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Napoli. Street art, parte il programma nazionale di valorizzazione

NAPOLI. Non solo le periferie ma anche i centri storici si rigenerano nella creatività urbana,

ospitando musei a cielo aperto ed attraendo sempre più turisti, cittadini e curiosi alla ricerca di street art, urban design, graffiti writing e muralismo.
L’Osservatorio nazionale sulla Creatività Urbana INWARD, nato a Napoli nel 2006 da una decennale esperienza dei fondatori come unità tematica dell’Associazione Arteteca, lancia un progetto ambizioso rivolto al settore pubblico, privato, no profit ed internazionale: creare un circuito che colleghi enti pubblici, università ed associazioni, ma anche artisti ed aziende, organizzazioni sociali, comunità territoriali, operatori, curatori, mercati dell’arte e scenari professionali, tra ricerca, sviluppo, formazione e promozione.Lunedì 6 maggio, insieme allo street artista napoletano Iabo, INWARD animerà i vicoli dei Quartieri Spagnoli, donando decine di opere con soggetto Don Pedro de Toledo, vicerè spagnolo creatore dei Quartieri, a chi in quelle strade ha sempre creduto, restandoci a vivere e a lavorare. A fine percorso, la tela originale sarà donata all’Ambasciatore di Spagna in Italia in visita alla Fondazione Foqus. E non solo.
La scorsa settimana INWARD ha promosso OCULUS – Operatori per la creatività urbana tra Lavoro e Utilità sociale, il primo programma italiano di formazione tematica per giovani, finanziato dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e vincitore del bando nazionale “Giovani Talenti”. Un progetto innovativo che mira a colmare un gap del settore, con il supporto docente del Tavolo nazionale Esperti Street Art, verso la creazione di giovani professionisti specializzati in storia, relazioni, curatela, logistica e comunicazione.
OCULUS – spiega Luca Borriello, direttore ricerca INWARD – ha coinvolto a Padova 40 giovani formati a Napoli, Torino, Bergamo e Trieste, impegnati nell’organizzazione dell’opera dell’artista Vesod Brero sulla torretta idrica. L’artista ha proposto la propria rivisitazione della celeberrima Cappella degli Scrovegni per elevarne la candidatura alla World Heritage List Unesco. Ma il percorso formativo non finisce qui. I partecipanti diventeranno ora protagonisti di una nuova Associazione per la creatività urbana, che entrerà di diritto nel network DTW – DoTheWriting!,e collaboreranno ad un’inedita ricerca nazionale, condotta dal Centro studi Inopinatum, sugli scenari lavorativi nell’ambito della creatività urbana in Italia“.Una interessante opportunità di lavoro per centinaia di giovani, se si considera che la street art rappresenta anche un mercato in forte espansione a livello mondiale, che INWARD ora vuole rendere permanente, contando ad oggi oltre 300 attività nel settore: da Trieste (ciclo di incontri sugli effetti della street art sul patrimonio immobiliare, in partnership con il Comune) a Palermo (omaggio indelebile a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, 25 anni dopo, commissionato dall’Associazione nazionale magistrati), da Roma (con il cubo per il XIX anno dalla caduta del Muro di Berlino, prima opera di street art collocata in un palazzo di Governo) a Reggio Calabria (dove si produrrà la prima delle opere per il progetto nazionale “Con i Bambini”, insieme ad Action Aid). E poi altri numerosi progetti ad Alessandria, Ancona, Bari, Bologna, Brescia, Caltanissetta, Campobasso, Caserta, Firenze, Gorizia, La Spezia, Latina, Lecce, Melfi, Milano, Padova, Pisa, Salerno, Savona, Sorrento, Torino, Udine, oltre a Città del Messico, Londra, Lisbona, Mosca, L’Aja, Colonia, Volos, sempre partendo da Napoli.
Proprio nel capoluogo campano, INWARD ha iniziato più intensamente nel 2011 creando a Ponticelli il primo Centro territoriale per la Creatività Urbana con il grande progetto di rigenerazione sociale CUNTO – Creatività urbana Napoli Territorio Orientale, a favore di più di 500 giovani della periferia orientale di Napoli, sostenuto dalla Fondazione Vodafone Italia, dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e da EAV.
Un progetto che nel tempo si è trasformato nel processo virtuoso di riqualificazione artistica e rigenerazione sociale noto come Parco dei Murales (laboratori ed opere per le 160 famiglie residenti), che vanta anche la prima grande opera su facciata a Napoli. Il programma, ideato e prodotto da INWARD, è partito grazie al sostegno dell’UNAR – Ufficio nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ed il supporto tecnico degli Assessorati alle Politiche Sociali e al Decoro Urbano del Comune di Napoli. In seguito, INWARD è stato incaricato dal Comune quale ente di supporto metodologico e tecnico per il progetto Assafà – A Social Street Art Festival Affair (laboratori sociali ed opere d’arte), rivolto a 1.700 bambini e ragazzi seguiti da 220 educatori delle 26educative territoriali cittadine, che condividono con 26 street artist italiani i temi di 26 grandi opere. 
Per capire ancora meglio la portata dell’Osservatorio, basta analizzare alcuni dati: Inward ha coordinato il primo Tavolo tecnico nazionale sulla Creatività Urbana al CNEL per la creazione di un modello di valorizzazione della street art, definendo da quel momento il fenomeno con l’espressione “creatività urbana”; ha ideato con il Dipartimento della Gioventù DoTheWriting!, la rete nazionale di circa 40 Associazioni per la Creatività Urbana (ACU) attive in 16 regioni; da ANCI ad ANCITEL, gestisce poi da 10 anni il portale web Italian Graffiti, monitorando più di 200 Comuni, 300 progetti e 30 festival tematici; coordina il primo Tavolo nazionale Esperti Street Art ed il primo Centro studi universitario sulla Creatività Urbana, nato all’Università Sapienza e trasferito ora a Napoli, con in dote 12 università italiane e 44 ricercatori esteri; dal 2004 ad oggi, ha prodotto opere di street art su 25 stazioni ferroviarie, 2 serie di rivestimenti speciali per treni ed il primo Albo degli street artist CREAV, in collaborazione con EAV e Regione Campania.
Inward è istituzione culturale partner per la street art in Italia del Google Cultural Institute, del GAI – Giovani artisti italiani, rete nazionale che conta 30 Comuni e Regioni, di Treccani e dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli.

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Di Thomas Scalera

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