VAIRANO – È scattata alle 24 del 15 novembre la validità dell’ordinanza che inserisce la Campania tra le cosiddette zone rosse d’Italia, che diventano nove. I divieti per queste regioni ad alto rischio sono diversi e molto severi, a partire dalla chiusura di negozi d’abbigliamento, bar, ristoranti, fino l’impossibilità di spostarsi da un comune all’altro, salvo situazioni di stretta necessità, salute e lavoro, l’atmosfera, dunque, è simile a quella del mese di marzo.
È quasi impossibile incontrare qualcuno per le strade dei nostri piccoli paesi, già commercialmente segnati dalla prima crisi economica da covid 19, chi darà speranza ai piccoli imprenditori che ancora una volta hanno dovuto abbassare le saracinesche dei loro negozi? È vero che questa volta si tratta di 15 giorni ma i danni economici continuano ad essere enormi. I commercianti chiedono chiarezza sull’arrivo degli aiuti promessi dallo Stato e sui tempi di questa ulteriore chiusura. I titolari di bar e ristoranti, attività per le quali è previsto l’asporto, sono indecisi se aprire o meno, in ogni caso c’è una grande perdita, la possibilità di restare aperti solo per far asportare i prodotti è una sorta di contentino, ma i guadagni parlano chiaro. La preoccupazione più grande resta, tuttavia, il mese di dicembre, se i contagi non scenderanno saremo costretti a vedere questo scenario anche subito prima delle festività Natalizie e sarebbe deleterio. Restano aperti al pubblico, con le dovute precauzioni, ovviamente, parrucchieri e barbieri, chiusi invece, i centri estetici dove il lavoro sembra essere ancor più a contatto diretto con il cliente. Sono consentite passeggiate ma soltanto nei pressi della propria abitazione e le scuole restano chiuse fino al 24 novembre, data in cui potrebbero riaprire solo le materne, i nidi e le prime classi della primaria. Decisioni, queste, che testano ancora una volta la pazienza dei cittadini campani.
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