La protesta dei professionisti dei centri estetici chiusi.
Tra le categorie maggiormente penalizzate in questo lockdown parziale o “leggero” come vogliamo chiamarlo, c’è quella dei centri benessere e centri estetici, che sono stati completamente abbandonati a se stessi.
Riportiamo di seguito le dichiarazioni di tre titolari di centri estetici del territorio, fortemente motivate a tornare a lavorare.
Giulia Fargnoli:
“Potrei anche accettare di rimanere chiusa ma ovviamente se ne vale la pena in termini di utilità rispetto alla situazione. Il problema è che, effettivamente, non ne vedo l’utilità in quanto la maggior parte delle altre attività continuano ad essere aperte. Sono stati scelti settori da chiudere completamente a ‘caso’ a mio parere! Tra le tante attività proprio noi. Noi, che da sempre, sanifichiamo postazioni, prendiamo appuntamenti singoli, seguiamo protocolli di igiene molto precisi e le nostre clienti lo sanno bene, siamo state, penalizzate! Ma di cosa stiamo parlando? Vedo solo tanta, tantissima ingiustizia e mi rammarica molto. Il mio appello è che ci facciano tornare a lavorare quanto prima, a spese nostre, come abbiamo sempre fatto ma vogliamo lavorare!”
Emanuela De Biasio:
“Dopo 6 mesi e per la seconda volta, le nostre imprese sono state chiuse in quanto la Campania è diventata zona rossa. La stragrande maggioranza delle altre attività, però, restano aperte, tra cui parrucchieri, Barbieri, noi Centri estetici “chiusi”. Proprio noi che adottiamo norme igienico sanitarie da sala chirurgica a prescindere dal virus. Abbiamo sempre dato appuntamento ad una cliente per volta, mai creato assembramenti di alcun genere. Abbiamo speso una fortuna in misure anti covid, per che cosa? Per farci chiudere nuovamente. Non ci è stata data motivazione di questa scelta e non ci sono stati dati incentivi. Sanno quali danni ci stanno provocando? Sanno che in questo modo favoriscono il lavoro degli abusivi, che sono maggiori veicoli di contagio? Chiedo la riapertura dei centri estetici o altrimenti chiusura per tutti!”
Diana Rossi:
“Avevamo molte aspettative positive per il 2020, ci siamo lanciate con tutte le nostre forze ad intraprendere un avventura imprenditoriale pur conoscendo le difficoltà del momento. Con il diffondersi del covid 19 abbiamo dovuto affrontare ulteriori problematiche e spese impreviste. Gli aiuti sono stati quasi inesistenti e ora con la seconda ondata dobbiamo sopperire le perdite dei mesi passati. Il settore estetico, pur essendo il più attento, visto che utilizza da sempre presidi di massima igiene, è stato l unico ad essere abbandonato a se stesso. Avremmo preferito una limitazione su alcuni trattamenti, ma non la chiusura totale. Nel mio caso il reparto hairstyling è aperto, ma a pro di cosa? La gente ha paura di uscire e spendere soldi nonostante i nostri ambienti siano sicuri e rispettino protocolli rigorosi. Posso dichiarare che non si può andare avanti con una clientela esigua e con la chiusura in corso!”
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