Un uragano di donna, ricca di fascino, cultura, determinazione e carattere, Francesca Bubba, è l’attivista del momento, la paladina della giustizia di noi mamme. Ho scoperto casualmente il suo nome scorrendo la home di Instagram e ho deciso di andare più a fondo, dato il forte interesse verso l’argomento. Francesca ha 30 anni, è una mamma, attivista, autrice. È la personificazione esatta del mio pensiero, lo stravolgimento del concetto di maternità, la svolta verso una consapevolezza maggiore e meritata del benessere femminile. Lei si descrive semplicemente come una donna tra tante, che sta cercando di cambiare le cose. Parte da un presupposto, che diventa il punto cardine della sua campagna ossia: “la maternità è la mia forma di attivismo”. Era ora! Aggiungerei. Finalmente una donna che alza la voce sui diritti delle mamme, una donna per le donne! Tutte noi, fin dalla gravidanza subiamo una forte trasformazione in termini fisici e psicologici, ognuna di noi sperimenta sulla propria pelle il cambiamento, la responsabilità di doversi prendere cura di qualcun’altro ancora prima di sé. Attraverso un linguaggio persuasivo e diretto spiega, passo per passo, le difficoltà relative la maternità, come periodo inclusivo di nascita, post partum, gestione degli impegni lavorativi, primi anni di vita del bambino, mancanza di aiuti, mancanza di sostegno da parte dello Stato. Il suo obiettivo è quello di rendere la maternità alla portata di tutte. Non è possibile che, nel nostro Paese, per essere mamme occorra avere una rete di persone per poter svolgere una vita normale, in continuità con quella svolta prima della gravidanza. Chiede supporti reali, a partire dallo Stato, dalla famiglia, da chi è intorno. È ora di smettere di pensare che una donna che diventa mamma deve abbandonare il lavoro, perché non ci sono supporti, o che una mamma che scelga di dedicarsi completamente alla famiglia venga considerata una nulla facente o una parassita che si adatti sulle spalle del marito! Ogni situazione merita un punto di vista specifico e uno sguardo diretto, occorre essere dure. Occorre chiedere, pretendere. Nessuno fino ad ora ha dato veramente importanza a quali siano i sacrifici e le rinunce della maternità, con Francesca si apre un mondo, nella speranza che ciascuna donna sia consapevole del suo valore e non si lasci svalutare come è stato fatto fin’ora nella maggior parte dei casi. Come ho sempre sostenuto, la maternità è cosa di tutti, non solo delle mamme¡
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