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Potere e Pathos: La perfezione dei bronzi ellenistici a Palazzo Strozzi

DiRedazione V-news.it

Apr 28, 2015

Firenze è la prima tappa di questa straordinaria mostra sulla statuaria bronzea ellenistica dal IV secolo a.C. al I secolo d.C., che si sposterà (dopo il 21 giugno, data della sua chiusura) al J. Paul Getty Museum di Los Angeles (28 luglio – 1° novembre) e alla National Gallery of Art di Washington DC (6 dicembre – 20 marzo 2016), che hanno collaborato alla sua realizzazione. I 50 capolavori esposti sono espressione di un’arte internazionale i cui scambi avvenivano in un impero – fondato da Alessandro Magno (356 – 323 a.C.) – che si estendeva dalla Grecia e dai confini dell’Etiopia fino all’Indo, includendo Mesopotamia, Persia ed Egitto.

bronzo cm 50x47, inv. 4996
Statuetta di Alessandro Magno a cavallo I secolo a.C bronzo con intarsi in argento cm 49 x 47 x 29 Napoli, Museo Archeologico Nazionale

Fu lo stesso Alessandro, che ebbe tra i suoi maestri Aristotele, ad auspicare la fusione tra la cultura greca e quella orientale. Un arco temporale che vide la nascita della biblioteca di Alessandria d’Egitto, i progressi nella ricerca, grazie a matematici come Archimede (ucciso nel 212 a.C.) e Aristarco di Samo, e l’arte al servizio delle corti e della committenza privata, fatto che determinò l’affermarsi del realismo e dell’individualismo, la cui massima espressione è il ritratto. Attraverso questi bronzi, di una bellezza indescrivibile, vengono celebrati l’eroismo, il potere, l’intensità emotiva e drammatica, lontani dalla perfezione ideale, l’equilibrio e l’immutabile serenità delle opere del periodo classico. L’atleta (‘Apoxyomenos’) non è rappresentato in un momento eroico ma in quello in cui, dopo la gara, si deterge il sudore con lo strigile (attrezzo metallico ricurvo). Le opere superstiti in bronzo, metallo che nell’antichità era considerato più prezioso dell’argento, sono pochissime poiché nei secoli sono state fuse per ricavarne armi e monete. La maggior parte, oggi conservate nei musei, sono state ritrovate in mare (Mediterraneo e Mar Nero), come la ‘Figura virile’, rinvenuta presso Brindisi nel 1992 e la ‘Testa di uomo con la kausia’ (copricapo macedone) nel mar Egeo nel 1997.

Testa di cavallo detta “Medici Riccardi” Seconda metà del IV secolo a.C. bronzo cm 81 x 95 x 40 Firenze, Museo Archeologico Nazionale

Tutto ciò rende particolarmente preziose le opere in bronzo e questa mostra che le ospita, che offre la possibilità di ammirare insieme i due Apollo-Kouroi del Louvre e di Pompei. Le opere esposte – commemorative, decorazioni per importanti abitazioni, simboli funerari – sono contestualizzate ed è spiegato anche il loro processo produttivo e di fusione. La statua del cosiddetto ‘Arringatore’ (della collezione di Cosimo I de’ Medici) e la ‘Base di statua con firma di Lisippo’ (con i fori dove allocare i piedi di una statua bronzea) accolgono il visitatore mentre le altre opere sono suddivise in sei sezioni tematiche: Ritratti del potere (‘Statuetta di Alessandro Magno a cavallo’, ‘Testa-ritratto di un diàdoco’, successore, appellativo riservato ai generali di Alessandro e la ‘Testa di cavallo detta “Medici Riccardi”’, facente parte della collezione di Lorenzo il Magnifico, usata poi come bocca di fontana); Corpi ideali, corpi estremi (la ‘Statuetta di un artigiano’, il cui taccuino alla cintura sembrerebbe indicare piuttosto uno scultore-architetto o potrebbe trattarsi del dio Efesto (zoppo), ed ‘Eros dormiente’, entrambe appartenenti al Metropolitan Museum of Art di New York); Realismo ed espressività (sezione che evidenzia la ricerca dei dettagli naturalistici e patemici nei numerosi ritratti maschili); Repliche e mimèsi (che rivela come nell’antichità era normale realizzare più versioni in bronzo della stessa opera, particolarmente suggestiva: ‘Erma di Dioniso’ del J. Paul Getty Museum di Malibu, scoperta nel 1907 al largo della Tunisia); Divinità (la raffinata ed emozionante ‘Testa di Apollo’ del Museo Archeologico di Salerno, rinvenuta da un pescatore nel 1930 nel Golfo di Salerno) e Stili del passato (lo ‘Spinario’ in marmo del British Museum di Londra, da confrontare con altre opere con lo stesso soggetto). Ad integrazione di questa mostra, al Museo Archeologico Nazionale, sono esposti “Piccoli grandi bronzi. Capolavori greci, etruschi e romani” collezionati in circa tre secoli dalle dinastie medicea e lorenese. Antonella Cecconi, 27 aprile 2015

Ritratto di uomo barbato 150 a.C. circa marmo cm 40,7 x 25 x 31,7 Malibu, J. Paul Getty Museum

Info:

Sede: Firenze, Palazzo Strozzi fino al 21 giugno

Orario: tutti i giorni 10 – 20 – giovedì 10 – 23

ingresso consentito fino a 1 ora prima della chiusura

Biglietto: intero 10 €; ridotto 8,50 €; scuole 4 €.

Informazioni: +39 055 2645155

www.palazzostrozzi.org

USCITA A1 CAIANELLO VIA CERASELLE TUTTI I GIORNI DAL LUNEDI AL SABATO ORARIO CONTINUATO 08:00 20:30 DOMENICA 08.00 13.00
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