Accusati di falso in atto pubblico e circonvenzione di incapace ai danni di un’anziana signora
Il Giudice Romaniello:”Il fatto non sussiste per questo decade l’accusa”
Maiori. Lo scorso 4 giugno il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Salerno, la dottoressa Gerardina Romaniello, nel procedimento penale a carico del dottor Coppola Maurizio, del Notaio D’Antonio Emilia e dei collaboratori del Notaio Ferraioli Rosa e Mauri Raffaele, ha pronunciato la sentenza di assoluzione per il dottor Coppola, dirigente dell’ A.s.l. di Salerno, dal reato di circonvenzione di incapace e di appropriazione indebita. Per il notaio Emilia D’Antonio di Angri dall’accusa di falso in atto pubblico ai danni di una anziana donna ed i testimoni del notaio per concorso.
Secondo l’accusa, il notaio angrese avrebbe aiutato il medico a farsi intestare due appartamenti dal valore complessivo di cinquecentomila euro appartenenti all’anziana donna, incapace di intendere e di volere, con l’aiuto del Notaio che avrebbe redatto, in presenza dei due testimoni, un falso testamento.
La sentenza emessa dall’attento GUP di Salerno ha riconosciuto l’innocenza dei quattro imputati in quanto il fatto non sussiste. Tra 90 giorni ci sarà il deposito della motivazione integrale della sentenza. Il Tribunale di Salerno sottopose a sequestro i due immobili, in seguito all’ immediata accusa e provvederanno a dissequestrarli a breve in merito alla sentenza del 4 Giugno.
A denunciare la presunta appropriazione indebita sarebbero state le nipoti della donna, nonché cugine del Dottor Coppola.
Il Notaio Emilia D’Antonio ed i suoi collaboratori, avendo curato la parte testamentaria nel 2015, sono stati prima indagati e poi imputati con l’accusa di falso in atto pubblico. Difesi dall’Avvocato Giulia Verdoliva del Foro di Nocera Inferiore, hanno poi dimostrato la loro innocenza ed estraneità ai fatti per i quali il P.M. aveva chiesto la condanna in dibattimento.
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