• Ven. Apr 19th, 2024

Caserta. L'AITF incontra il nuovo direttore generale dell'ASL

Nota dell’Associazione Italiana Trapiantati di Organi di Caserta

CASERTA. Una delegazione dell’Associazione Italiana Trapiantati di Organi di Caserta, composta dal presidente Franco Martino e dal Vice presidente  Veronica Palmieri, è stata ricevuta ieri dal nuovo direttore generale dell’ASL di Caserta, Dott. Ferdinando Russo.

Nel corso dell’incontro – presente anche la dott.ssa Enza Di Fuccia, dinamica e preziosa segretaria particolare del D.G.- caratterizzato da un clima di grande cordialità, oltre alle rituali presentazioni e alle doverose parole di benvenuto nella nostra provincia, ci si è subito addentrati in una sintetica panoramica sulle condizioni in cui versa l’assistenza prestata ai trapiantati di fegato e di rene nell’ambito dei nosocomi afferenti all’ASL, con particolare riferimento al San Giuseppe Moscati di Aversa.

“La prima impressione ricavata dalle risposte fornite dall’importante manager – riferisce Franco Martino – è certamente positiva; anche perché si è subito percepito nelle parole del Direttore una certa sensibilità sull’argomento, al punto che ha detto di voler subito verificare già nei prossimi giorni di poter far destinare dei fondi regionali per il potenziamento degli specifici reparti. Naturalmente, – continua Martino – com’è giusto che sia, il Dott. Russo ha rinviato ad un successivo incontro il doversi addentrare più dettagliatamente nel merito delle argomentazioni trattate, poiché ha bisogno di guardarsi meglio intorno prima di poter entrare più consapevolmente nelle numerose e complesse dinamiche esistenti nella gestione di un’ASL come quella casertana”.

“Noi dell’AITF – aggiunge la vice presidente Palmieri – ovviamente, attendiamo sempre speranzosi, nella consapevolezza del noto motto che recita: ” Se son rose…fioriranno!”

AITF

L’Associazione Italiana Trapiantati di Fegato, delegazione  provinciale di Caserta, è stata istituita presso L’A.O.R.N. Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta nell’anno 2001, ad opera dei primi trapiantati di fegato di terra di lavoro  per  “sostenere moralmente e fornire il necessario aiuto concreto, diretto ed indiretto, ad adulti e/o bambini prima,durante e dopo il trapianto.

L’A.I.T.F. casertana si propone inoltre di collaborare o promuovere l’attività di studio, di formazione e di ricerca nell’ambito di una sempre migliore assistenza ai trapiantati e trapiandanti epatici, nonché di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle vitali problematiche della carenza di donatori, curando ogni aspetto che direttamente o indirettamente favorisca il raggiungimento degli obiettivi succitati. A tale scopo si è resa promotrice di una determinante attività di supporto per la ideazione e relativo  finanziamento (da parte della Regione Campania) del progetto S. A. T. T. E.,in via di completa realizzazione.

Siamo ad un tempo i testimoni della soddisfacente qualità di vita ritrovata con il trapianto, e la cassa di risonanza dell’addolorata protesta della maggioranza dei pazienti in lista d’attesa per un trapianto di cuore, fegato, polmoni o pancreas, o comunque in fase terminale di queste malattie, che lamentano la lentezza con cui si provvede in Italia a colmare il gap esistente fra i 20,9 donatori per milione di abitanti consuntivati al 30/09/2008, ed i potenziali 60/80 donatori disponibili. Questi mancati prelievi rappresentano altrettante condanne a morte!

Come Associazione viva ed operante, intenderemmo inoltre renderci utili offrendo alle Autorità preposte la nostra professionalità ed esperienza. Occorre trovare forme di collaborazione orientate al “pensare in positivo”. Il rischio altrimenti è di diventare degli emeriti rompiscatole. Ma se la nostra condizione di persone sensibili ai problemi, fuori da ogni interesse di parte, che osservano i fatti con concretezza ed imparzialità, senza riserve mentali né condizionamenti, con grosse esperienze professionali alle spalle, potesse fare premio sulla logica tipica degli Enti Pubblici, condizionata dall’osservanza formale di norme, gerarchia, minimo orientamento al risultato, tradizione giuridica di distribuzione dei compiti, questa collaborazione potrebbe dimostrarsi vantaggiosa per tutti.

In particolare l’Associazione:

  • è presente  sul territorio, assiste le moltitudine di pazienti in attesa di trapianto o già trapiantati, seguendoli da vicino, fornendo informazioni utili, aiutandoli e supportandoli anche sotto l’aspetto psicologico quali veri e propri “ mediatori culturali”, ecc.;
  • svolge opera attiva nell’ ospedale collaborando con medici ed infermieri attraverso un  gruppo di volontari opportunamente addestrati ;
  • pratica, ovunque ne ravvisi la possibilità e l’opportunità, un’attenta opera di sollecito e stimolo alle istituzioni ;
  •  si è resa promotrice di una determinante attività di supporto per la ideazione e relativo  finanziamento (da parte della Regione Campania) del progetto S. A. T. T. E.,in via di completa realizzazione;                                             
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