La crescita degli eSport è un fenomeno prima di tutto culturale, non sempre del tutto accettato. Essere considerati atleti perché si gioca ai videogiochi è, per molti, un passaggio ancora difficilmente accettabile, da etichettare quasi come una provocazione. Ad ogni modo, e nonostante le discussioni che ancora oggi coinvolgono l’essenza stessa di eSport, sembra di assistere a una storia già scritta e persino poco interessante. Il percorso del videogaming competitivo verso una piena parificazione a una disciplina sportiva ricalca quello compiuto da altri sport inizialmente considerati poco nobili perché meno fisici, e il traguardo sembra ormai essere più una questione di quando piuttosto che di se.
Anche perché, da un punto di vista molto più pratico, il fenomeno degli eSport semplicemente non può essere ignorato dal mondo dello sport. Si tratta di un settore che, anche solo limitandosi agli aspetti numerici, ha un impatto enorme e risulta capace di mettere in moto una quantità impressionante di persone, risorse e mezzi per quelle che, protagoniste da eventi fieristici fino a tornei internazionali, difficilmente possono essere liquidate definendole semplici partite ai videogiochi. Anche prendendo in considerazione uno solo degli aspetti numericamente quantificabili, quello del valore economico degli eSport, emerge una situazione con la quale bisogna fare i conti: non solo un gioco di parole, ma una vera e propria necessità.
Nel corso degli anni il settore degli eSport ha visto il proprio valore aumentare costantemente, senza registrare flessioni degne di nota. Premesso che il valore degli eSport rappresenta una piccola frazione di quello del più ampio mercato dei videogiochi, la cui crescita a sua volta vertiginosa traina quella degli eSport, parliamo comunque di somme importanti. Limitandosi alle rilevazioni dell’ultimo biennio, per quanto riguarda il mercato globale emerge che nel 2022 gli eSport valevano 1.45 miliardi di dollari, mentre nel 2023 erano già passati a 1.7 miliardi di dollari: una progressione che, secondo alcune previsioni, potrebbe portare il valore globale a sfondare la soglia dei 6 miliardi di dollari entro il 2030. Anche l’Italia, nel suo piccolo, è comunque allineata alle crescite mondiali: un dato da non sottovalutare, considerando come il nostro Paese mostri da sempre un certo livello di ritardo in merito alle novità tecnologiche. Nel 2022 il valore del mercato eSport tricolore era stimato in circa 47 milioni di euro, con crescite annuali di segno costantemente positivo.
È significativo notare come il valore dei montepremi messi a disposizione nei più importanti eventi sportivi sia a sua volta costantemente aumentato. I tornei più importanti registrano enormi seguiti di pubblico, soprattutto tramite streaming, a prescindere dal titolo protagonista dello specifico torneo: si passa da battle royale come Fortnite alle più tradizionali simulazioni sportive come FIFA, ma esempi di eSport si trovano anche nei contesti più insospettabili, come nel caso delle piattaforme di casinò che ormai hanno portato online i grandi classici del tavolo verde. Si può pensare a tantissimi giochi di carte che, quando praticati online, non hanno niente di diverso da un qualsiasi eSport, comprendendo ovviamente il grande seguito dei tornei e soprattutto gli importanti montepremi. Nel 2019 la prima edizione del Mondiale di Fortnite aveva messo in palio un montepremi di 30 milioni di dollari, 3 dei quali vinti dal primo classificato. Nello stesso anno The International, il più importante torneo competitivo basato su DOTA 2, aveva portato un montepremi di 40 milioni di dollari, parzialmente finanziati dalle microtransazioni dei giocatori. Persino gli eventi minori hanno montepremi da capogiro: rimanendo sui due titoli citati, troviamo che l’ultima edizione delle Championship Series di Fortnite hanno messo in palio 4 milioni di dollari, mentre il Riyadh Masters di DOTA 2 dello scorso anno aveva un montepremi di 15 milioni di dollari, più che triplicato rispetto ai 4.2 milioni dell’edizione 2022.
Dati che parlano di una crescita che, come detto, coinvolge anche l’Italia. Si può fare l’esempio del team Mkers, squadra eSport che dal 2022 collabora con l’Inter fornendo il proprio roster e curandone marketing e comunicazioni riguardo le attività di gaming. L’azienda è il più importante team eSport italiano, e solo tra 2021 e 2022 il suo fatturato ha registrato un impressionante +82.52% alla voce ricavi. Molte realtà stanno poi investendo nelle arene eSport: ad altre latitudini le strutture sportive, per esempio gli impianti indoor delle squadre NBA, sono già da anni utilizzate anche come palcoscenico per importanti tornei eSport. Un trend che ora mostra i primi passi anche in Italia: da qualche anno comincia a intravedersi la volontà di inaugurare strutture che possano sfruttare l’enorme seguito delle competizioni videoludiche, fornendo spazi in grado di accogliere in presenza tanti spettatori, naturalmente paganti. Contribuendo così alla costante crescita economica degli eSport.
Sostieni V-news.it
Caro lettore, la redazione di V-news.it lavora per fornire notizie precise e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.