CASERTA. Il Segretario dell’Associazione Prospettive Radicali di Caserta Rosa Criscuolo ai nostri microfoni ha spiegato il vero scopo dell’associazione che ha deciso di scendere in campo per rimanere vicino alla popolazione della provincia di Caserta attraverso significative iniziative politiche portando con determinazione battaglie sociali ispirate al recupero della crisi della democrazia sociale e della libertà.
Abbiamo intervistato la Segretaria Rosa Criscuolo che ci ha spiegato tutti gli obiettivi dell’Associazione per la salvaguardia della tematica sociale della collettività casertana.
Segretaria Criscuolo quando è stata fondata l’associazione?
L’associazione nasce un anno fa nel mese di aprile nella città di Maddaloni dove il gruppo associativo ha ricevuto una vera e propria richiesta di intervento radicale in quanto questo territorio è stato afflitto da problematiche gravi di torbida corruzione amministrativa. La cerimonia si è tenuta nel Convitto Giordano Bruno di Maddaloni e tra i fondatori ci sono ovviamente cittadini originari della comunità maddalonese, il nostro compito è quello di aiutare la popolazione del posto ad uscire dalla flagranza di reato con il ponderato indirizzo radicale.
Quali attività avete posto in essere?
Innanzitutto devo dire che non è semplice in questo delicato momento storico entrare in contatto non solo con le forze politiche ma oggi è delicato stabilire un contatto con i cittadini del luogo che sono scoraggiati a partecipare e che guardano con scarsa diffidenza, ad ogni iniziativa. Tuttavia abbiamo riscontrato sia a Caserta che a Maddaloni una soddisfazione genuina proveniente dalla nuova generazione democratica, oggi vantiamo anche contatti con altre forze politiche territoriali. Con i GD di Caserta e di Maddaloni, abbiamo portato avanti la raccolta firme per una significativa iniziativa popolare sulla legalizzazione delle droghe leggere interfacciandoci con le realtà territoriali anche per altri percorsi importanti come le future elezioni amministrative. Inoltre si è tenuto presso la Regione Campania anche, una prestigiosa tavola rotonda sulla legge che parla della regolamentazione delle unioni civile detta anche “Legge Cirinnà” abbiamo poi instaurato rapporti con altre associazioni impegnate per il totale ripristino della legalità tra cui il “Progetto Maddaloni”.
Quali sono ora le posizioni dell’associazione sulla questione relativa al fenomeno dell’immigrazione?
L’Associazione si mostra riflessiva in questo campo così come quando si espongono le riflessioni sulle elezioni amministrative locali. Il fenomeno dell’immigrazione deve trovare delle risposte che portino a soluzioni che abbiano origine non dai territori ma dalle progressive politiche europee condivise ed applicate con piani pragmatici su tutti i territori. Per noi il fenomeno dell’immigrazione è una questione di metodo e in tal senso crediamo che conoscendo un po’ il territorio della provincia di Caserta, ci sia l’esigenza tangibile di coniugare con attenzione massima il ripristino della legalità solo così potremo abbattere il crimine, il commercio della droga, ed la prostituzione. La criminalità territoriale può essere sconfitta solo in questo modo.
Dunque non avete organizzato nulla in proposito e cosa ne pensa degli episodi di violenza che si sono verificati a Caserta?
L’Associazione non è stata coinvolta da nessuna rete associativa in nessuna manifestazione ma in ogni modo crediamo che si debba intervenire proprio a causa degli episodi di violenza che vedono protagonisti immigrati e cittadini del posto con molta cautela. Pertanto le missioni di carità non sono mai contro il buon cuore di ognuno di noi ma distanti totalmente dalle importanti intenzioni politiche di costruire un discorso valido per il rilancio dell’Europa. Sono proprio questi approcci poco strutturati che danno spazio a discorsi xenofobi e razzisti ergo facilitano l’inserimento di forze politiche estranee alla nostra cultura votata da sempre alla solidarietà come la Lega Nord.
Segretaria Criscuolo quali sono le sue preoccupazioni per la provincia di Terra di Lavoro?
La mia preoccupazione primaria per la provincia di Terra di Lavoro, riguarda ora i 1300 lavoratori del “BACINO DI CRISI DI CASERTA.” Con enorme stupore anche se non c’è ancora l’ufficialità, ho saputo dell’accordo istituzionale firmato dalle tre sigle sindacali che annuncia scandalosamente una ennesima discriminazione per i lavoratori che non hanno reddito dal 2015. L’accordo prevede una nuova mobilità in deroga per i lavoratori a cui era stata concessa tale indennità nel periodo dal 01/ 01/2016 al 30/06/2016. Vergognosa decisione, ma soprattutto mi domando quale sarà la fine per i lavoratori la cui mobilità ordinaria è terminata nel 2015. Dove sta la politica ora che c’è in vigore questa ennesima discriminazione.
Quali sono i progetti futuri?
Aiutare semplicemente il popolo della provincia di Caserta attraverso l’uso della parola ad uscire fuori dalla flagranza di reato. La violenza non è un mezzo da seguire per risolvere determinate questioni territoriali. Bisogna scendere per parlare ai cittadini, solo così la collettività potrà riacquistare la fiducia verso le istituzioni politiche.