• Ven. Apr 19th, 2024

Roccamonfina. Segretaria aggredita, la denuncia al Comune

La Segretaria comunale sarebbe stata vittima di un’aggressione in Municipio

Segretaria aggredita, immediata la denuncia dell’accaduto

ROCCAMONFINA – Segretaria aggredita, la denuncia di quanto accaduto nei confronti dell’amministrazione comunale. La Segretaria dell’Ente Comune di Roccamonfina Valentina Santini (ruolo che la stessa ricopre anche presso il Comune di Casapesenna) nei giorni scorsi sarebbe stata vittima di un’aggressione verbale e fisica presso il Municipio roccano mentre era intenta a svolgere il proprio ruolo.

Dopo le prime informazioni riportate dalla stampa sull’accaduto, è stata resa nota oggi la nota con la quale la Dott.ssa Santini ha denunciato quanto accaduto in Municipio alla presenza del sindaco Carlo Montefusco e di alcuni assessori comunali. La Santini subito dopo l’aggressione ha proceduto alla denuncia alle Forze dell’Ordine di quanto fosse successo. In una nota protocollata ed indirizzata all’Ente e all’amministrazione comunale di Roccamonfina la Santini spiega la gravità di quanto è avvenuto evidenziando anche il comportamento che l’esecutivo roccano sta adottando in merito alla vicenda.

Tra le contestazioni avanzate dalla Dott.ssa Santini anche l’adozione di atti illegittimi da parte dell’amministrazione e la convocazione di un consiglio comunale per lunedì prossimo, 21 dicembre, nel quale l’amministrazione comunale roccana procederà allo scioglimento della convenzione di Segreteria fra i Comuni di Casapesenna e Roccamonfina per i quali la stessa presta servizio.

Ecco di seguito la nota integrale diffusa dalla Dott.ssa Valentina Santini: “Al Sindaco, Alle assessori, Agli assessori, Ai consiglieri, Al Nucleo di [email protected]. Con la presente, la scrivente, segretario, titolare della sede convenzionata Casapesenna/Roccamonfina, comunica quanto segue: nella giornata di ieri la scrivente subiva una violenta aggressione verbale da parte del dipendente del Comune di Minturno, in servizio in convenzione ex. Art. 557 della quale il sindaco, il Consigliere Buco, l’assessore De Filippo, in parte il consigliere Beniamino, ed i dipendenti sono stati testimoni – scrive la Segretaria comunale Dott.ssa Valentina Santini -. Lo scopo della presente missiva e quello di rendere edotto tutto il consiglio, ed in special modo, le donne, consiglieri ed assessori del grave accaduto. A seguito di una nota a mia firma nella quale rappresentavo le criticità degli uffici, la disorganizzazione, l’atteggiamento di taluni dipendenti, ed in special modo, il comportamento del responsabile dell’ufficio tecnico, il quale, nonostante sia in convenzione per sole 12 ore settimanali, assume la titolarità di tre aree: Tecnica (comprensiva dei lavori pubblici, dell’urbanistica, della gestione dell’ambiente), amministrativa, e dell’area di vigilanza- condizione non solo anomala, ma sostanzialmente illegittima e confliggente con le disposizioni in materia di anticorruzione, già segnalata all’ANAC, veniva invitata dal Sindaco a partecipare ad una riunione col personale, il quale , a dire del sindaco, aveva intenzione di scusarsi con me per gli atteggiamenti.

A dire del sindaco, le intenzioni palesate dai dipendenti sarebbero state quelle di manifestare al segretario uno spirito di collaborazione ed un rinnovato impegno nel lavoro. Una volta giunta in aula consiliare, invece, mi rendevo conto che il reale intento era quello di sottopormi alle aggressioni di un dipendente il quale, in precedenza aveva depositato a protocollo una lettera dal contenuto diffamatorio, dal quale si evince la totale insofferenza del dipendente all’autorità, sia essa il Sindaco o il segretario, per il rispetto dei ruoli, la propria determinazione nel considerarsi legibus solutus. Tale missiva non mi veniva mai consegnata ne dal Sindaco, ne da alcun consigliere. Al contrario, il sindaco, traendomi in inganno sulla reale finalità dell’incontro, che, ribadisco, mi veniva presentato come una richiesta di scuse dei dipendenti, mi esponeva ad un vero e proprio je accuse messo in atto dal predetto soggetto. Evidenzio che,mentre io, il sindaco, il consigliere Buco e il consigliere Martino sedevano nei banchi dei consiglieri, tutti i dipendenti sedevano tra il pubblico del Consiglio. L’unico che prendeva posto nei banchi dei consiglieri era il geologo Sarao: tale circostanza assume, in questo contesto, un chiaro valore simbolico del ruolo e del potere che tale soggetto ha nell’ente. Difatti, dopo aver esordito invitando ciascuno-amministratori, dipendenti, posizioni organizzative, al ripristino del rispetto dei ruoli, venivo volgarmente interrotta dal suddetto soggetto il quale proferiva la seguente frase:” ma quali ruoli? Quali sarebbero sti ruoli?”.

