TEANO/CALVI RISORTA. Riceviamo e pubblichiamo. Ottobre, mese d’inizio autunno per il clima, ma non certo per l’anima, che rivivrà una nuova straordinaria primavera nella quarta edizione del Festival Teatri d’Anima. Rassegna culturale e religiosa unica nel Sud Italia, è nata e cresciuta per espressa volontà del Vescovo della Diocesi di Teano-Calvi Mons. Arturo Aiello allo scopo di creare uno “specchio di quanto si agita nel cuore umano, lanterna per cercare l’uomo perduto nel caos delle leggi del mercato”. L’organizzazione è affidata al Direttore Artistico Angelo Maiello, che descrive così l’approdo al quarto anno di un evento che ci condurrà sulle affascinanti piste dell’anima: “Continua il nostro viaggio alla ricerca di attori che agiscono mettendosi alla ricerca dell’essenza. Con un intervallo di tempo non preventivato, siamo arrivati alla quarta edizione ed è per noi motivo di orgoglio. Rimane in molti la memoria emotiva di tanti spettacoli che nel corso delle edizioni precedenti hanno accarezzato il cuore di quanti hanno partecipato (da spettatori o da operatori artistici). Un luogo di incontro questo festival: tra artisti che dialogano, fanno rete perchè bisognosi davvero di cercare senso e profondità e spettatori pensanti, curiosi anche di confrontarsi con forme particolarissime di utilizzo del teatro e della teatralità. La quarta edizione rafforza la volontà di dare spazio e possibilità di comunicazione a coloro che compiono, attraverso le fibre del proprio corpo, un atto dell’anima, perché si sentono chiamati dal dovere di donare se stessi e la propria incarnazione nella creazione artistica. Lo fa anche diventando itinerante, raggiungendo luoghi particolarissimi della diocesi di Teano- Calvi, come nel caso di Vairano Scalo e Marzano Appio. Si mette in moto per raccontare, in luoghi diversi, che esistono spettacoli capaci di rispondere ad un rituale laico, di coinvolgere narratori e spettatori fino a toccare le corde più profonde della condizione umana. Teatri d’anima è proteso verso questa tensione segreta, nella convinzione che celebrare l’unione tra valore artistico e valore etico del teatro, significa aprirsi spontaneamente verso una religiosità profondamente umana e nel contempo naturalmente sovrumana. Rappresentazioni che trascendono il nostro limite ed il nostro vuoto e che ci parlano della dimensione del Sacrum. Il tentativo di unire arte e spiritualità, superando banali pregiudizi e sterili integralismi, continua.” E questo messaggio sembra emergere chiaramente dai cinque appuntamenti previsti da una rassegna all’insegna di teatro, letteratura, suono e parola, che idealmente prendono per mano l’uomo per accompagnarlo nell’avventurosa scoperta dell’interiorità. Una scoperta che attraversa vari luoghi e temi: si incomincia con lo spettacolo “Scacco alla realtà” (organizzato da Artes Teatro Aversa sabato 4 ottobre alle ore 20.00 presso l’Auditorium Parrocchiale di Vairano Scalo), che ci racconterà la favola dell’animo umano immerso in un mondo di meraviglie ispirandosi liberamente al libro di Lewis Carroll “Alice nel Paese delle Meraviglie”. Da qui, si passa all’ “Incontro con Giuseppe Ferraro” (che si svolgerà nel Salone dell’Episcopio di Teano venerdì 10 ottobre alle 18.30), dialogo aperto sul teatro, da quello greco delle origini a quello contemporaneo, che è arrivato a diffondersi anche nel mondo delle carceri. Poi, sarà la volta di “Radiodrammi di faccia” (presentato da Hobos Teatro Napoli presso il Teatro Loggione del Museo Archeologico di Teano martedi 14 ottobre alle ore 18.00), evento nato da uno studio del Teatro Morale del Novecento della poetica di Friedrich Dürrenmatt e che, tramite la storia della privata relazione di un intellettuale dissidente con il suo boia, smaschera il perbenismo ipocrita del Mondo Sviluppato e consente allo spettatore di riflettere sulla pace dell’anima. Ripresa dell’opera “Gesù figlio dell’uomo” di Khalil Gibran è “Lui, il Figlio” (messo in scena dal Nuovo Teatro Sanità Napoli nella Chiesa dell’Annunziata il 18 ottobre alle 20.00), che ci narrerà la vita di Cristo, dal momento della crocifissione in poi, attraverso una serie di testimoni, come se fossero chiamati a deporre ad un pubblico tribunale. Così, otto autori contemporanei, quattro teatrali e quattro di narrativa, hanno scelto uno o più personaggi che, oltre alla loro storia, raccontassero una parte della passione, sulla scia di una scrittura viva e contemporanea che indulge all’uso del dialetto per parlare di sangue, morte, maternità, ma anche la viltà di chi rinnega e spergiura. Infine, l’ultimo spettacolo (diretto da Teatro Rostocco Acerra presso la Sala Parrocchiale di Marzano Appio giovedì 23 ottobre alle 20.00) ci trasporta nell’universo russo di Dostojevskij con “Bobok”, che ci farà ascoltare la voce incredibilmente vitale dei morti, in cui si imbatte il protagonista capitato per caso al cimitero. Uno spettacolo che assume e sprigiona forza e vita, facendoci esplorare una dimensione che va al di là della morte. Dunque, un programma carico di sorprese per chi voglia ritrovarsi e sentirsi rinascere dentro di sé in un treno sempre in movimento, pieno di autentico stupore e mai sopite emozioni. (Ufficio Stampa Teatri d’Anima)
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