
Per la serie “a volte ritornano” domani è prevista l’esibizione degli Stona Favola al Divino Drink a Pietravairano. Un ritorno di fiamma del gruppo Stoner nello storico locale in cui hanno portato sempre un gran seguito di pubblico. Lo stile originale, graffiante e “cazzuto” degli Stona Favola travolgerà il gran pubblico del Divino nella serata di sabato 25 giugno. Abbiamo ascoltato la band in una intervista:

Come e quando nascono gli Stona Favola?
Gli Stona Favola nascono nel 2013 quando gli amici Antonio, Alessio e Stefano (rispettivamente basso, chitarra e batteria) decidono di dare forma alla grande passione per il rock e il metallico che li accomuna componendo musica inedita. Con l’arrivaìo del cantante Alan i brani hanno iniziato a prendere forma e il gruppo ha iniziato ad assumere una vera e propria identità. E’ stato tutto abbastanza naturale grazie anche alla grande amicizia e intesa che c’è tra tutti i componenti del gruppo! E così oggi siamo gli Stona Favola e siamo pronti a far ascoltare in giro la nostra musica.
Proponete lo Stoner, quali sono le caratteristiche di questo genere musicale?
Più che proporre lo Stoner ci ispiriamo molto a quel genere di musica. E’ caratterizzato da un insieme di elementi e influenze di vari generi come l’Heavy Metal, Doom Metal, Acid Rock. Speriamo di riuscire ad avvicinarci il più possibile a queste sonorità.
Quali sono le band che vi hanno ispirato?
L’ispirazione è molto personale in quanto ognuno ha il proprio percorso di crescita e di ascolti che mette nella composizione. I gruppi che ci accomunano sono sicuramente Black Sabbath, Orange Goblin e Kyuss.
Cosa pensi dell’attuale scena metal italiana?
Penso che ci siano band validissime in Italia, il problema non penso che oggi ci sia una vera e propria scena Metal. E più un ambiente riservato a pochi. Ma è inutile fare i soliti discorsi sul come e sul perchè. Spero solo vengano date più opportunità a chi decide di fare questo tipo di musica.
Negli ultimi tempi sembra che si stiano diffondendo maggiormente progetti musicali di cover a differenza degli inediti. Cosa pensi di questo fenomeno?
E’ un fenomeno che non mi interessa sinceramente. Ognuno è libero di suonare ciò che vuole, è la gente che sceglie cosa ascoltare. Penso che comunque le case discografiche dovrebbero avere più coraggio a investire su chi fa musica inedita esplorando nuovi generi.
Vuoi lasciare un messaggio a chi legge questa intervista?
Nulla in particolare, anzi, ascoltate e seguite gli Stona Favola.

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