• Ven. Mar 29th, 2024

Italiani all’ estero: Fuga di cervelli o fuga dalla fame?

Ognuno di noi ha almeno un amico che ha deciso di andare via dall’ Italia perché il nostro bel Paese non ha nulla da offrire ai giovani.

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Per quanto tu possa aver studiato ormai il contratto che ti viene offerto è di 400 euro al mese, se ti va bene.

Anche nel nostro settore non è facile. Quanto credete che guadagni un giornalista o un reporter? Vi semplifico la vita: Una miseria o niente. Basti vedere gli scioperi dei giornalisti che in questi ultimi mesi hanno combattuto per i loro diritti.

Non possiamo incolpare nessuno se non noi stessi che abbiamo affidato il futuro nelle mani di qualcuno che tarda a realizzare progetti adatti a creare nuovo lavoro.

Detto ciò, ho voluto intervistare alcune persone che hanno deciso di lasciare le loro famiglie, amici e partire per un futuro migliore.

Le  persone a cui ho chiesto di raccontarmi la loro esperienza sono persone che a malincuore,come tanti,hanno fatto la valigia e sono andati via.

Domanda sciocca, lo so : Perché hai deciso di lasciare l’Italia?

L: Bella domanda, avrei potuto dirti tante cose ma non sarò banale. L’Italia è il mio Paese ma per me e mio marito non ha nulla da offrire. Il servizio sanitario è scadente, non c’è lavoro e non potevamo crearci un futuro. Venir in Francia è stata la scelta migliore che potevamo fare: Lavoriamo entrambi, ho assistenza sanitaria funzionante senza lunghe attese, le mamme che lavorano poi sono tutelate. Per non parlare delle scuole! Qui il mio bambino frequenta una scuola multiculturale, impara tanto, si diverte e può confrontarsi con tante culture diverse. Ci manca casa credimi ma restare in Italia significava morire di fame. Sono fiera di essere Italiana, molti pensano che non sia così visto che lasciamo il nostro Paese. Io amo le mie origini ma non amo ciò che è diventata l’Italia.

N: Io lavoravo a Firenze, la città più bella del mondo, davvero stupenda. Non c’era cosa più bella di scendere da casa ,passeggiare per Firenze, ammirare il Duomo e le bellezze della città. Il punto è che le paghe che ci offrono in Italia non ti permettono di pensare al futuro. Abbiamo un patrimonio artistico stupendo, arrivano turisti da tutto il mondo e ciò comporterebbe tanti posti di lavoro ma i pochi che ci sono sono sottopagati. Quando il mio compagno ha avuto una buona proposta qui in Austria abbiamo subito accettato: Dovevamo pensare al nostro futuro. Vogliamo lavorare ma vogliamo essere pagati il giusto. Sto studiando per diventare un’Infermiera e qui lo Stato ti aiuta, ti permette di formarti e di migliorarti. In Italia sai quanto costa un banale corso di lingua certificato o iscriversi all’ Università? E’ diventato impossibile formarsi.

S: Ho girato l’Italia ma di buono non ho ottenuto nulla. Ho passato intere giornate a mandare curriculum, portati a mano ed online. Prove, gavette, lavori occasionali solo il fine settimana o cerimonie. Come avrei potuto vivere così? Sfortunatamente non avevo buoni agganci per poter avere qualche offerta più seria ma mi sono impegnato, lavorando duramente ma il nostro Paese non vuole aiutare i propri giovani. Una mia vecchia conoscenza mi parlò della possibilità di andare a vivere in Austria perché molti ristoranti pagano bene. Ho accettato e credimi non me ne pento. E’ un altro mondo fatto di civiltà, educazione e rispetto. Vivo qui da tre anni ormai, non c’è paragone.

Hai avuto problemi con la lingua? Quanto tempo serve per “integrarsi”?

L: Guarda il Francese l’avevo studiato a scuola ma parlarlo è diverso. Sono qui da 4 anni ed ora lo parlo fluente. Inizialmente non è stato facile, lo ammetto, farsi capire, gesticolare ma con un po’ di studio ce l’ho fatta.

