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Pignataro Maggiore. Emergenza sanitaria: Apeiron rafforza la macchina della solidarietà

500 pasti donati alle persone bisognose di Pignataro Maggiore e 100 spese solidali alle famiglie dei comuni vicini

PIGNATARO MAGGIORE. Per tante famiglie questa Pasqua non sarà quella che avevano sognato: non si contano più le persone in difficoltà economica. Pertanto, la cooperativa sociale Apeiron ha deciso di rafforzare la macchina della solidarietà.

In questi giorni, doneremo 100 spese solidali alle famiglie fragili dei comuni di Pignataro Maggiore, Bellona, Giano Vetusto, Camigliano e Pastorano. E’ il nostro modo di restituire al territorio le bontà che nascono su beni confiscati alla camorra e sui beni comuni, come quello gestito dal Comitato per Villa Giaquinto.

La cooperativa sociale Apeiron ha dato la propria disponibilità alla Provincia di Caserta, nella persona del presidente Giorgio Magliocca, per cucinare pasti ogni giorno per le famiglie bisognose dei comuni di Pignataro Maggiore, Bellona, Vitualizio e Pastorano. Questa maratona di solidarietà sarà possibile grazie alla collaborazione istituzionale con Coopagri, nella persona della presidente Vera Buonomo che, tramite le aziende agricole aderenti, ci donerà i prodotti e con la Protezione Civile che si occuperà della distribuzione.

<< In questo periodo, in cui a causa dell’emergenza sanitaria siamo costretti a rallentare, abbiamo riflettuto molto sulle azioni possibili da poter mettere in campo. Siamo estremamente convinti che in questa crisi ci si salvi solo insieme: per questo abbiamo deciso di offrire il nostro lavoro quotidiano nella cucina del bene confiscato 100 moggi. Crediamo fortemente che il riutilizzo sociale dei beni confiscati e la solidarietà diffusa rappresentino il vero antidoto alla camorra.>> Dichiara Emiliano Sanges, presidente della cooperativa sociale Apeiron.

Ad oggi, sono 500 i pasti donati alle persone fragili del Comune di Pignataro Maggiore. Riteniamo che con la concretezza delle azioni si possa davvero mettere al centro del nostro agire il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla camorra e costruire un mondo fondato sulla giustizia sociale, in cui nessuno venga lasciato indietro.

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