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“Io vivo per te”: al corto sul Gaslighting il premio “Best women’s short film”

“Io vivo per te”, il cortometraggio sul Gaslighting di Rita Raucci

CASERTA. “Best women’s short film” in India. Continua il giro del mondo di “Io vivo per te”, il cortometraggio sul Gaslighting di Rita Raucci, scritto con Claudio Lombardi e Paolo Mazzarella e realizzato dal Collettivo Paula, grazie al volontariato professionale di un gruppo che ha vissuto l’esperienza come un atto di civismo e di cittadinanza attiva. Protagonisti, la stessa Raucci e, nei panni del gaslighter, Peppe Romano. Firma la fotografia Damiano Errico, le riprese e il montaggio sono di Luigi Nappa, le musiche originali di Mauro Falardo.

Il premio in India
L’opera, con la regia di Gaetano Ippolito, è stata premiata al “Golden leaf international film festival”, rassegna che si tiene sulle Isole Andamane e Nicobare; la premiazione è avvenuta a distanza. Se il corto può partecipare a eventi internazionali e far sentire l’eco della sua denuncia contro la violenza psicologica, lo deve alle possibilità offerte dal Web e agli studenti del dottorato di ricerca in Eurolinguaggi e terminologie specialistiche dell’Università degli Studi “Parthenope” di Napoli, che hanno curato i sottotitoli in inglese, spagnolo e francese: Massimiliano Marino, Valentina Russo, Alberta Boschi, Carolina Iazzetta e Antonio Leo. Supervisori, Raffaella Antinucci, Nicolas de Ribas, Sarah Nora Pinto e Maria Giovanna “Magi” Petrillo.

L’anteprima romana
Per “Io vivo per te” sono, poi, iniziate le proiezione: ha chiuso la prima edizione del Corso di formazione “Cittadinanza attiva e paritaria. La decostruzione degli stereotipi sociali per prevenire e contrastare la violenza di genere”, promosso dal Dipartimento di Studi letterari, filosofici e di storia dell’arte dell’Università Tor Vergata di Roma; in collegamento da Caserta, c’era Raucci: di fronte a una platea di studenti, ha illustrato la genesi e gli obiettivi del progetto, nato per contribuire a colmare quel deficit di conoscenza che lascia nell’inconsapevole prigionia le vittime di violenza psicologica. Il corso, diretto dalla professoressa Francesca Dragotto, docente di Linguistica generale e Sociolinguistica, ha dimostrato come il raggiungimento di una piena cittadinanza paritaria sia oggi limitato da credenze e da atteggiamenti sessisti presenti in ogni ambito della società, da quello politico a quello scolastico, da quello sanitario a quello sociale e mediatico; sono effetti indesiderati frutto di devianze cognitive e di stereotipi di genere, che, quando non riconosciuti, sfociano in azioni discriminatorie. Per il Collettivo Paula è stato un debutto emozionante e una preziosa occasione di confronto.

La violenza psicologica
Il film, in poco più di 6 minuti, racconta tutte le fasi dell’abuso mentale generate dal Gaslighting, manipolazione mentale insidiosa e costante; nel Gaslighting l’abusato è indotto, con false informazioni e inganni, a dubitare di se stesso. Questa forma di violenza psicologica può manifestarsi in una relazione sentimentale, affettiva o professionale. Non è di genere, le donne, però, sono le vittime più ricorrenti. Chi la subisce, spesso, non se ne accorge e non denuncia; e, anche quando lo fa, il reato è difficile da provare e l’abusante resta impunito. Tracciare le dimensioni esatte del fenomeno è complesso, tanto che si parla di “cifra oscura”. 

I patrocini
Il corto, già in fase di lavorazione, ha ricevuto il patrocinio morale della Presidenza del consiglio regionale della Campania, dell’Osservatorio del fenomeno della violenza sulle donne della Regione Campania, della Consulta per la condizione della donna della Regione Campania, della Commissione per l’uguaglianza dei diritti e le pari opportunità fra uomo e donna della Regione Calabria, della Provincia di Caserta e dei Comuni di Caserta e di Capodrise.

Di Comunicato Stampa

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