Ciò che ha fatto scattare iI soggetto e stato il chiaro invito al rispetto dei ruoli rivolto indistintamente a tutti; do a riprova che, come già ampiamente manifestato in altre circostanze, alcune menzionate anche nella mia nota precedente, il soggetto oppone un radicato rifiuto a rispettare sia I’amministrazione, sia il ruolo e le funzioni del segretario comunale, del quale disconosce il ruolo e le funzioni, vantandosi, in diverse occasioni, di avere sempre litigato con i segretari, che sono, a suo dire figure inutili che guadagnano per non far nulla. Di fronte a tali affermazioni, lo invitavo a non alzare Ia voce con me, il soggetto replicava con le seguenti parole: ‘io alzo la voce quanto cazzo mi pare’. II Sindaco, da cui mi sarei aspettata un fermo intervento, come uomo, come professionista e come primo cittadino, non proferiva parola, pertanto, mi sono alzata e sono andata via dicendo al soggetto che era un maleducato e che non gli avrei consentito di urlarmi contro e di offendermi davanti ai dipendenti ed agli amministratori presenti. Tornata nel mio ufficio, mi raggiungeva il sindaco che timidamente cercata di articolare qualche frase. In realtà, la sua unica premura era quella di farmi tornare in aula, per sottopormi alle accuse del soggetto, ma mai alto scopo di pretendere delle scuse da parte del soggetto, cosa che mi sarei aspettata anche allo scopo di porre rimedio alla magra figura fatta per non essere intervenuto a mia difesa poco prima.

Mai, in nessun momento, il sindaco ha manifestato la volontà di redarguire il soggetto o quantomeno di manifestare pubblicamente biasimo, riprovazione per quanto accaduto. Successivamente, sopraggiungeva I’assessore De Filippo, al quale raccontavo l’accaduto. Mentre parlavo con lui, alla presenza del Sindaco, il soggetto, senza bussare, spalancando la porta del mio ufficio, entrava ed iniziava ad inveire alla presenza del sindaco e dell’assessore De Filippo, dicendo che sono una ignorante, che ‘faccio firmare al sindaco atti illegittimi’, che non capisco nulla che in ‘questo comune lavorano tutti, tranne il segretario’. Questa ultima affermazione fa capire quanto il soggetto si ponga in una condizione, mentale prima di tutto, di superiorità: e lui, dipendente di altro ente, in convenzione a 12 ore, che valuta le competenze, Ia preparazione, la qualità del lavoro dei dipendenti tutti e del segretario, in un moto solipsistico pericoloso ed aggressivo. A quel punto, gli replicavo che io sono il segretario, con abilitazione alla fascia b debitamente conseguita, precisazione resasi necessaria dal momento che anche questo veniva contestato da chi, geologo, se soffre la condizione di funzionario di fascia d, può tentare di superare il concorso per l’abilitazione a segretario comunale, ponendosi in una posizione apicale nell’ente, che tanto brama. Aggiungevo che, gli piacesse o meno, I’unico dirigente in quell’ente sono io, che ricopro anche il ruolo di RPTC e di responsabile UDP ,oltre ad essere titolare del potere/dovere di controllo sugli atti, con specifico riferimento a quelli relativi alle procedure di appalto, ed in generale di gara, che tanto interessano (‘ufficio tecnico, e che, pertanto, in ragione del ruolo e delle funzioni che il TUEL mi attribuisce, sono io a coordinare gli uffici, ad impartire direttive ai funzionari titolari di p.o., a valutare il lavoro degli stessi, e non il contrario, con buona pace del suo ego ferito.

