• Ven. Mar 29th, 2024

Reggia di Caserta, la statua del filosofo è tornata nel Bosco vecchio

La statua del filosofo è tornata nel Bosco vecchio della Reggia di Caserta

La statua del filosofo del Bosco vecchio è tornata al suo posto. Nell’ambito di nuovi interventi di restauro appena iniziati nel Parco Reale, con fondi ordinari del Museo, è stato effettuato il riposizionamento in sede originaria della scultura a tuttotondo. 

Il busto, che pesa più di 200 kg, è in marmo di Carrara. Era posto su una base di granito nel Bosco vecchio del Parco Reale. Dopo il distacco dal suo piedistallo, avvenuto a causa della caduta di un albero abbattuto da violenti eventi atmosferici, era stato trasportato nei laboratori di restauro del Museo. Già in cattivo stato di conservazione negli anni ’90, come testimonia la documentazione fotografica dell’epoca, sfregiata anche da atti vandalici, la scultura è stata sottoposto ad un accurato intervento. Erano presenti depositi incoerenti, macchie localizzate e piccole concrezioni, lacune e frammenti mancanti, come quello del naso. Vi erano anche dei graffiti in corrispondenza della bocca e degli occhi, realizzati con pastelli colorati a matita. In alcune zone sono state riscontrate delle piccole macchie, ormai irreversibili, di ossidi di ferro. Anche il perno principale (che manteneva il mezzo busto alla base in granito) ha fatto migrare in superficie ossidi di ferro, visibili lungo una microlesione che interessa diagonalmente il busto. La zona inferiore, quella che si trovava a diretto contatto con la base in granito, presentava uno spesso strato cementizio, così come il foro d’alloggiamento del perno risultava in parte occluso. Il naso, da fonti di archivio, risultava già danneggiato nel 1870. 

Dopo una prima documentazione fotografica, si è proceduto ad una spolveratura mediante pennelli per rimuovere i depositi sulla superficie. Si è scelto di effettuare una pulitura chimica calibrata e localizzata per uniformare la superficie marmorea. Le concrezioni sono state, dapprima, ammorbidite con acqua e alcol e, poi, rimosse meccanicamente con bisturi, mentre la pulitura è stata eseguita a “toppacciolo” mediante una soluzione chimica, poi accuratamente risciacquata. Sulle zone con macchie più tenaci e di difficile rimozione (sulla fronte, sul capo e sul retro) sono stati effettuati impacchi localizzati con cotone idrofilo e carbonato d’ammonio. Al di sotto di queste macchie il marmo presentava una superficie lievemente abrasa, di conseguenza è stato eseguito un consolidamento superficiale, preferendo un prodotto che avesse anche funzione protettiva dai microorganismi esterni. La stuccatura grigia del naso è stata rimossa, in quanto cromaticamente inidonea, e sostituita con una stuccatura a base di calce idraulica e polvere di marmo bianco di Carrara. La base del mezzo busto – ricoperta da un copioso strato di cemento – è stata pulita meccanicamente mediante l’uso di scalpellini e martello, microtrapano e spazzole a setole rigide. Anche il foro d’alloggiamento per il perno di sostegno presentava cemento al suo interno, oggi rimosso. L’ultima fase di intervento ha riguardato la ricollocazione sulla base in granito. È stato dapprima asportato tutto il cemento che invadeva la zona cava del perno precedente al fine di arrivare alla profondità desiderata per la collocazione di un nuovo tubo di sostegno in acciaio inossidabile, che preservasse quello originario in ferro. Infine l’opera è stata imbracata e trasportata nel Bosco vecchio, dove si è proceduto alla sua ricollocazione con l’ausilio di un paranco, e bloccata alla base in granito mediante il nuovo perno. L’intervento rientra nei Lavori di Restauro della Fontana di Diana e Atteone e della Scala del Ramaglietto eseguiti da I.CO.RES s.r.l.. 

La scultura sul fianco sinistro riporta la scritta ”ULPI ROMA, 1803″. Molti studiosi la attribuiscono ad Andrea Violani, anche perché nel registro dei pagamenti dell’archivio storico risultano spese del 1767 per dieci teste eseguite dallo scultore, tra cui questo ritratto di filosofo. Tuttavia l’iscrizione corrisponde all’anno in cui Violani si reca a Roma per dirigere la scuola di perfezionamento dei giovani licenziati dall’Accademia Napoletana del disegno. E’ lecito supporre dunque, che l’opera sia stata eseguita da un suo allievo. 

La statua del filosofo attende adesso i visitatori nel Bosco vecchio all’ombra dell’ippocastano a fiore rosso donato lo scorso anno dall’associazione Amici della Reggia di Caserta con l’auspicio di una attenzione e cura puntuale da parte di tutti.

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