• Ven. Apr 19th, 2024

Morte di Alessandro Mineo, l’AUFV: “Non accetteremo patteggiamenti facili in tribunale”

Comunicato stampa dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime ODV

«Non è possibile che i carabinieri passino con il rosso e uccidano un giovane. Questo non deve accadere nemmeno quando si corre a sirene spiegate, perché il rischio di causare incidenti è altissimo. Un altro giovane ha perso la vita sulla strada». Sono queste le prime parole di Pietro Crisafulli, responsabile per la Sicilia dell’AUFV, l’Associazione unitaria familiari e vittime Odv, dopo la morte di Alessandro Mineo, 25 anni, rimasto ucciso lunedì sera in un terribile incidente a Catania.
Alessandro era in sella al suo scooter quando è stato travolto da una gazzella del nucleo radiomobile dei carabinieri. La dinamica è ancora da chiarire, ma secondo le prime ricostruzioni fatte dalla polizia locale, l’auto dei carabinieri si sarebbe scontrata prima con una Smart e poi avrebbe finito la sua corsa sullo scooter, che era fermo al semaforo rosso. Per Alessandro lo scontro è stato fatale.
«Ora la sua famiglia è dilaniata», ha aggiunto Crisafulli, che cinque anni fa ha perso suo figlio Mimmo, investito e ucciso da una macchina a un incrocio, «cercherò di stare vicino il più possibile ai suoi poveri genitori e, insieme all’associazione che rappresento qui sul territorio, mi batterò perché questa morte non rimanga senza giustizia. Rivolgo un appello alle istituzioni affinché ci aiutano a prevenire ed evitare questi incidenti che stanno macchiando di sangue Catania e provincia, condannando tante famiglie a un vero e proprio ergastolo di dolore».

«Sull’incidente di Catania riteniamo che non si tratti di una tragica fatalità, purtroppo le colpe di questi eventi vanno ben ricercate», ha dichiarato Alberto Pallotti, presidente dell’AUFV, che riunisce tre associazioni: l’AIFVS, Associazione familiari e vittime della strada ODV, l’Associazione Unitaria Familiari e Vittime e l’AMCVS, Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV. «Le forze dell’ordine vivono una situazione difficile perché devono intervenire su strade dove ci sono molti pericoli. Nonostante abbiano i mezzi per segnalare la loro presenza, a volte, come in questo caso, le regole non vengono rispettate dai normali utenti della strada, che fanno manovre azzardate in mezzo alla strada e non rispettano la precedenza che si dovrebbe dare alle forze dell’ordine in servizio. Penso – ha ribadito Pallotti – che il sistema debba essere rivisto, dobbiamo confrontarci con queste tragedie che non sono rare nel nostro Paese. Ora un ragazzo è morto e una ragazza è ricoverata in ospedale, non per la loro imprudenza, ma perché stavano rispettando le regole. Infatti, se si fossero mossi, non si sarebbero trovati nella traiettoria dell’impatto. Dobbiamo adesso capire di chi sono le responsabilità. Saremo sempre vicini alle famiglie e non accetteremo patteggiamenti facili in tribunale, come è successo per il caso di Mimmo Crisafulli».

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