II soggetto replicava con frasi ‘ma quando mai, tu non comandi nessuno, chi cazzo sei… io ho due lauree’. Più volte, lo invitavo ad uscire dal mio ufficio e lui mi replicava ‘perché la stanza è Ia tua? Faccio ciò che voglio’. Ho replicato che se il suo problema era, oltre alla insofferenza per Ia propria condizione di posizione organizzativa e non di segretario o di sindaco, anche quello di dover soffrire il fatto di ricevere disposizioni da una donna, molto più giovane, avrebbe dovuto risolvere Ia non accettazione di quelle che percepisce come violazione alla propria identità di maschio in altre sedi. Punto nel vivo, mi diceva che non ero nessuno e che ‘me l’avrebbe fatta vedere’. A quel punto, gli domandavo ‘Perche altrimenti, cosa fa, mi mette le mani addosso?’.In quel preciso istante, il soggetto, percependo come una sfida le mie parole, faceva un gesto come per lanciarsi su di me. Solo I’intervento tempestivo dell’assessore De Filippo scongiurava il peggio. Se non fosse intervenuto quest’ultimo, il soggetto sarebbe sicuramente arrivato allo scontro fisico. Quanto avvenuto nel mio ufficio, si svolgeva alla presenza del Sindaco e dell’assessore De Filippo. Mentre il primo perseverava in un comportamento ignavo, l’assessore aveva un ruolo fattivo nella vicenda. Successivamente, chiedevo al Sindaco, alla presenza di tutti i componenti della giunta, del consigliere Buco di prendere una posizione formale di biasimo di condanna.

Gli ho contestato l’ignavia: sono stata offesa ed aggredita come donna e come professionista ed, in una giornata lunga quasi otto ore, MAI il sindaco ha preso una posizione. Al contrario, il sindaco continuava a relazionarsi cordialmente al soggetto, premiandolo, a fine giornata, col decreto di attribuzioni di posizione organizzativa, giusto premio per avermi aggredito. II sindaco non ha neppure dimostrato il buon senso di imporsi col soggetto pretendendo che mi facesse delle scuse: un uomo degno di tale appellativo, prima che un primo cittadino, avrebbe preteso delle scuse. Non solo: II sindaco ha chiaramente affermato di non avere alcuna intenzione di intervenire in alcun modo, di prendere una posizione. In presenza degli amministratori citati, ha affermato che a lui il soggetto “serve”, in ragione dei molteplici adempimenti di fine anno ed, in ragione della esiguità del numero di dipendenti, è costretto a tenersi i suoi eccessi. Faccio notare che dire di un individuo ‘mi serve’ esprime una concezione utilitaristica del prossimo: se quel soggetto ‘serve’ al sindaco, allora, nella stessa logica, b naturale che Ia mia dignità e di segretario, nonché Ia sua di sindaco che mi ha individuato, sono beni assolutamente sacrificabili, in ragione dell’utile, in un machiavellico ‘fine che giustifica i mezzi’.

Mentre io digiuna, tremante, non per paura, ma per la tensione, gli chiedevo di prendere posizione, il sindaco aveva come unica premura farsi i video ed i selfies per pubblicizzare le iniziative sociali per l’emergenza Covid: io parlavo, rossa, schiumante, e lui cercava di coinvolgere l’assessore Pacitto a fare video, a dimostrazione del fatto che ciò che ha a cuore e l’esibizione di se, la spettacolarizzazione delle ordinarie attività degli uffici (quell’atto reca la mia firma), in un perenne spot da campagna elettorale in cui la forma e l’apparenza sono più importanti della dignità violata di una donna. A conferma del fatto che il sindaco abbia appoggiato pienamente la condotta del soggetto, vi e il fatto che la sera stessa della mia aggressione ha ‘premiato’ il dipendente con il conferimento di un decreto di posizione organizzativa. Res ipsa loquitur: i fatti parlano da se. Ad Ooggi, a distanza di 48 ore, l’amministrazione ed il sindaco non hanno espresso alcuna censura nota di biasimo nei confronti dell’aggressione: non ho ricevuto una nota di scuse, non una presa di stanza, nè tanto meno un atto formale col quale il sindaco e l’amministrazione condannassero questo vile gesto. Neppure le donne, che dovrebbero, anche solo per appartenenza di genere, hanno manifestato dissociazione e solidarietà rispetto a tale gesto.Inoltre, stamattina, a mia insaputa veniva pubblicato sul sito un avviso di convocazione di Consiglio Comunale per lunedì, giorno in cui svolgo la mia attività lavorativa nel Comune di Casapesenna, mettendo all’ordine del giorno lo scioglimento della Convenzione di segreteria. Tale atto veniva pubblicato in mia assenza ed a mia insaputa, nonostante io sia il Responsabile della pubblicazione. ln sostanza, qualcuno pubblica a mio nome atti sul sito. Tale circostanza, già accaduta, sarà denunciata, costituendo atto illegittimo ed illegale.

