E’ stato condannato a 3 anni e 9 mesi di reclusione in primo grado, il giovane F.T. arrestato a Sessa Aurunca lo scorso settembre per reati commessi contro l’ex compagna.
Gli episodi di violenza e maltrattamenti si sono ripetuti nel tempo soprattutto durante la convivenza dei due giovani, culminati poi nel terribile episodio del 5 e 6 Agosto 2024 quando la giovane vittima C.S. ha richiesto l’intervento dei Carabinieri di Sessa Aurunca, e nel corso dell’intervento in soccorso della donna il Maresciallo P.B., intervenuto in difesa, è stato anch’egli colpito e ferito.
Alla luce di questi elementi F.T. è stato imputato per i reati di lesioni personali aggravate, e con richiesta di emissione di giudizio immediato. La pena è stata inizialmente scontata agli arresti domiciliari, essendo in precedenza incensurato.
Il giovane era imputato di quattro capi di accusa: maltrattamento di essere umano/convivente; lesioni personali con aggravanti; resistenza a pubblico ufficiale; lesioni a pubblico ufficiale.
Da 10 mesi agli arresti domiciliari, con permesso a svolgere l’attività lavorativa, con successiva sentenza del tribunale, viene ora revocata la misura cautelare degli arresti domiciliari, nonostante il parere contrario del pm e dell’avvocato della vittima. Al giovane, perchè in precedenza incensurato, viene attenuata la misura cautelare con la motivazione che in questi mesi, in cui scontava la pena agli arresti domiciliari, abbia tenuto una condotta di autocontrollo e di rispetto della misura imposta.
La misura adottata ora per i reati commessi è il divieto di avvicinamento alla vittima e divieto di ogni forma di comunicazione con la stesso, il controllo sarà effettuato tramite braccialetto elettronico, condizione da rispettare per restare in questa misura cautelare.
Reati di genere soprattutto contro la propria partner e/o convivente sono sempre più diffusi e pericolosi. Nel momento in cui inizia qualunque episodio di violenza bisogna allontanarsi e denunciare. In questo caso l’intervento delle forze dell’ordine e del giudizio immediato sono riusciti a scongiurare il peggio. Ma sappiamo bene purtroppo che non è sempre così.
I reati di genere sono tutti quei delitti commessi nei confronti di una donna in ragione del suo sesso. Si pensi allo stalking dell’ex, ai maltrattamenti del coniuge o del compagno, ai soprusi psicologici, giungendo fino al femminicidio. Ogni volta che un reato è commesso contro una donna solamente perché tale, allora si rientra nei reati di genere. Ogni volta che una donna è vittima di violenza deve denunciare e mettere in salvo la sua vita perchè la violenza prevede sempre un’escalation di reati che possono culminare nel femminicidio.
La recente legge 168/2023 segna un passo significativo nella lotta contro la violenza domestica. In vigore dal 9 dicembre 2023 ha introdotto importanti novità riguardanti le misure cautelari, rieducative e di prevenzione, oltre agli indennizzi per le vittime. La nuova legge anti-violenza e abusi sulle donne ha l’obiettivo di fornire una risposta più efficace e tempestiva contro la violenza sulle donne e in ambito familiare. Queste misure cercano di aumentare la protezione per le vittime e di intensificare la sorveglianza e la punizione dei reati, fornendo al tempo stesso un sostegno concreto alle vittime di violenza. Anche se c’è ancora molta, troppa strada da fare per contrastare questa cultura del possesso e della violenza che non ha nulla a che fare con l’amore.
D.M.
