• Gio. Apr 25th, 2024

I grandi rifiuti. Disobbedienze che hanno fatto la Storia

L’opposizione può accendere la coscienza di molti,ecco perché bisogna dire ‘No’

Testimonianze dirette di chi ha detto ‘No’ per un bene comune

A volte siamo sottoposti a regole ingiuste. Subiamo fino al punto di scoppiare ed arriva il momento di pensare con la propria testa. 

Sin da piccoli ci hanno insegnato che bisogna sottostare a regole ed avere rispetto delle Istituzioni e autorità, ma ciò è plausibile solo se la propria autonomia e la libertà di pensiero viene rispettata. Inoltre, è inaccettabile accettare in modo passivo le ingiustizie.

La storia ci ha insegnato che ribellarsi, in alcune circostanze, ha portato ad abbattere conformismi e convenzioni sociali che hanno gestito la nostra società.  

I NO che hanno fatto la storia arrivano da personaggi resi celebri dalla loro voglia di dire basta alle ingiustizie sociali.

Il primo caso è stato quello di Rosa Parks, ‘No alle leggi razziali’. Siamo in Alabama, 1 Dicembre 1955. La signora Parks si rifiuta di cedere il suo posto sull’ autobus ad un uomo bianco. Ciò porterà l’arresto della donna, ma la sua disobbedienza sarà da monito per le persone di colore pronte a ribellarsi per i propri diritti.  Scoppia protesta durata 381 giorni e tra scontri e violenze si contrasta lo status degli afroamericani.

Franca Viola

Franca Viola,’No al matrimonio riparatore’. Siamo in Sicilia, 1965. La giovane Franca viene rapita dal figlio del boss locale, Filippo Melodia che abusa di lei. Secondo l’articolo 544 del Codice Penale a quel tempo l’unica soluzione per evitare la galera era sposare la vittima. Viola si rifiuta, sfidando un’Italia bigotta ed una legge arcaica e masochista. Al processo Melodia viene condannato ad 11 anni di carcere. Grazie a questa ribellione è stato spezzato il silenzio sull’argomento portando l’abrogazione dell’articolo 544 nel 1981 con il riconoscimento dello stupro come reato contro la persona.

Muhammad Alì

Muhammad Alì, ‘No alle guerre e militarismo’. Stati Uniti, 28 Aprile 1967. Muhammad Alì, in arte Cassius Clay, viene chiamato al servizio di leva. Si rifiuta di partire per il Vietnam per motivi etico-religiosi, in quanto non accetta di poter uccidere altri uomini. Per questo sarà condannato a 5 anni di carcere. Dopo tre anni di scontri nel 1970 la Corte Suprema decide che l’arruolamento possa essere evitato per motivi religiosi.  Alì torna libero.

Emma Bonino

Emma Bonino, ‘NO alla legge anti-aborto’. Firenze,1975.  In Italia l’aborto è illegale ed Emma Bonino , fondatrice di un centro a Firenze per l’Interruzione di gravidanza, viene arrestata. Era un’epoca in cui le donne ricche si rivolgevano all’estero per queste pratiche, mentre, le ragazze più disagiate si rivolgevano alle levatrici che, però utilizzavano mezzi non consoni, come ferri da calza. La Bonino viene eletta in Parlamento  con il Partito Radicale e nel 1978, l’IVG, l’interruzione volontaria di gravidanza, diviene un diritto per tutte le italiane grazie alla legge 194.

Il suo No ha destato non poche critiche dividendo l’Italia in due parti: Conservatori e Femministe. Forse, questa vera distinzione non esiste ma dovrebbe esistere la possibilità di scelta, e lei ha dato questa possibilità a tante donne.

Vandana Shiva

Vandana Shiva, ‘NO allo sfruttamento del Pianeta’. India, 1973. Vandana è una giovane 21 enne che inizia una battaglia contro i grandi della Terra. Un dottorato in Filosofia e meccanica quantistica, decide di opporsi allo sfruttamento ed alla rovina dell’ecosistema. Si batterà per cambiare pratiche e paradigmi nell’agricoltura e nell’alimentazione occupandosi di biodiversità e bioetica.

Malala Yousafzai

Malala Yousafzai ‘NO alla privazione dell’infanzia’. Chi non conosce Malala? Una bambina che a soli undici anni, nel 2011, denuncia il regime pakistano contrario ai diritti delle donne e alla loro istruzioneIl 9 ottobre 2012 viene ferita alla testa da un colpo di pistola e da quel decide di portare avanti la sua battaglia. Nel 2014 diventa la più giovane vincitrice del Nobel per la pace. Una denuncia forte in un clima di terrore dove tante giovani crescono e subiscono violenze e soprusi. Malala ora viaggia per aiutare tante donne ad ottenere l’indipendenza.

Greta Thumberg

Greta Thumberg,’ NO alla distruzione del pianeta’. Agosto 2018, Svezia. Davanti al Parlamento svedese una giovane quindicenne dalle lunghe trecce bionde, manifesta  con lo slogan “Sciopero scolastico per il clima”. Darà vita al movimento studentesco internazionale “Fridays for Future” che mobiliterà prima gli studenti e poi il Mondo intero. Ora, Greta viaggia per portare avanti la sua missione, sensibilizzando soprattutto chi di dovere al rispetto del Pianeta.

Queste testimonianze rilasciano un significato ben più profondo: “Diciamo no al conformismo“. Certo non è facile, ma è un invito a far sì che ogni scelta appartenga a noi e non all’operato di terzi.

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Di Marianna D’Antonio

Classe '85. Attivista per la tutela degli animali, avida lettrice ed amante delle serie tv e film d'autore. "Il problema della razza umana e' che gli idioti sono assolutamente sicuri,mentre le persone intelligenti sono piene di dubbi." Bertrand Russell

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