In questi giorni, tra la confusione, servizi pubblici, porcellum, forconi e proteste varie mi son venute alcune riflessioni.
Alla fine con tutti i problemi, la crisi, la politica corrotta l’informazione deviata questo PAESE ha un solo problema. E’ un problema di coerenza. Non si capisce più chi siano gli interlocutori, nemici ancestrali che si ritrovano ad allearsi e alleati che si separano, tutto filtrato e condito dalla schifezza MASSMEDIATICA venduta al miglior offerente. Questa riflessione l’hanno generata in me le recenti elezioni primarie del PD. Pur non avendo mai votato a sinistra ho tanti amici in quell’area politica. Fino ad un anno esatto fa RENZI era il male assoluto, un Berlusconi in miniatura, una persona da avversare per le idee troppo rivoluzionarie e “di destra”. Cosa succede dopo un anno? Dopo le elezioni, le larghe intese, il fallimento di Bersani e la vittoria di Grillo (unico vincitore delle scorse elezioni) la sinistra rivede le sue priorità e adesso, mentre il TITANIC affonda il Rottamatore va benissimo! Gli avversari, bersaniani, d’alemiani, bindiani, franceschiniani tutti a stendere il tappeto rosso ora, con una ipocrisia che fa venire il VOMITO. Vorrei ricordare ai nostri politici (lo sono stato anche io per un po’, per questo posso forse permettermi di esprimere un giudizio) che la POLITICA, appunto, è “l’arte del compromesso”, e fin qui non ci piove, ma il COMPROMESSO al quale fa riferimento questa frase è il compromesso al quale PUO’ scendere un politico per il bene e la salvaguardia del proprio Paese. In altre parole la “ragion di stato” dovrebbe essere sempre e comunque salvaguardata. Il compromesso NON E’ l’arte di cambiare CASACCA per salvare la propria poltrona (o il proprio culo, se vogliamo proprio essere diretti). Il compromesso non è tra politici e politici, partiti e partiti, stato e malavita, NON E’ questo il SENSO di quella frase. Ovviamente non vorrei fare il maestrino perché so benissimo che i nostri politici sanno il VERO senso di quella frase, ma, visto l’andazzo, meglio per loro far finta di non sapere. Allora, ecco cosa manca alla gente di questo paese, la COERENZA. Non i soldi, non le idee, non le industrie, non il lavoro, solo la coerenza che si riflette a tutti i livelli a partire dagli strati più bassi della società. Se così non fosse, con un briciolo di coerenza, non avremmo eletto mafiosi, farabutti, ladri, speculatori e quant’altro alla più alta ISTITUZIONE del paese. Se fossimo coerenti non avremmo venduto le nostre terre per poche migliaia di euro consentendo a FARABUTTI senza SCRUPOLI di seppellirci di tutto. Quando tornerà la coerenza forse tornerà l’Italia, fino ad allora continueremo ad essere nelle mani dei “capi popolo”, dei finti Masaniello di turno, dei Renzi, dei Berlusconi e di chissà quanti altri si sveglieranno la mattina credendo di avere in mano la soluzione a tutti i mali di questo paese.
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