• Mar. Mar 19th, 2024

Cellole. Abusivismo edilizio: demoliti due manufatti a Baia Domizia

Iniziata la demolizione integrale di diversi manufatti abusivi a Cellole, nella frazione di Baia Domizia

CELLOLE. Nel corso della mattinata del 26 maggio (come già accaduto con diversi manufatti abusivi nei comuni di Marcianise e San Nicola la Strada) è iniziata la demolizione integrale di due manufatti abusivi, entrambi ubicati a Cellole, nella frazione di Baia Domizia, in località “Bocca di Pantano”. Tali manufatti abusivi oggetto di demolizione (con conseguente ripristino dello stato dei luoghi) rientrano in una zona agricola di forte impatto ambientale, ovvero quella fascia di terreno che si sviluppa parallelamente alla costa, compresa tra il nucleo urbano di Baia Domizia che attraverso la strada provinciale 264 si collega alla strada statale Domiziana.

Il primo manufatto abusivo, è composto da: un corpo di fabbrica indipendente recintato, caratterizzato da un piano terra, unico livello fuori terra, completo e ultimato e rifinito con infissi e impianti, di una superficie complessiva di 100mq circa, utilizzato ad uso residenza estiva, costruito in zona privo di reti fognari comunali (elevati rischi igienico sanitario). Lo stesso è coperto da diversi vincoli: vincolo paesaggistico ambientale, vincolo idrogeologico, zona agricola, vincolo sismico e di inedificabilità dal piano regolatore comunale.

Il secondo manufatto, realizzato sempre nel comune di Cellole nella stessa località, è composto da: un corpo di fabbrica in muratura di tufo e pilastri in c.a., caratterizzato da un unico piano fuori, completo e ultimato e rifinito con infissi e impianti, di una superficie complessiva di 80 mq circa, utilizzato ad uso residenza estiva, costruito in zona privo di reti fognari comunali (elevati rischi igienico sanitario). Lo stesso è coperto da diversi vincoli: vincolo paesaggistico ambientale, vincolo idrogeologico, zona agricola, vincolo sismico e di inedificabilità dal piano regolatore comunale.

L’ordine di demolizione, disposto dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, prevede l’abbattimento del manufatto, l’acquisizione dell’area di sedime sulla quale insisteva il manufatto abusivo, l’attivazione delle procedure tendenti al recupero delle spese giudiziarie nei confronti del costruttore abusivo, l’integrale applicazione della normativa in tema di sicurezza nei cantieri e recupero dei materiali residuati dalle demolizioni.

La Procura sammaritana, diretta da Maria Antonietta Troncone, continua pertanto nella doverosa attività di demolizione dei manufatti abusivi consentendo, in tal modo, il ripristino dell’integrità del territorio. A tal fine, allo scopo di riaffermare i principi di legalità e giustizia in una provincia in cui a lungo è stata praticata e alimentata invece l’illegalità, è stato riorganizzato e potenziato l’Ufficio Demolizione, con personale di polizia giudiziaria, appartenente alla sezione dell’Arma dei carabinieri, ufficio che coordinerà le procedure per le ulteriori demolizioni dei manufatti abusivi insistenti in provincia di Caserta.

L’attività di demolizione, come in genere l’attività di repressione/prevenzione, in realtà, sensibilizza le comunità a un uso del territorio appropriato e rispettoso; le demolizioni trasmettono il segnale inequivocabile che l’abusivismo viene combattuto fino in fondo e che, soprattutto, non è conveniente. Peraltro, la Procura, nell’individuazione dei manufatti abusivi da abbattere utilizza dei criteri di priorità, di natura oggettiva e predeterminata, che non rispettano il solo ordine cronologico, ma che tengono conto del bilanciamento dei beni/interessi costituzionalmente rilevanti in gioco (il bene/valore dell’ambiente, della salvaguardia del territorio (vincoli), dell’uguaglianza sostanziale, dell’equità, della ragionevolezza e solidarietà sociale, nonché della funzione della proprietà.

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Di Redazione V-news.it

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