• Gio. Mar 28th, 2024

Roccamonfina. Castanicoltura: potrebbe essere l'anno della svolta. Ma occhio ai nuovi "nemici"

Si è svolto ieri sera presso il Palace Hotel in piazza Nicola Amore a Roccamonfina, un convegno sullo stato della castanicoltura nel territorio.

Il meeting è stata l’occasione per fare il punto della situazione in merito alla lotta biologica al cinipide galligeno e circa le nuove sfide che interesseranno la filiera produttiva.

L’incontro, promosso dall’Associazione “Verde Collina” con il patrocinio dell’Ente Comune di Roccamonfina e della Regione Campania, in collaborazione con il GAL – Consorzio Alto Casertano, l’Ente Parco Regionale “Roccamonfina – Foce del Garigliano” e la Comunità Montana “Monte Santa Croce”,

ha visto gli interventi di Franco Di Pippo, Presidente dell’Associazione castanicoltori “Verde Collina”, del sindaco di Roccamonfina Carlo Montefusco, di Pietro Andrea Cappella, coordinatore del GAL – Alto casertano, di Luigi Maria Verrengia, Presidente dell’Ente Parco, di Alberico Di Salvo, Presidente della Comunità Montana “Monte Santa Croce” e sindaco di Conca della Campania, del Dott. Emilio Guerrieri, responsabile scientifico del progetto “Probiace IPSP” del CNR-Tecniapre,

della Dott.ssa Michelina Ruocco, ricercatrice dell’IPSP – CNR, del Prof. Antonio De Cristofaro della Unimol – Università del Molise, della Prof.ssa Angelina Nunziata, ricercatrice CREA di Caserta, di Renzo Panzzacchi dell’Associazione dei consorzi castanicoltori dell’Emilia Romagna, di Franco Alfieri, Capo Segreteria del Presidente della Regione Campania, e dell’On. Gennaro Oliviero, Consigliere regionale e Presidente della Commissione ambiente, energia e protezione civile della Regione Campania.

Ha moderato il giornalista Italo Santangelo. Tanti gli spunti di riflessione forniti dagli illustri interventi. Di particolare interesse per i produttori sono state le relazioni in merito allo stato dell’arte della lotta biologica al Cinipide Galligeno, la vespa cinese che ormai da dieci anni attacca i castagni provocando il crollo della produzione. In dieci anni sono andati in fumo milioni di euro a causa del mancato raccolto e delle ripercussioni sulla filiera e sull’indotto. Quest’anno infatti l’insetto antagonista Torymus Sinensis potrebbe infliggere un colpo decisivo al Cinipide Galligeno.

I numerosi lanci delle coppie di antagonisti effettuati in questi anni dalla “Verde Collina” in collaborazione con gli enti locali e su coordinamento della Regione Campania, hanno portato ad un deciso incremento della sua popolazione in tutto l’areale vulcanico. Ciò fa ben sperare gli esperti ed i castanicoltori che dopo dieci anni di infestazione da parte del Cinipide, attendono una netta ripresa del raccolto con un abbattimento considerevole della “vespa killer” la cui popolazione dovrà essere ridotta al lumicino grazie all’azione dell’insetto antagonista naturale. I dati forniti dall’associazione “Verde Collina” fanno ben sperare i castanicoltori locali che vogliono lasciarsi alle spalle l'”annus horribilis 2018″ che ha visto un crollo della produzione che ha sfiorato il 100%.

Tra i temi trattati dunque hanno avuto grande risalto quelli legati alle buone pratiche agricole da attuare nei castagneti per la riuscita della lotta biologica , con un vademecum per i castanicoltori affinché diano luogo ad azioni virtuose nei propri fondi in modo da garantire l’efficacia dell’azione dell’insetto antagonista. Si è parlato anche della gestione delle risorse idriche nei castagneti, dei prodotti fitosanitari riconosciuti dalla Regione Campania ed utilizzabili per le coltivazioni biologiche e compatibili con la lotta biologica intrapresa.

Ma dietro l’angolo si nascondo nuovi pericoli e “nemici”. I castagni infatti soffrono non solo a causa del Cinipide ma anche per colpa di altri parassiti quali Cidia e Balanino contro i quali bisogna attuare una serie di precauzioni ed utilizzare, quando necessario, prodotti fitosanitari idonei. Tra i pericoli maggiori per la produzione castanicola ha iniziato ad avere purtroppo grande rilievo il problema del “marciume” della castagna provocato da alcuni funghi aggressivi che appunto danneggiano i frutti.
Lo Gnomoniopsis Sp è il principale nemico contro il quale i produttori dovranno combattere nei prossimi anni. Ad influenzare la diffusione dei funghi anche i notevoli e repentini cambiamenti climatici che mettono ulteriormente in sofferenza i castagneti così come il resto delle produzioni agricole. Il dibattito sui cambiamenti climatici è ormai la principale questione che tiene banco a livello internazionale e sulla quale i governi dei paesi del Mondo devono iniziare a dare risposte concrete.

Si è discusso anche della necessità di dare luogo ad una vera filiera economica strutturata per la castanicoltura locale, filiera tutt’oggi completamente assente nel territorio. Altro tema che ha catturato l’attenzione dei castanicoltori e degli imprenditori locali è stato quello dei bandi del PSR – Campania 2014/2020. Il tema delle risorse comunitarie per il settore dell’agricoltura è infatti fondamentale per un concreto rilancio del comparto. Sin qui le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea tramite la Regione Campania, o sono state utilizzate male o non sono state utilizzate affatto. Milioni di euro inutilizzati e che potrebbero rappresentare un punto di svolta per la castanicoltura locale e per le economie dei territori interessati. E’ necessaria dunque una netta inversione di tendenza

in tal senso, garantendo l’accesso al maggior numero possibile di aziende alle risorse messe in campo attraverso le misure del PSR- Piano di Sviluppo Regionale. Molte piccole aziende o piccoli produttori locali infatti non hanno le carte in regola per poter partecipare a tali bandi o usufruire di incentivi ed indennizzi promossi dagli enti locali e regionali. Una carenza strutturale della filiera che ha origini antiche e che è figlia sia di una mentalità retrograda che presta il fianco all’illegalità che di una mala gestione del fenomeno da parte della politica nei decenni scorsi.

All’incontro hanno preso parte anche i rappresentanti di alcune associazioni di categoria quali CIA, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, e di associazioni di produttori.

Alcune buone pratiche da attuare nei castagneti

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Di Thomas Scalera

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