• Gio. Mar 28th, 2024

Rocchetta e Croce. Appiccarono tre incendi boschivi sul Monte Maggiore: nei guai due giovani

Gli incendi sono stati tutti appiccati nel comune di Rocchetta e Croce

Tutti i dettagli e le attività investigative

ROCCHETTA E CROCE. Questa mattina i Carabinieri Forestali di Calvi Risorta, insieme a quelli di Formicola e di San Gregorio Matese, hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare (più precisamente l’obbligo di presentazione tutti i giorni alla polizia giudiziaria) emessa, su richiesta della Procura della Repubblica, dal GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di: A.D.B. (25 anni) e C.D.S. (20).

I fatti

I due giovani sono gravemente indiziati di avere, in concorso tra loro, appiccato tre incendi boschivi di natura dolosa, sul versante est del Monte Maggiore, tutti verificatisi nel comune di Rocchetta e Croce, con l’aggravante per aver danneggiato un bene protetto e cagionato un danno grave, esteso e persistente all’ambiente.

Il primo dei tre incendi boschivi, risalente al 16 luglio 2018, è stato innescato in località “Fionlolaturo”, nota anche come “Rena Bianca” ed ha interessato una superficie di circa 500 mq ricoperta da un soprassuolo di specie quercine e di conifere ricadente in zona sottoposta al vincolo idrogeologico, vincolo paesaggistico ed al vincolo legato all’appartenenza alla rete Natura 2000 quale area SIC.

Il secondo evento, risalente al 13 agosto 2018, è stato appiccato in località “Monte Vetrine” ed ha interessato una superficie di circa 4000 mq di un bosco ceduo di essenze quercine ricadente in zona sottoposta al vincolo idrogeologico, vincolo paesaggistico ed al vincolo legato all’appartenenza alla rete Natura 2000 quale area SIC.

Il terzo incendio boschivo, il più recente, è stato invece appiccato 1’11 giugno 2019, in località “Fontana Loreta” nelle vicinanze della SP 194, interessando circa 5000 mq di un bosco ceduo di essenze quercine ricadente in zona sottoposta al vincolo idrogeologico, vincolo paesaggistico ed al vincolo legato all’appartenenza alla rete Natura 2000 quale area SIC.

Le indagini

Le attività investigative, svolte dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Calvi Risorta, coordinate dalla Procura, avevano già avuto inizio l’anno scorso quando si era notata la presenza sospetta di un ragazzo e di una ragazza che si aggiravano, nei luoghi interessati dall’incendio boschivo del 16 luglio 2018, a bordo di una Fiat Grande Punto.

Infatti, con l’aiuto di una telecamera di videosorveglianza presente nella zona interessata dall’incendio, si notavano tre passaggi lenti dell’autovettura con a bordo la coppia di ragazzi.

Risultava, inoltre, fondamentale l’apporto di un testimone che era presente in zona e che carpiva una frase che si scambiavano i due ragazzi sull’azione delittuosa appena compiuta: ovvero il ragazzo chiedeva conferma alla ragazza se l’incendio si fosse appiccato.

Gli elementi indiziari raccolti dalla polizia giudiziaria ìnducevano la Procura a disporre il monitoraggio degli spostamenti della Fiat Grande Punto guidata da A.D.B.

Tale attività tecnica permetteva di abbinare la concomitante presenza dell’auto in occasione dell’innesco dei successivi altri due incendi boschivi (il 13/08/2018 ed il 11/06/2019) nel comune di Rocchetta e Croce, nonché veniva accertata la presenza contemporanea di entrambi i ragazzi a bordo della Fiat Grande Punto attraverso la visione di una telecamera di sorveglianza presente nella zona oltre che direttamente dalla polizia giudiziaria.

Gli investigatori hanno ipotizzato che gli indagati abbiano agito con lo specifico intento di avvantaggiare A.D.B. nella pratica della caccia al cinghiale, ovvero per concentrare gli animali selvatici in un determinato areale al fine di rendere molto più agevole l’abbattimento e/o la cattura a mezzo di trappole “lacci” poiché gli ungulati non frequentano le aree che sono state percorse dalle fiamme.

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Di Thomas Scalera

Il Guru

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