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ESCLUSIVA. Le infiltrazioni di camorra su Teano, Vairano e Caianello. Parla Schiavone.

La camorra controllava anche il territorio di Teano, Caianello, Vairano Patenora e di tutto l’Alto Casertano fino ai Monti del Matese.

A dichiararlo è stato l’ex boss del clan dei Casalesi, ma anche ex collaboratore di giustizia, Carmine Schiavone. Da mesi le sue dichiarazioni stanno facendo tremare l’intera Provincia di Caserta e non solo. Pochi giorni fa la collega Carla Ferrante, che lavora in una nota emittente televisiva molisana (TVI) è andata a trovare l’ex pentito di camorra nella sua casa alle porte di Roma e nel corso di una lunga intervista incentrata sul Molise ha più volte sentito l’ex boss parlare di Alto Casertano. Ad un certo punto è stata lei a porre la domanda: Come erano i rapporti del clan con le città dell’Alto Casertano come Teano e Vairano? Come funzionava? “C’erano i capozona – afferma Schiavone – per dire nella zona di Teano prima c’era Pasquale Pirolo, poi dopo, tutta quella zona lì fino alle montagne (specificherà poi che si tratta dei Monti del Matese ndr) venivano controllate dal gruppo di Peppe Papa con Tonino Abbate, col cognato Antonio Licata, Raffaele Licata in effetti detto “Caiazziell’”. Avevano i loro vari capozona. Infatti per dire a Caianell’ (si intende in maniera popolare un’intera zona che parte da Caianello ma arriva anche a Vairano Scalo, tanto è vero che lo stesso quadrivio di Taverna della Catena è detto Miez’ Caianiell’) fu ammazzato uno del gruppo Bardellino dal gruppo di Peppe Papa ed altri. L’omicidio lo ha compiuto personalmente uno che era capozona nell’area tra Maddaloni e San Felice a Cancello che si chiamava Clemente Massaro.” L’ex membro dei Casalesi è chiaro e preciso, ha l’aria di chi sa bene quello che dice. Ma la collega Ferrante cerca di incalzarlo: Però lei ha parlato anche del Matese. Lei sa che anche nel Molise ci sono i Monti del Matese? “Si lo so che il Matese ha anche un versante molisano, ma io parlo di questa zona qui , quella casertana.” Insiste Schiavone che con una mano sulla mappa traccia una linea immaginaria che parte dall’area di Piedimonte Matese e raggiunge Venafro attraversando in pratica tutta l’area di Teano, Vairano, Caianello, Presenzano, Marzano Appio, Tora e Piccilli, ma anche Ailano, Capriati al Volturno, Alife e tutta la zona di Prata Sannita, Pratella etc. “Poi non so se sono arrivati anche in Molise, ma in quella zona (il Matese ndr) il referente era Enzo De Falco che aveva due capozona che fecero anche lì qualche movimento a livello di immondizia, nella provincia di Caserta sempre.”

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