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Caserta. Orfani di femminicidio, grande successo per il convegno

L’evento è stato organizzato su iniziativa della professoressa Adele Vairo, dirigente scolastico del Liceo Manzoni

CASERTA. Grande successo per il convegno “Orfani di femminicidio: un trauma nel trauma” svoltosi lunedì 6 maggio nella struttura Villa Vitrone. L’evento è stato moderato dalla giornalista Mariamichela Formisano ed è stato organizzato su iniziativa della professoressa Adele Vairo, dirigente scolastico del liceo Alessandro Manzoni.

Un convegno ricco di nuove proposte e tante considerazioni interessanti e utili per affrontare uno dei problemi più gravi della nostra società: la violenza contro le donne che sfocia nel femminicidio e la condizione drammatica degli orfani. Al convegno hanno partecipato tanti specialisti di questo toccante problema quali la dott.ssa Roberta Beolchi (Presidente Onorario dell’Associazione Edela); la dott.ssa Mariangela Condello – PM della Procura di S. Maria Caputa Vetere; la prof.ssa Silvana Virgilio, presidente della Commissione Lidu Caserta); la prof.ssa Adele Vairo,  l’ avvocato Clementina Rauccio, esperta in diritto di famiglia e tutela minorile; la dott.ssa Amalia Rodontini, psicoterapeuta esperta in vittimologia e docente presso l’università “Luigi Vanvitelli” di Caserta. Il convegno è stato organizzato allo scopo di dare più attenzione alla condizione di bambini e adolescenti che, dopo aver vissuto in un ambiente violento, si ritrovano senza genitori: la madre uccisa e il padre detenuto.

La dottoressa Beolchi ha subito fatto luce su una legge approvata nel 2018 che prevede un fondo a favore degli orfani di femminicidio, ma la legge non risulta essere del tutto corretta. Infatti, non solo i soldi attualmente non sono disponibili, ma qualora lo fossero non andrebbero direttamente agli orfani bensì alle associazioni. È necessario, infatti, che il regolamento ministeriale che consente l’utilizzo del fondo sia adottato subito. La dottoressa Beolchi ha poi sottolineato il fatto che molto spesso non ci si occupa degli orfani, nonostante essi abbiano bisogno di un grande supporto psicologico avendo vissuto un trauma che inevitabilmente ha lasciato dentro di loro una ferita aperta. La professoressa Adele Vairo è, invece, intervenuta per ricordare come la scuola sia una vera e propria palestra di vita che consente di riflettere sui temi sociali. La scuola, infatti, oltre a formare i ragazzi dal punto di vista didattico ha anche il compito di informarli sui drammi che affliggono la società affinché questi non si ripetano più. È poi intervenuta la dottoressa Mariangela Condello con una serie di considerazioni molto interessanti che riguardano il territorio casertano. “Nei dintorni di Caserta i ragazzi hanno pochi stimoli culturali e vivono in una mentalità preistorica” ha detto il sostituto procuratore sottolineando come sia importante fare un grosso lavoro su questi ragazzi per evitare che la scuola incontri tante difficoltà con studenti che vivono in un ambiente arretrato.

La dottoressa Rodontini, in qualità di psicoterapeuta, ha invece posto l’accento sull’importanza che riveste il primo ascolto del minore nel momento in cui gli specialisti sono convocati in questura. “Perdere una persona cara può dare emozioni dolorose che hanno bisogno del loro tempo. È un doppio trauma la perdita dei due genitori”. La dottoressa ha sottolineato come sia necessario interrogarsi sul senso della violenza e quindi cercare di capire cosa sia accaduto prima del trauma. Anche quando i minori non hanno assistito alla violenza in modo diretto riescono comunque  a percepirla dal comportamento della madre. La figura di uno psicologo, di fatti, non può mancare mai per la tutela degli orfani. “Bisogna ridare dignità” è stata una delle frasi più ripetute durante il convegno che, in tal senso, ha messo in luce quanto tutte le persone vittime di qualsiasi tipo di violenza debbano essere aiutate nel processo di riappropriazione della dignità umana. Si attendono tante altre iniziative simili per sensibilizzare la comunità casertana a rifiutare ogni tipo di violenza.

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Di Thomas Scalera

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