LECCO. Monte Resegone al centro delle cronache nazionali e locali. Sabato 17 maggio è stata una giornata nera per l’alpinismo nostrano: due escursionisti sono morti sul monte più noto al confine tra le provincie di Lecco e Bergamo e le dinamiche appaiono tristemente simili: perdita di equilibrio e caduta in scarpate da cui è difficile sopravvivere. L’aiuto dell’elicottero del soccorso alpino, in entrambi i casi, non ha portato a risultati concreti: entrambi gli alpinisti sono morti sul colpo.
44enne perde la vita cadendo da un sentiero
Le due tragedie sono avvenute tristemente nell’arco di poche ore e riguardano un escursionista residente in provincia di Cremona, ma nativo di Treviglio (Bergamo), e un turista di nazionalità ceca che si trovava nei pressi di un rifugio assieme a suo figlio e a un amico. Il primo ha perso l’equilibrio precipitando per cento metri circa lungo la Val Caldera mentre percorreva, assieme al suo cane, un sentiero di montagna che probabilmente aveva già visitato in passato. A scoprire il corpo un altro escursionista che ha chiamato il 118: l’arrivo dell’elicottero del soccorso alpino non ha purtroppo fare nulla per salvare la vita al 44enne.
Morto turista ceco: era in compagnia del figlio
Se la prima tragedia è avvenuta alle ore 12.30, la seconda si è invece materializzata alle 16.30, due ore dopo e in una zona non distante. In questo caso a perdere la vita un turista della Repubblica Ceca in compagnia del figlio ventenne e di un altro uomo, probabilmente una persona esperta della zona. Anche qui la dinamica è poco chiara ma è probabile che sia inciampato o abbia perso l’equilibrio in qualche modo: il soccorso alpino di Caiolo non ha potuto fare altro che recuperare il cadavere dell’uomo, mentre il figlio – in evidente stato di choc per la perdita dolorosa del papà - è stato trasferito nel primo pronto soccorso vicino per tutti gli accertamenti del caso.
