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Prodotti biologici, successo per il webinar del Buonarroti e Distabif

Prodotti biologici, ha partecipato all’incontro anche l’assessore regionale Nicola Caputo

L’incontro online si è svolto lo scorso 11 marzo

CASERTA – Prodotti biologici, successo del webinar promosso dal Buonarroti in sinergia col Distabif. Sempre lodevoli e innovative le iniziative dell’ITS Michelangelo Buonarroti di Caserta che, nell’ambito di innumerevoli attività instaurate con l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, ha organizzato, insieme al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Biologiche e Farmaceutiche (DiSTABiF), un seminario online dal titolo “Recupero e valorizzazione dei prodotti tipici campani, le leguminose in regime di agricoltura biologica” che si è tenuto nella mattinata di giovedì 11 Marzo 2021 dalle 10.00 alle 13.30.

L’incontro, fortemente voluto dalla vivace Dirigente dell’Istituto Tecnico Statale “Buonarroti” dott.ssa Vittoria De Lucia, ha visto relatori di grande prestigio: il dott. Nicola Caputo, Assessore per la Regione Campania all’Agricoltura, la prof.ssa Lucia Monaco, delegato del Rettore per la Terza Missione e Promozione del territorio dell’Università degli Studi “L. Vanvitelli”, il prof. Antonio Fiorentino, Direttore DiSTABiF dell’Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli” rappresentato dalla prof.ssa Assunta Esposito, le prof.sse Giovanna Battipaglia, Petronia Carillo, Pasqualina Woodrow del DiSTABiF e del Corso di Laurea in Scienze Agrarie e Forestali partito quest’anno come nuova offerta formativa del Dipartimento,  e il dott. Nicola De Lucia, in qualità di Presidente Asso Artigiani ed Imprenditori Agricoli di Caserta. L’incontro è stato moderato dalla prof.ssa Sabrina Palmieri, docente dello staff della Ds.

I docenti referenti per l’organizzazione sono stati la prof.ssa Sabrina Palmieri insieme al prof. Angelo De Crescenzo, quest’ultimo docente delle classi IV e V Agrario, destinatarie dell’evento e titolare dell’insegnamento di Produzione Vegetale. Hanno infine partecipato, oltre alla preside dott.ssa Vittoria De Lucia, anche diversi docenti dell’Istituto dell’indirizzo Agrario, sia del corso diurno che di quello serale.

Dopo i saluti istituzionali della Dirigente, l’Assessore Caputo ha sottolineato quanto sia necessario mettere in rete gli Istituti Agrari della Campania e quanto sia importante indirizzare le nuove leve verso un’attività sempre più professionalizzante e tecnologizzata. Ha evidenziato la particolare unicità del nostro territorio e della nostra biodiversità, che non sempre riusciamo a far emergere a livello nazionale.

È stato poi posto l’accento sull’Agricoltura 4.0, sul Piano di Sviluppo Rurale (PSR), sugli alimenti funzionali, sulla sostenibilità ambientale e anche sull’importanza della Dieta Mediterranea (per la qual cosa l’istituto è partner dell’Unesco) focalizzando l’attenzione anche su tutti quei prodotti che vanno a soddisfare le particolari esigenze dei consumatori, che oggi sono sempre più spesso soggetti a intolleranze come al glutine, al nichel, ai minerali, etc.

L’assessore ha sintetizzato il suo intervento con una frase “il futuro è già presenteper dire che dobbiamo accompagnare gli studenti di oggi a diventare ottimi imprenditori, sviluppare attività autonome e tradizionali di qualità, dare la visione giusta per poter affrontare il mercato del futuro, sfruttando la bellezza della nostra terra. Per far questo, è possibile ricorrere anche alla Banca della Terra, destinata a coloro che non hanno acceso alla terra ed al credito.

Il webinar promosso dal Buonarroti in collaborazione col DiSTABif

La prof.ssa Monaco, in linea con l’Assessorato, ha evidenziatoquanto la vocazione agricola del nostro territorio sia un proiettore per la Green economy – Rete territoriale per la “transazione verde” e per lo sviluppo sostenibile delle imprese verdi. La professoressa, inoltre, rivestendo anche il ruolo di Assessore alla cultura per il Comune di Caserta, ha sottolineato una nuova azione del Comune in tale ambito e nello specifico ha spiegato che con il progetto SIBATER, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) condurrà un censimento sulle terre incolte e abbandonate del casertano per incentivare e orientare i giovani verso l’agricoltura.

