Da pochi giorni le autorità e i media nazionali si sono occupati di una questione che tutti conoscevano da anni. Si tratta dei rifiuti speciali sotterrati nell’area della Ex Pozzi Ginori di Calvi Risorta ai confini con il territorio di Sparanise. Tanti i commenti di oggi e lo sgomento mediatico successivo le attività di indagine e quelle politiche. Ma la domanda di oggi è: come mai tutti erano a conoscenza di questa grande discarica abusiva e quando giornalisti, politici e comitati nel corso degli anni denunciavano nessuna autorità ha preso sul serio la questione? Perché Sindaci e Procura non si sono allarmati? Qualora fosse davvero verificato che lì c’è la discarica abusiva più grande d’Europa, i responsabili della salute sul territorio degli anni passati come pagheranno la loro negligenza o connivenza? A questo punto vorrei proporre una piccola provocazione. Alla fine del 2013 seppi che una mia collega (la brava Carla Ferrante) avrebbe avuto l’opportunità di intervistare l’ex boss dei casalesi Carmine Schiavone. Le chiesi la cortesia di porgere, oltre alle domande che riguardavano l’area in cui lei lavorava (il Molise), alcuni quesiti che riguardavano l’Alto Casertano. Un mese più tardi sulla prima pagina del quotidiano con cui collaboravo riuscii a far pubblicare l’intervista. Come sempre accade in questi casi, ci fu lo scalpore per le notizie contenute nell’intervista per una settimana, poi tutto svanì nell’interesse per la nuova notizia. Alla luce di quanto accaduto a Calvi Risorta vi propongo il video esclusivo di quell’intervista e mi chiedo se non sia il caso di effettuare carotaggi sui percorsi di Autostrade, Tav e Superstrade. Di certo per due o tre giorni se ne parlerà, poi più nulla. Fino a che magari il media nazionale di turno si accorgerà della situazione e poi tutti staremo a parlare dei morti per tumore pianti.
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