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Caserta. “I martedì alla Reggia”: iniziative importantissime per valorizzare il territorio casertano

CASERTA. Martedì 29 gennaio presso la Reggia di Caserta è stata inaugurata l’importantissima iniziativa culturale “I martedì alla Reggia”

con la quale i turisti potranno visitare lo splendido palazzo reale anche durante il tradizionale giorno di chiusura.

Un’iniziativa molto costruttiva e di grande interesse ideata da Mauro Felicori e Vincenzo Mazzarella con i partner imprenditoriali Antonio Letizia e Francesco Marzano che, in questo modo, hanno voluto spingere cittadini e turisti a conoscere non solo uno dei palazzi reali più belli di tutti i tempi, ma anche tutta la storia di una delle epoche più significative per l’Italia. L’iniziativa è stata inaugurata con “Rosso vanvitelliano”, una performance teatrale davvero interessante che ha emozionato cittadini del territorio e turisti entusiasti di aver seguito l’evento. Un vero e proprio viaggio all’interno della Reggia non solo per ammirare le splendide stanze reali, ma soprattutto per  vivere la storia dei personaggi di quell’epoca che realmente le abitarono. Con un’esplosione di musica, balli e racconti d’epoca i bravissimi attori della Compagnia della città e fabbrica Wojtyla hanno condotto i visitatori negli appartamenti storici ricreando le atmosfere settecentesche con un percorso itinerante molto originale. Un tour guidato in modo surreale dallo stesso ideatore della Reggia, l’architetto Luigi Vanvitelli che nella realtà non riuscì a vederla realizzata e che si immagina possa vederla nella sua completezza insieme al gruppo di visitatori in un mix di narrazioni e racconti.

Abbiamo avuto il piacere di intervistare il funzionario addetto alla valorizzazione della Reggia di Caserta, Vincenzo Mazzarella, e l’attore protagonista dello spettacolo teatrale, Mario Bilardi.

Intervista a Vincenzo Mazzarella.

Qual è l’origine dell’iniziativa culturale “I martedì alla Reggia” ?

L’iniziativa nasce dalla volontà da parte di Mauro Felicori, dopo che ne abbiamo discusso insieme per tanto tempo, di tenere aperta la Reggia anche nel giorno di chiusura e cioè il martedì che è il giorno di chiusura canonico. Però tenerla aperta in modo diverso, non nel modo usuale ai turisti che vengono normalmente ogni giorno, ma aprire la Reggia alle associazioni culturali e agli operatori turistici per offrire ai turisti uno spettacolo speciale itinerante con una drammaturgia itinerante e un’illuminazione speciale. Quindi dare la possibilità ai turisti di vedere la Reggia veramente in modo particolare.

Lo spettacolo “Rosso vanvitelliano” è interessante perché ricostruisce la storia della Reggia di  Caserta. Lei cosa si aspetta da questo evento?

Noi ci aspettiamo tanti risultati positivi non tanto per noi come Reggia di Caserta dato che questa dovrebbe essere una sorta di volano per l’industria del turismo casertano. Mille turisti a sera non ci cambiano la vita però possono cambiare la vita in un certo qual modo agli operatori turistici del territorio.

Quindi questo evento può rilanciare e rafforzare la struttura turistica del territorio casertano?

Sicuramente. Non ci dimentichiamo che nella zona a circa un kilometro dalla Reggia sono nati tanti bad and breakfast, sono nati tanti ristoranti che prima non c’erano. Tutto questo grazie a questo “volano–Reggia” che ha messo in moto un certo turismo gastronomico, un certo turismo alberghiero e anche di piccole visite nel territorio.

Ci saranno altre iniziative culturali di questo spessore nei prossimi mesi?

Adesso puntiamo tantissimo a rafforzare “I martedì alla Reggia”, poi come programma abbiamo già dei grandi eventi che avvengono ogni anno come “Un estate da re”. Quest’anno abbiamo un grande progetto di mostra importante, una mostra curata da Vittorio Sgarbi e martedì 5 febbraio ci sarà la conferenza stampa per presentarla. È una mostra basata per la prima volta non su una figura storica, ma basata sul gallerista che ha collezionato queste opere. Per la prima volta vedremo una mostra dal punto di vista del mercante.

Intervista a Mario Belardi.

Qual è stata la genesi dello spettacolo “Rosso vanvitelliano”?

Rosso vanvitelliano è uno spettacolo che nasce con il preciso scopo di dare alla Reggia un evento che possa essere l’evento caratterizzante del palazzo reale, quindi raccontarne la storia, i misteri e riuscire a fungere da attrattore per quelle che sono le realtà imprenditoriali del territorio e anche per invogliare le persone a visitare questo splendido palazzo reale.

Che cosa vi aspettate da questo spettacolo?

Questo prodotto è stato creato in co-produzione con la Compagnia della città e fabbrica Wojtyla e Reggia travel e ha lo scopo di creare un indotto costante per la città di Caserta, fare in modo che questa città possa davvero vivere del suo monumento e fare in modo che le persone si rendano conto di quanto può dare questo palazzo reale.

È stato difficile interpretare un personaggio storico così importante?

Sì, c’è uno studio dietro a tutto lo spettacolo e a tutti i personaggi. Il mio ruolo, in particolare, volge a studiare nella trasposizione tra passato e presente il Vanvitelli che, si può dire, entra quasi per la prima volta nel palazzo perché lui non l’aveva mai visto costruito in maniera definitiva e in questo processo Vanvitelli incontrando i vari personaggi si rende conto di quello che effettivamente è stato il personaggio finale. E quindi, analizzando questo personaggio, noi andiamo a cercare anche quello che è il rapporto tra le idee di Vanvitelli e le realizzazioni finali.

Quali sono i vostri progetti per il futuro?

Noi vogliamo diffondere la cultura a tutti livelli. Noi ci occupiamo di teatro social, agiamo nelle chiese, nelle zone di periferia e lo continueremo a fare, qui a Caserta e non solo. I giovani devono essere i protagonisti della rivoluzione che deve avvenire, ma l’oggetto della rivoluzione, ciò che deve cambiare è la mente di tutte le persone e questo si può fare tramite il teatro e tramite la cultura. Quindi ci impegniamo e ci impegneremo sempre su questo.

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