Per questo ritiene di fondamentale importanza le sinergie tra Enti pubblici, Università e Scuola per poter raggiungere dei buoni risultati. La prof.ssa Esposito (delegata dal Direttore del Dipartimento Prof. Antonio Fiorentino) ha sottolineato come nella nostra regione il vino e l’olio rivestano un ruolo fondamentale, essendo delle eccellenze con caratteristiche uniche ed esclusive; per questo occorre partecipare ai tavoli tecnici regionali per l’implementazione e valorizzazione di prodotti ed effettuare specifici studi e ricerche oltre che a valorizzare tali culture.

Occorre, quindi, fare rete tra i maggiori attori istituzionali e dare l’opportunità ai giovani di formarsi sia con azioni di orientamento che con il coinvolgimento in percorsi di conoscenza del nostro territorio e di nuove sperimentazioni. In questa cornice si inserisce il Dipartimento DiSTABiF con il nuovissimo corso di laurea in Scienze Agrarie e Forestali.

Prima di entrare nel vivo dei lavori, la prof.ssa Palmieri ha ricordato quanto l’agricoltura biologica in Italia goda di ottima salute, come dimostrato dai dati dell’ultimo rapporto ISMEA 2020. La superficie italiana investita in biologico infatti è di circa 2.000.000 di ettari, di cui circa 48.000 ettari sono destinati a colture proteiche e alle leguminose e di questi circa 1800 ettari sono destinati alla cultura dei fagioli. Anche sul fronte dei consumi, i cibi bio in Italia sono triplicati negli ultimi 10 anni e tale andamento è stato favorito anche dal periodo pandemico che ha spinto ulteriormente tali consumi, data la maggiore attenzione del consumatore, oggi sempre più consapevole dello stretto rapporto esistente tra Ambiente, Alimentazione e Benessere.

Agricoltura, futuro, ecologia alcuni dei temi trattati

La prof.ssa Battipaglia ha focalizzato il suo intervento sull’agricoltura biologica sottolineando le nuove sfide in agricoltura come ad esempio l’Agricoltura 4.0 e quanto in tali sfide sia fondamentale il ruolo dei giovani, la cosiddetta Next Generation. Produrre alimenti sani riducendo l’impatto sull’ambiente diventa uno degli obiettivi prioritari, in particolare, la PAC con i suoi obiettivi per un nuovo modo di fare agricoltura; i piani strategici 2021-27 per produrre alimenti di qualità tutelando l’ambiente e ancora con la Great Deal, con cui si definiscono concrete azioni in materia di cambiamenti climatici, raggiungendo la neutralità climatica attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili, risultano essere ambiziosi obiettivi da raggiungere che necessitano inevitabilmente di un’elevata competenza del settore. Non è da trascurare, poi, che il 55% delle risorse previste dai progetti di strategia rurale va ai giovani agricoltori.

La prof.ssa Carillo ha incentrato il proprio intervento sulle leguminose soffermandosi in particolar modo sulla coltivazione della lenticchia che risulta essere una pianta adatta anche alle zone cosiddette marginali, come quelle montuose del Centro Italia, dove risulta essere una delle principali risorse economiche. La lenticchia inoltre è utile anche per la pratica della rotazione (o di avvicendamento) colturale biennale con quelle cerealicole, come ad esempio il frumento duro di Altamura.    

La prof.ssa Woodrow ha presentato la proposta progettuale del Dipartimento DiSTABiF dal titolo “Caratterizzazione Bio-Morfologica e Agronomica per la valorizzazione di cultivar di Fagioli autoctoni campani”nell’ambito del bando MIPAAF sull’agricoltura biologica. Tale bando vede coinvolti il Dipartimento DiSTABiF come capofila, due aziende agricole e lo stesso ITS Buonarroti. In tale ambito, per gli allievi dell’indirizzo agrario saranno previsti sia stage aziendali che borse di studio per un valore complessivo di 10.000 euro, il tutto al solo fine di migliorare e ampliare la conoscenza di nuovi protocolli identificativi.

Infine il dott. De Lucia ha messo in evidenza i punti di forza e di debolezza del settore agricolo campano.

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