N: Il tedesco non è facile, a scuola non ti insegnano granché ! Io sto lavorando per Italiani e questo inizialmente mi ha aiutato ma ho subito deciso di frequentare un corso di lingua perché è fondamentale,inoltre,qui a Salisburgo i corsi di lingua ti costano la metà perché l’altra metà la paga lo Stato. Ora sono al secondo livello ed è stato bello ritornare sui banchi di scuola. Ciò che mi ha aiutato è stato anche vedere film in lingua tedesca,parlare con le persone ed ora riesco a sostenere una conversazione senza difficoltà.

S: E’ stato brutto perché non conoscevo la lingua. I primi tempi sono stato assunto da un ristorante italiano e i ragazzi mi hanno fornito un bagaglio di vocaboli ma non ero in grado di comunicare con i clienti quindi ho iniziato un corso di lingua ed ho finito il primo livello. La mia solarità non mi ha mai scoraggiato, ho sempre parlato con le persone nei bar, nel ristorante e la cosa più divertente per imparare la lingua è comunicare con i bambini: Il loro lessico non è complesso e quindi per chi è agli inizi è davvero utile.

Come sono gli Italiani che da tempo vivono all’Estero nei confronti dei “nuovi arrivati”?

L: Io ho sempre lavorato con i francesi quindi non saprei, ma qui ci sono tanti stranieri che lavorano e,parlo per me,mi sono sempre trovata bene. Ho sempre ricevuto atti di gentilezza anche perché ho dimostrato di essere una persona lavoratrice e di avere modi garbati. Io sono un aiuto a domicilio e le persone di cui mi occupo mi vogliono un gran bene. Pensa che una signora mi porta sempre a pranzo fuori perché amava la mia compagnia. All’inizio non e’ stato facile perché noi italiani abbiamo una solarità, atteggiamenti più amichevoli e quando ti confronti con persone che non conosci di un’altra cultura cerchi di non esagerare mai.

N: In verità? Stro**i. Gli italiani che lavorano all’estero da anni hanno un atteggiamento non sempre positivo con chi arriva ora, cioè, lavorano, fanno di tutto per realizzarsi ma quando si tratta di assumere un Italiano significa secondo il loro punto di vista, dare paghe non sempre all’altezza del posto in cui ci si trova. L’Austria è bella ma è anche più cara e vivere con uno stipendio “italiano” non è facile. Dove lavoro ora è un ristorante italiano, guadagno bene ma le ore sono tante ed è massacrante. Non mi lamento e lavoro sodo ma spero di diventare infermiera così da cambiare.

S: (con un sorriso sarcastico) ahahah cosa vuoi che ti dica, l’Italiano che si è stabilizzato qui spesso dimentica che noi che veniamo dalla stessa terra e che ci siamo allontanati per mancanza di futuro. Non è facile vivere all’ estero senza la tua famiglia e anche il fattore psicologico influisce. Sai quanti ragazzi dopo alcune settimane hanno lasciato il lavoro per tornare a casa? Non puoi tornare a casa quanto ti pare. Senti la mancanza della tua terra e spesso i datori di lavoro vogliono fare orecchie da mercante. Io sto studiando la lingua perché voglio integrarmi bene e lavorare con gli Austriaci: Loro hanno molto più rispetto del lavoratore, purché sia onesto e corretto.

Qualcosa è stato già accennato, ma cosa vi manca di più dell’Italia,di casa?

L: Il cibo! Da buona campana mi manca il cibo, non che qui facciamo la fame ma i prezzi non sono come quelli del sud Italia. Molti prodotti non si trovano nemmeno quindi facciamo affidamento sul famoso pacco da giù e quando i miei possono venire non dimenticano mai di portare cose buone.

Inoltre, mi manca da morire la mia famiglia. Vorrei averli tutti qui per vivere con loro la quotidianità. Mi manca fare dispetti a mio fratello, mi manca svegliarmi con mamma che mi dà il buongiorno, mi manca abbracciare il mio papà, tutto. Internet ci permette di accorciare le distanze,ma non è lo stesso. Anche loro soffrono a non potermi vivere quotidianamente, a non poter stare sempre con il loro nipotino.

N: Mi manca tornare e rivedere i miei amici, le feste di paese, la quotidianità. In particolar modo mi manca Firenze, mi manca passeggiare per una città ricca di arte e turisti. Mi manca vivere nella cultura, mi manca lavorare a contatto con tante persone provenienti dal mondo intero. L’Austria è bella ma su questo scarseggia un po’, gli unici che si possono permettere il pranzo fuori, che possono fare la bella vita sono appunto gli Austriaci, perché loro sono benestanti.

