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Morte del piccolo Giuseppe: la “rottura” del letto nuovo sarebbe stato il movente dell’orrore. Anche la madre attenzionata

Dielato

Gen 29, 2019 #Cardito, #morte, #picchiare

Come riportato dal comunicato Ansa, che alleghiamo sotto, il “motivo” del pestaggio a morte del bimbo di 7 anni di Cardito, Napoli, e del tentato omicidio della sorellina di 8 anni, sarebbe stato la rottura del letto nuovo appena comprato dal compagno della madre dei 2. Intanto anche la donna potrebbe avere colpe nell’episodio increscioso. Si aspettano novità. Intanto non si esclude il suo eventuale inserimento nel registro degli indagati.

“Avevano rotto giocando la sponda del lettino appena comprato. Sarebbe stata questa la motivazione che ha portato il 24enne diCardito (Napoli) Tony Essoubti Badre, fermato per omicidio volontario e tentativo di omicidio, a picchiare fino a uccidere Giuseppe, il bimbo di 7 anni figlio della compagna, e a ferire gravemente la sorellina di 8.

Questa la confessione dell’uomo – di cui riferiscono vari giornali – al termine del lungo interrogatorio. I bambini sarebbero stati colpiti – ha detto – a pugni e calci ma non, come trapelato, con il manico di una scopa.

L’uomo avrebbe rotto la scopa per rabbia ma non la avrebbe usata contro i bambini. “Avevamo fatto sacrifici per comprarlo”, ha aggiunto Tony Badre riferendosi al letto nuovo per tentare di giustificare il suo gesto. Intanto, continua il lavoro degli investigatori per cercare di definire tutti gli aspetti della vicenda, a cominciare dal ruolo avuto dalla madre dei bambini e compagna dell’uomo mentre preziosa è stata la testimonianza della bimba.

Le accuse che la procura di Napoli Nord muove al 24enne  sono di omicidio volontario aggravato e tentato omicidio aggravato. 

La Procura di Napoli Nord, inoltre, sta effettuando accertamenti sulla madre dei due bimbi vittime della furia del compagno 24 enne Tony Sessoubti Badre, che domenica ha ucciso il maschietto di 7 anni e ferito gravemente la sorellina di 8 anni.

La donna ha confermato agli inquirenti le violenze commesse dal convivente, ma ha riferito di non averle denunciate, forse per paura. È su questa circostanza decisiva che la Procura vuole vederci chiaro, e non è improbabile che la donna possa essere iscritta nel registro degli indagati per non aver fatto nulla per impedire il pestaggio.”

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Di elato

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