PIETRAMELARA. Non volevo scrivere. Un po’ perché conoscevo personalmente Mariaclaudia, un po’ perché quando se ne va qualcuno della mia età o poco più grande divento triste e pensieroso, anche per giorni interi. Scrivo adesso. A volte lo faccio in ritardo, poiché non mi piace la corsa alla divulgazione delle morti: una scelta editoriale, tipica di molti organi di informazione, che trovo morbosa e poco rispettosa. Informare sì, ma con tatto.
Mariaclaudia Cirioli aveva 37 anni. Ha lottato per tantissimo tempo e come una leonessa per sconfiggere il male del secolo. Ce l’ha messa tutta. Purtroppo le cure e la sua straordinaria forza interiore non sono bastate. La scomparsa di Mariaclaudia, improvvisa e prematura, ha generato un vortice di incredulità, lacrime e rabbia. Ancora una volta Pietramelara piange una giovane vita, che avrebbe dovuto continuare il suo percorso e a dare tanto.
La retorica non la tollero, lo sapete. L’ho precisato anche più volte in passato. Però pure per Mariaclaudia sono costretto a fare una piacevole eccezione. Di lei porterò nel cuore il sorriso (sempre e comunque), l’ironia e l’intelligenza. Tutte doti che intravedevo ogni volta che la incontravo. In paese, al bar.
Le mie più sentite condoglianze alla famiglia, al padre Giuseppe, alla madre Rosa, al fratello Giacomo. E un abbraccio anche ai suoi amici di vecchia data, tutti distrutti dal dolore.
Ciao Mariaclà.

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