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Che significa"avere il tallone d'Achille"?

Con questa espressione si fa riferimento a un punto debole, un qualcosa che renda vulnerabile un individuo, una società, un gruppo, o qualsiasi altra entità singola o collettiva.

Come facilmente intuibile, l’espressione deriva da Achille, l’eroe protagonista della guerra di Troia, le cui gesta sono state raccontate da Omero nell’Iliade. Figlio della dea Teti, una delle Nereidi e di Peleo, re di un popolo della Tessaglia, Achille aveva origini per metà umane e per metà divine.

La madre, quando Achille era solo un bambino, lo immerse nel fiume Stige, le cui acque, secondo la leggenda, garantivano l’immortalità a coloro che venivano in contatto con esse. La dea, prendendo il piccolo Achille per un piede, ne immerse il corpo quasi per intero, fatta eccezione, appunto, per il tallone dal quale lo teneva.

Achille crebbe così in virtù e forza, divenne muscoloso e prestante ma era vulnerabile e mortale solo al tallone. Partecipò alla guerra di Troia, ma per qualche tempo si ritirò dalla lotta; sarà la voglia di vendicare la morte dell’amico Patroclo a spingerlo a rientrare in guerra e ad uccidere l’eroe troiano Ettore.

Il nome di Achille lo ritroviamo anche nell’anatomia del piede: ” tendine d’Achille” è appunto il nome dato al tendine che unisce il tallone al polpaccio.

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