• Ven. Apr 19th, 2024

L’era del digitale e la perdita graduale degli stimoli emozionali

serious woman working on laptop in libraryPhoto by Kampus Production on <a href="https://www.pexels.com/photo/serious-woman-working-on-laptop-in-library-5940720/" rel="nofollow">Pexels.com</a>

L’Era digitale e le sue conseguenze ed effetti su affetti e relazioni

Come attraverso i nuovi mezzi di comunicazione si perde l’emotività e il sentimento.
Abbiamo potuto constatare come negli ultimi anni sia cambiata la dimensione affettiva ed emotiva dell’uomo, (la sfera intima di ciascun individuo), in relazione all’avanzare della tecnologia. Le tecniche moderne di comunicazione hanno sostituito con estrema facilità i vecchi mezzi, quali lo sguardo, il sorriso, l’espressione visiva, la vicinanza corporea.

Tutto, oggi, si riduce a segni grafici digitati su un cellulare, così, un emoticon sostituisce l’espressione del volto, una foto sostituisce un incontro reale, una videochiamata un abbraccio e via discorrendo. Tutti siamo presi dalla corsa ad avere l’ultimo modello di cellulare, quello con una fotocamera straordinaria, quello con più capacità di memoria, quello con il quale poter scaricare qualsiasi applicazione e lavorare meglio. Dimentichiamo, però, ciò che da sempre manda avanti il mondo, ossia vivere le emozioni, viverle davvero, non solo attraverso degli schermi.

Sicuramente sono molteplici gli effetti positivi che ci concede la tecnologia, anche lavorativamente parlando offre molti spunti e opportunità, soprattutto oggi nell’era dello smart working, però ci priva o comunque, minimizza la possibilità di vivere le cose realmente. Ci toglie il desiderio. Quello dei nostri nonni di incontrarsi, di tenersi per mano, di costruire, progettare, sognare.


Le relazioni di oggi sono impostate sulla certezza del potersi vedere e sentire ogni qual volta se ne sente la voglia, spesso ci si conosce tramite lo schermo, senza la magia di quello sguardo inaspettato che ti colpisce in quel momento specifico, quello che prima osavamo chiamare destino.

E poi. Ci emozioniamo ancora di fronte ad un tramonto? Abbiamo ancora voglia di inseguire le nuvole col naso all’insù? Forse la tecnologia ci ha arricchito moltissimo ma allo stesso tempo ci ha tolto la passione, quella vera, quella in grado di farci fare km per raggiungere chi amiamo!

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Di Antonella Viccaro

1992 diplomata nel 2010 presso il Liceo Pedagogico e delle Scienze Umane di Vairano scalo. Autrice del romanzo " La bambina che ha conosciuto il ferro" 2019.

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