Il capitano del Brescia Daniele Gastaldello: “Finire il campionato è una forzatura. Non tutti guadagnano come Cristiano Ronaldo”
Giovedì prossimo si decide se e quando il campionato di Serie A ripartirà, ma oggi a far rumore sono le parole di Daniele Gastaldello, capitano del Brescia: “Finire questo campionato è una forzatura, giocare in estate 12 partite ci espone a rischi incredibili. E le partite alle 16.30 d’estate sono scandalose. Non siamo macchine, siamo esseri umani anche noi”.
Il difensore è contrario alla ripartenza del calcio: “Nel resto dell’Italia non si percepisce quello che è successo in Lombardia, molti mi chiedono per strada perché il calcio debba ripartire, molti hanno perso i loro cari. Secondo me questo campionato riparte in modo forzato e non sarà mai quello che si concluso a marzo”.
“Questo campionato deve fermarsi e su eventuali retrocessioni si deciderà. Io l’ho detto al presidente (Cellino, n.d.r.) che se siamo ultimi dobbiamo retrocedere. Non è che noi del Brescia non vogliamo giocare perché non vogliamo retrocedere, non è così. Se lo meritiamo dobbiamo retrocedere. Il calcio deve tornare a essere una passione: ci sono altri interessi che prevaricano la passione del calcio”.
“L’opinione pubblica crede che siamo dei privilegiati, ma ricordo a tutti quanti che ci sono giocatori di Serie A che guadagnano tanto ma ci sono anche tanti giocatori che guadagnano stipendi al minimo federale e devono mantenere una famiglia. Anche questi sono calciatori, non possono prendere soldi con mesi di ritardo. Non sono tutti uguali a Cristiano Ronaldo”, conclude Gastaldello.
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