• Mar. Apr 23rd, 2024

Mondragone. Omicidio Longobardi: ecco la ricostruzione

MONDRAGONE. Due colpi al petto. Un corpo che ricade su se stesso: le nove di sera ed il cuore di Mondragone smette di battere.

Un ragazzo di trent’anni, la settimana scorsa, veniva freddato in pieno centro e la notizia ha subito sconquassato la città. Incomincia il via-vai social; il web subito impazza e l’incredulità passa il testimone ad una realtà che in questi casi traumatizza e rattrista.

Ferdinando Longobardi, è questo il nome che dalle 21:00 circa del giorno 4 settembre risulta essere tra i più cliccati di Facebook; nel mondo social la velocità di propagazione della notizia è talmente spaventosa, che, in un breve lasso di tempo una grandissima fetta di territorio riesce a sapere di un accaduto anche a distanza di chilometri.

Chi sarà stato? Cosa sarà mai successo?

Domande frequenti per chi pensava di aver lasciato alcune storie nei cassetti del dimenticatoio. Ognuno esprime un proprio parere: supposizioni e mezze verità. Tutti si racchiudono nel proprio giaciglio di paura aspettando le prime notizie ufficiali.

E’ passata circa una settimana dal tragico fatto, e le domande continuano a scorrere, mentre le risposte tardano ad arrivare.

In un primo momento la città era ricaduta nell’incubo di una faida di camorra “vecchio stile”, situazione questa, alimentata soprattutto da alcune testate on-Line che in preda ad una crisi di “produzione di notizie” hanno incominciato a sparare parole ogni ora, creando soltanto un caos irrefrenabile.

Ma cosa è successo realmente quella sera?

Questa è una domanda a cui soltanto gli addetti ai lavori possono rispondere visto che ci sono le indagini in corso. La pista che si sta scandagliando è quella passionale. Ipotesi questa, che sembra essere la più accreditata, visto i numerosi riscontri rilevati dalle forze dell’ordine e grazie anche alle testimonianze che hanno raccolto gli inquirenti.

Ferdinando aveva pagato con la legge, gli errori del passato. Da gennaio di quest’anno era di nuovo in libertà dopo aver scontato nove anni di reclusione e uno e mezzo di arresti domiciliari per problemi di droga. Scontata la pena, il giovane ragazzo stava cercando di ricostruirsi una vita lontano dai problemi, conscio anche di quanta sofferenza possa esserci dietro le sbarre di un penitenziario. Non aveva nemmeno più un telefono cellulare, proprio per non destare sospetti e rimanere lontano da determinate dinamiche, visto, come detto, il passato burrascoso.
Al momento vi è un fascicolo aperto alla DDA di Napoli che indaga ed interroga testimoni. Le modalità dell’omicidio sono identiche a quelle dinamiche camorristiche che per anni hanno arricchito i rotocalchi e che continuano a proliferare sui siti di informazione.

Due uomini o forse tre hanno cercato il Longobardi quella sera attirandolo in una trappola antica quanto efficace. Hanno citofonato con la scusa del ti devo parlare ed appena sceso si è innescata una colluttazione che ha portato uno dei protagonisti a sparare colpendo “Nando” in modo fatale. La vittima, aveva già palesato l’insofferenza verso chi gli contendeva la sua nuova ragazza, ed aveva raccontato ad alcuni suoi amici di aver avuto più di una discussione con quest’ultimo che in precedenza era legato alla donna in questione. Per questo motivo, quando è stato ritrovato il corpo riverso a terra, la vittima brandiva un coltello da cucina in mano; aveva capito, forse, che quella questione doveva passare ad un altro livello di violenza.

Ad ogni modo, tutte le piste sono ancora aperte e nessuna porta è chiusa fin quando la magistratura non farà il suo percorso. Fatto sta, che questo episodio ha colpito molto la città litoranea che improvvisamente è tornata ad essere soporifera sotto molti punti di vista. Si è organizzata una fiaccolata volontaria a Via Amedeo, e il funerale era pieno di striscioni e palloncini volanti. Ma non basta, perché al momento è impensabile che alle nove di sera in pieno centro nessuno abbia visto né sentito nulla. Fortuna è che nell’epoca multimediale, in molti centri vi sono delle telecamere che in questo caso hanno registrato tutto risalendo così ad alcuni testimoni.

Il calderone è pieno ed è in continua fermentazione. Solo i magistrati potranno far luce sulla questione, allontanando quella spessa aria di mistero che sta aleggiando su Mondragone.

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Di fmarino

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