nel 1955, ed è cronista dal 1974. Ha ottenuto il patentino da giornalista nel 1979, trattando sempre temi di attualità legati al suo territorio natìo, quello della provincia di Napoli. Allontanatosi per un breve periodo dalla stesura di articoli sulla sua terra di origine, nel 1997, a seguito della morte di una sua cugina uccisa dalla camorra, decide di tornare ad occuparsi a pieno delle questioni di carattere meridionale, con un occhio particolare all’infiltrazione della criminalità organizzata. Dal 2015 è sotto scorta a seguito delle minacce ricevute dal clan dei casalesi.

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Di Pasquale Malatesta

Mi chiamo Pasquale, scrivo da Caserta, ho 19 anni e frequento il secondo anno della facoltà di Economia dell' Università "Luigi Vanvitelli" a Capua.

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