Chiedere che sia accertato chi, con proprio account , abbia pubblicato sul sito (‘avviso di Consiglio, senza alcuna autorizzazione da parte mia, che sono il responsabile per Ia pubblicazione, cosa verificabile dall’autorità di P.G. Faccio presente agli amministratori tutti che quell’avviso di Consiglio a un atto illegittimo ed illegale: laddove i consiglieri decidessero ugualmente di dar corso alle seduta, se ne assumeranno le conseguenze. Tutto quanto esposto, fa comprendere che il sindaco spinge I’amministrazione ad adottare una chiara dichiarata presa di posizione complice a favore dell’aggressore, a mio danno. Oltretutto, la volontà del Sindaco di recedere dalla convenzione costituisce una dichiarata presa di posizione a favore dell’aggressore ed a danno di una donna, prima che di un Segretario, che è stata aggredita. Un consiglio che votasse tale proposta si dimostrerebbe complice di tale volontà. Suppongo a che questa convocazione sia frutto di una scelta personale del sindaco e che una buona parte degli amministratori Ia ignorino, dal momento che lo stesso capogruppo di maggioranza non ne era a conoscenza e perchè fondamentalmente, continuo a sperare che vi siano persone per bene. Ricordo che il sindaco è Responsabile per la sicurezza dei lavoratori: deve garantire l’integrità psicofisica sui luoghi di lavoro e la sussistenza delle condizioni che consentano Ia serenità nello svolgimento della attività lavorativa.

Pertanto, qualora dovessi subire, per effetto delle aggressioni, dello stress , conseguenze alla mia salute, ne riterrei responsabile il Sindaco. Qualora, per effetto della complicità dell’amministrazione a condotte aggressive verso Ia mia persona, dovessero ripetersi episodi simili, od addirittura, già gravi, riterrei questa amministrazione responsabile di quanto accaduto. La presente nota viene inviata via pec in quanto sono presenti in servizio: Mongivi, Maestri, Brosco, Cunto. Sono in malattia: Cacciapuoti, Santantonio. Sono in ferie: Zarrillo, Di Petrillo, Simeone. Sono assenti, perchè in base alla convenzione, devono essere in presenza solo martedì e venerdì pomeriggio: Sarao e Giancarmine. Non risponde al vero, ancora una volta, quanto asserito dal sindaco, cioè che i dipendenti avrebbero disertato il Comune. IL SEGRETARIO AVV.VALENTINA SANTINI”.

USCITA A1 CAIANELLO VIA CERASELLE TUTTI I GIORNI DAL LUNEDI AL SABATO ORARIO CONTINUATO 08:00 20:30 DOMENICA 08.00 13.00
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Di Vincenzo Mario

Giornalista Pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania. Vicedirettore e Redattore di V-news.it. In oltre 15 anni di professione vanta numerose collaborazioni con i principali quotidiani cartacei e online di Terra di Lavoro ed esperienze in emittenti televisive e radiofoniche. Tra le principali esperienze e collaborazioni spiccano: giornalista e fotoreporter per “Il Giornale di Caserta” e inviato per “TRM – TeleradioMatese” - Gruppo “Lunaset”, corrispondente e Redattore per la "Nuova Gazzetta di Caserta", giornalista per il mensile “Fresco di Stampa”, giornalista radiofonico e speaker, curatore del Notiziario campano per RCS – Radio Circuito Solare,

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