PIETRAMELARA. La Procura della Repubblica di S. Maria C.V. ha ordinato il sequestro preventivo di beni immobili, beni mobili registrati e disponibilità finanziarie ad Antonietta Bevilacqua, 40 anni, indagata, insieme ad un altro soggetto (minorenne all’epoca dei fatti), per i reati di usura aggravata ed estorsione. Le indagini, iniziate nel 2014, sono state condotte dai Carabinieri della compagnia di Capua e coordinate dalla Sezione Criminalità Economica della Procura della Repubblica di S. Maria C.V. Successivamente sono stati scoperti una serie di prestiti di carattere usurario concessi dall’indagata ad una sua compaesana che versava, con il proprio nucleo familiare, in una situazione di forte difficoltà economica. A causa della sua impossibilità ad eseguire i pagamenti in occasione delle scadenze, la vittima veniva malmenata e più volte minacciata e costretta ad operare prelievi di somme in contanti presso lo sportello bancomat e a rimetterne immediatamente l’importo all’inquisita. A febbraio, i Carabinieri procedevano all’arresto di Bevilacqua, in esecuzione di ordinanza applicativa di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di S. Maria C.V. Seguenti accertamenti, attuati dal Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Caserta, sezione patrimoniale, diretti a verificare le disponibilità patrimoniali dell’indagata, hanno consentito di rilevare a capo di Bevilacqua e della sua famiglia, un accumulo patrimoniale eccessivo rispetto ai redditi dichiarati in precedenza e ai proventi delle attività lavorative svolte dall’inquisita. Da qui è scattata la richiesta di sequestro dei beni. Il provvedimento ha riguardato tre appartamenti e un’autorimessa, nel Comune di Pietramelara, per un valore complessivo di oltre 400.000 euro e dei conti correnti nella disponibilità dell’indagata (in questo momento agli arresti domiciliari) e dei suoi familiari, i cui saldi attivi risultano in fase di accertamento.
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