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L’acqua come bene prezioso per la Giornata mondiale dell’alimentazione 2023

Oggi la denutrizione coinvolge più di 800 milioni di persone. Si stima che 3,1 milioni di bambini all’anno muoiono di malnutrizione

Oggi 16 ottobre si celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione in ricordo di una delle più importanti organizzazioni fondate dall’Onu. Il 16 ottobre 1945, infatti,  nasceva a Quebec, in Canada, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Agricoltura e l’Alimentazione, dall’inglese Food and Agriculture Organization (FAO) e per l’occasione ogni anno viene proposto un tema diverso. Il tema di quest’anno è: “L’acqua è vita, l’acqua ci aiuta. Non lasciare nessuno indietro”.

Per l’occasione saranno organizzati eventi che coinvolgeranno 150 paesi nel mondo.

L’acqua è un bene primario. Senza di essa non può esserci vita sul pianeta, circa il 71% ne è ricoperto. Più del 50% del nostro corpo è composto da acqua. E se in alcune aree più fortunate del pianeta si ha ancora una sufficiente disponibilità delle risorse idriche – ma non ancora per molto vista la drammaticità dei dati scientifici – in altre aree purtroppo si vive da sempre una situazione d’emergenza che costringe le persone a spostarsi. Il problema è evidente in diverse aree di Africa e Medioriente: dove l’emergenza è da sempre causa di tensioni e conflitti armati.

La siccità, il cambiamento climatico, l’aumento demografico, il riscaldamento globale sta mettendo a dura prova le nostre risorse idriche e siamo tutti invitati ad un uso molto più responsabile e intelligente dell’acqua.

La Giornata Mondiale dell’Alimentazione ci deve portare a riflettere sul rapporto diretto esistente tra l’acqua e il cibo che viene prodotto e che arriva sulle nostre tavole.

L’obiettivo n. 2 dell’Agenda 2030 che è quello di “Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare l’alimentazione, e promuovere l’agricoltura sostenibile” è strettamente legato al tema dell’acqua e l’impegno dei nostri governi in tal senso si rivela fondamentale nel promuovere e attuare sistemi di produzione ecosostenibili.

Insomma, siamo tutti responsabili nel preservare un bene così prezioso e indispensabile per il benessere globale.

Di Claudia Cozzolino

Laureata in Lingue e Civiltà Orientali presso l'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", area di specializzazione Vicino e Medioriente. Ricercatrice e traduttrice freelance.