I paesaggi, inoltre, sono stupendi. Siamo immersi nella natura, ma perdonami se lo dico, oltre questo non c’è nulla.

S: In verità non mi manca l’Italia. Ho sempre lavorato duro e non mi sono mai trovato nulla. Lavoro precario, lavoro a nero, pochi soldi. Sono stanco. Ritorno quando posso perché ho i miei fratelli a cui sono legatissimo,un nipotino bellissimo e amicizie. Senza un buon lavoro non puoi prendere casa, non puoi permetterti un’auto, è difficile vivere in una metropoli Italiana. Nel paese puoi arrangiarti, ma è dura.

Cosa invece apprezzi del Paese che ti ha accolto?

L: La precisione! I mezzi di trasporto funzionano: Autobus, metro, treni tutti in perfetto orario. Nessun problema per la burocrazia sono rapidi. Hai provato a fare un certificato in comune in Italia? Ti fanno perdere tanto tempo. L’ambasciata poi è sempre molto disponibile per qualsiasi problema tu abbia poi io vivo in una metropoli,una città multietnica dove non puoi che imparare,crescere e socializzare. I francesi sono uniti. Negli ultimi tempi avete saputo delle varie manifestazioni che ci sono state, qui si lotta per avere i propri diritti, dopotutto ce lo insegna anche la storia.

N: Mi piace vivere qui perché le cose funzionano : Ospedali, Scuole, lavoro, Istituzioni, non che io voglia disprezzare l’Italia, anzi, ma ci sono troppi problemi a riguardo e tutto a danno della povera gente. Non è giusto,perché io come tanti sono dovuta andare via? Non potevo realizzarmi nel mio di Paese? Non me l’avete permesso. Da quello che leggiamo ci sono problemi anche nell’ambito sanitario : Si può morire ancora per mala sanità? Persone che hanno bisogno di fare una tac possono aspettare mesi e mesi? NO! Ma se si paga e si va dai privati è tutto celere. Questa è la vergogna.

S: La civiltà. Qui sono civili,educati, rispettosi della segnaletica stradale. Funziona tutto: mezzi di trasporto,uffici e hai la massima cordialità e impegno. Sai che ti aiutano a compilare il curriculum e ti aiutano a trovare lavoro? Lo Stato aiuta i disoccupati ma ti aiuta anche a realizzarti. Favoloso. Hai mai fatto la fila in un centro per l’Impiego in Italia? Assurdo. No, non tornerei più indietro.

Ultima domanda: Cosa auguri a chi è rimasto in Patria?

L: Auguro che possa realizzare i propri sogni, che ce la possiate fare. Non è facile, fate il possibile altrimenti, fatevi forza e partite. Non vivete di stenti, non lo meritate.

N: Andate via, non accettate le briciole del precariato. Meritate davvero di più.

S: Sarò banale ma spero che possiate farcela in Italia, vivere all’estero non è facile, ma se non riuscite a trovare nulla andate via. Per quanto ancora volete farvi sfruttare?

Che dire…

Il nostro ministro Poletti ha considerato i nostri giovani emigranti come un peso in meno di cui occuparsi, parole che poi sono state ritrattate. Io spero che queste parole siano un messaggio di coraggio per chi è andato via dall’Italia o comunque è lontano da casa per realizzarsi e crearsi un futuro. Mio caro ministro, noi giovani abbiamo affidato il futuro nelle mani di politicanti che di buono ancora non hanno creato nulla. Molti di questi ragazzi andati via desiderano ardentemente tornare a casa, sperando di poter lavorare nel loro Paese e non lontano dai loro affetti, cultura ed abitudini. Non è facile vivere all’ estero in una città dove devi iniziare tutto da capo e dove non c’è nessuno che ti aspetti a casa. Meditate.

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Di Marianna D’Antonio

Classe '85. Attivista per la tutela degli animali, avida lettrice ed amante delle serie tv e film d'autore. "Il problema della razza umana e' che gli idioti sono assolutamente sicuri,mentre le persone intelligenti sono piene di dubbi." Bertrand Russell

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